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Considerazioni di un cittadino – Enzo Toscano

Considerazioni di un cittadino amareggiato.

A parlare è il cittadino Vincenzo Toscano: acrese, commerciante, amico di molti e orgoglioso delle proprie origini. Mi sento di prendere carta e penna per descrivere i sentimenti e i pensieri che sto vivendo in questi giorni. Sono stato chiamato in causa da una nota stampa del sindaco di Acri, in virtù del mio doppio ruolo di Presidente della Confcommercio, sezione di Acri, e della LACA. Voglio precisare che per questi ruoli non percepisco alcun compenso. Compensi che invece percepisce il sindaco dei molti incarichi, come revisore dei conti presso l’A.O. di Cosenza, e consigliere provinciale.

Chi mi conosce, sa che in me può sempre avere un valido interlocutore. In tanti anni vissuti in mezzo alla gente, ho affrontato molteplici problemi che riguardavano le attività commerciali del territorio, dando sempre risposte adeguate al mio ruolo. Ho sempre cercato di difendere i diritti dei miei concittadini e delle loro richieste, nel rispetto della legge. Il Sindaco può affermare lo stesso? A tal proposito, ricordo un incontro, durante la campagna elettorale alle ultime elezioni amministrative, in cui erano presenti le Partite IVA del territorio acrese, alle quali erano state fatte delle promesse ambiziose da parte del candidato Tenuta: quante di queste sono state mantenute? Mi chiedo quando è stata l’ultima volta che il sindaco si sia confrontato con una platea di cittadini?

Non ho mai ricoperto cariche pubbliche, ma ho sempre avuto un buon rapporto di collaborazione e di rispetto dei ruoli, con tutte le amministrazioni.

I debiti di cui parla il sindaco, sono del parere che ha contribuito anche lui a crearli, con la sua prima amministrazione, ma nonostante tutto si ritiene vittima delle circostanze, dando agli altri le colpe dei conti disastrati del Comune. Non è stato mica il medico ad ordinargli di candidarsi, e poi, era certamente a conoscenza della situazione finanziaria del Comune. I debiti, però, sono sempre i cittadini che devono ripianarli, e solo loro hanno il diritto di lamentarsi e chiedere spiegazioni ai responsabili di questo indecente indebitamento.

Sono molto preoccupato per il futuro del mio paese, che non riconosco più. Sono ancor più scoraggiato nel vedere che la persona che dovrebbe chiamare a raccolta tutti i cittadini, ricordando di essere una collettività, invece li attacca solo perché chiedono il rispetto dei propri diritti.

In tutti questi mesi, in cui sono stato identificato come “capo della rivolta”, sono stato sempre disponibile ad interloquire con gli amministratori, discutendo puntualmente proposte per il rilancio dell’economia locale, e per far sì che Acri ritorni una città più vivibile, ma a queste non ho mai ricevuto risposta.

Sono indignato, ma soprattutto molto arrabbiato con me stesso per aver creduto, votato e sostenuto l’attuale sindaco e amministrazione. Amministrazione dalla quale, personalmente, non nutro più nessuna aspettativa, perché ho potuto constatare, mio malgrado, che le sue priorità non corrispondono a quelle che sono le esigenze quotidiane dei cittadini acresi.

Per concludere, gradirei che il sindaco non si rivolgesse più al cittadino Vincenzo Toscano, ma se proprio deve, in veste ufficiale, al Presidente della LACA o al Presidente di circoscrizione della Confcommercio di Acri.

Firmato: Vincenzo Toscano.

Ponzio “Tenuta” Pilato

Ci rivolgiamo ai nostri concittadini perché capiscano che questa non è una polemica contro l’amministrazione comunale, ma una occasione unica che Acri non può perdere.

Dal Convento delle Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori di Acri, la Madre Superiore ci ha confermato che l’assessore Coschignano, negli incontri che si sono tenuti per la definizione dell’evento, non ha proferito parola. Nessuna rassicurazione specifica sul luogo dell’evento, da parte dell’amministrazione, è giunta alla Curia. Per tale motivo è stata scelta una sede alternativa ad Acri. Una sola lettera, inviata oltre 5 mesi fa, non basta a far si che l’evento si svolga ad Acri. Vorremmo sapere quali sono state le iniziative intraprese dopo quella lettera? Quali sono state le garanzie sul luogo preposto affinché la sede dell’evento fosse Acri? Vorremmo sapere se è stato approntato un piano tecnico/organizzativo sul luogo e sulla modalità di svolgimento dell’evento? Vorremmo sapere quali associazioni sono state coinvolte? Quali uffici comunali sono stati attivati? Quali canali sono stati utilizzati dall’amministrazione?

Per noi, un luogo idoneo per lo svolgimento dell’evento potrebbe essere lo stadio “P. Castrovillari” di Acri. Esso è ancora considerato agibile, anche se la recinzione in cemento è pericolante in alcuni punti. Lo Stadio è attualmente usato per lo svolgimento delle partite dei campionati dilettanti, ma viene anche usato dalle Scuole Calcio locali.

Vogliamo ricordare al Sindaco, che per l’organizzazione di questi eventi, esistono dei finanziamenti ad hoc concessi agli Enti Locali, con i quali sarebbe possibile effettuare eventuali lavori di adeguamento e messa in sicurezza dello stadio comunale, che comunque il Comune dovrebbe effettuare a proprie spese.

Ci rendiamo conto che l’organizzazione di un tale evento, il primo e unico di questo tipo per Acri, è di enorme difficoltà. Dal punto di vista logistico, della coordinazione delle molte associazioni sul territorio, dalla viabilità, dall’accoglienza, ecc., il lavoro da svolgere sarà notevole. L’amministrazione deve farsi carico di ciò, e l’assessorato di riferimento svolgere tale compito. Forse è questo che spaventa, o spaventava per meglio dire, l’assessore Coschignano, visto che si è dimessa. Ora l’unico riferimento è il Sindaco, che in pratica afferma: ho fatto il possibile, la responsabilità ora ricade su di voi!

Noi da parte nostra, ci scusiamo con le autorità ecclesiastiche se quanto detto sopra possa, in alcuni passi, rappresentare una mancanza di rispetto, ma è quello che sentiamo.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Francesco Maria Greco

Acri: terra di Santi, Poeti, ed emigranti!

Abbiamo appreso con estrema felicità e orgoglio per la nostra Città, che il nostro concittadino, Monsignor Francesco Maria Greco, sarebbe stato beatificato. La decisione è avvenuta a maggio del 2015 da parte della commissione teologica, che ha esaminato il miracolo avvenuto su una donna affetta da una grave patologia, che tramite l’intercessione del prelato, è miracolosamente guarita.

Monsignor Francesco Maria Greco è nato ad Acri, nel 1857. Ha vissuto quasi interamente la sua vita ad Acri. Ad Acri ha fondato l’istituto delle Suore “Piccole Operaie dei Sacri Cuori” di via San Francesco, insieme a Suor Maria Teresa De Vincenti. Ad Acri ha fondato l’ospedale Caritas per l’assistenza dei bambini, dei bisognosi e meno abbienti. Ad Acri muore nel 1931. I suoi resti riposano nella chiesa di S. Francesco di Paola ad Acri. La sua figura, quindi, è indissolubilmente legata alla Città di Acri. Egli, oltre ad essere ricordato che per il miracolo, è conosciuto anche per le innumerevoli opere di bene che ha svolto in vita, a favore dei più umili. La sua figura travalica i confini nazionali, poiché esistono in altri paesi congregazioni dell’ordine da lui fondato, come l’Argentina, gli Stati Uniti, l’Albania e l’India.

Papa Benedetto XVI, ha stabilito che, di norma, le beatificazioni non si celebrino più a Roma, ma nelle Diocesi che hanno promosso la causa di beatificazione, o in altre località ritenute idonee. La cerimonia di beatificazione si dovrebbe tenere tra maggio e giugno 2016. Località scelta, attualmente scelta è Cosenza.

Ci chiediamo per quale motivo la cerimonia di beatificazione non debba tenersi ad Acri? Perché l’amministrazione comunale non ha fatto di tutto per far si che si svolga nella nostra Città? Perché è stato l’ass. Coschignano e non l’ass. alla Cultura, Ferraro, a tenere i rapporti con la Diocesi? Da quest’ultima veniamo a sapere che l’amministrazione comunale di Acri non ha dato nessuna disponibilità affinché e la cerimonia di beatificazione si svolga ad Acri. Un  luogo  “idoneo” sarebbe ad esempio lo stadio comunale “P. Castrovillari”. Per la nostra Comunità sarebbe un occasione irripetibile. Arriveranno molte rappresentanze dall’estero, ed anche molte autorità ecclesiastiche e laiche. Sia avrebbe una notevole ricaduta sul territorio sia in termini di prestigio, sia di promozione del territorio, nonché di ritorno economico importante, in questo momento di crisi morale e sostanziale. Sarebbe una cosa grave, ed una grossa occasione persa per Acri se ciò non dovesse accadere. Per non parlare del disagio che i nostri concittadini dovrebbero affrontare per recarsi fuori Acri, nonché delle problematiche organizzative legate all’evento. Vogliamo che chi è in grado di adoperarsi per portare questo avvenimento ad Acri, lo faccia per tutta la popolazione. Vogliamo, inoltre, che la figura di Monsignor F. Maria Greco sia adeguatamente rivalutata e promossa come merita.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Lettera aperta al sindaco di Acri. (2)

Sono mesi che ripetiamo a gran voce che la situazione economica e sociale ad Acri sta vivendo una pericolosa involuzione. Ai membri della nostra associazione arrivano in continuazione lamentele di ogni tipo, neanche fossimo l’ufficio reclami comunale! Per far capire di cosa stiamo parlando, riportiamo integralmente una lettera, indirizzata da una nostra concittadina al Sindaco Tenuta, di cui ha voluto farci partecipe:

Lettera Firmata e protocollata

Spett.le Signor Sindaco,

Alla cortese attenzione del signor Sindaco

vedo con grande amarezza che con i tributi andiamo di male in peggio!!!

Le vendite dei commercianti vanno calando, e Lei cosa pensa bene di fare!? Aumenta la tassa sui rifiuti comunali. Mi dica lei. Più e più volte le ho chiesto di intervenire per fermare l’abusivismo dei venditori ambulanti di prodotti ortofrutticoli nei dintorni del mio punto vendita, perché mi recavano un grave danno economico; ma lei non mi è venuto incontro in nessun modo.

Mi può dire cortesemente, adesso, come faccio a pagare una mazzata del genere, circa 400€, se gli incassi si stanno riducendo all’osso? Riesco, con fatica, a pagare l’affitto, la luce, e le altre spese di cui non posso fare a meno. Mi dica: devo forse chiudere? Perché è questo che state facendo: state mettendo in croce tutti i commercianti che come me, con fatica, cercano di tirare avanti. Se l’alternativa è questa, dopo ce lo da lei un lavoro per poter sopravvivere?

Mi dica lei come fare, magari in questo caso riesce a darmi una risposta plausibile.

Colgo l’occasione per ringraziarla del “Bel Panettone” che ci ha inviato. Con il Natale alle porte ci voleva!

Lettera firmata.

Noi siamo solidali con tutti i nostri concittadini, soprattutto quelli che versano in condizioni disagiate. I nostri amministratori ormai hanno abdicato da tempo al loro ruolo di percettore di istanze, negandosi ad un confronto aperto con la popolazione dalla quale sono ormai lontani da tempo. Con le festività natalizie alle porte, emerge ancor più forte il senso di smarrimento. Siamo stanchi e amareggiati, dalla supponenza di chi, con arroganza, si pone come la verità assoluta. Nonostante tutto, continueremo lo stesso a fare il possibile perché un minimo di giustizia venga ristabilito.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Promesse solo promesse

Parole, solo parole!

La politica, sia nazionale, sia locale, continua a non dare risposte ai cittadini esasperati, vessati come sono da tasse e balzelli, senza avere una contropartita in termini di servizi sanitari efficienti. Come avevamo già evidenziato i “risultati ottenuti” per l’ospedale di Acri, non rispondono alle richieste ed alle esigenze del territorio acrese ed al suo comprensorio. Le rassicurazioni ricevute sono solo palliativi e fumo negli occhi. Infatti, siamo ancora fermi al decreto n.9 dell’aprile scorso. L’unica differenza, è che il solo laboratorio analisi rimanga operativo come struttura semplice (senza primario). Come aveva già affermato il commissario Scura, nella sua “gita ad Acri”, ad aprile scorso. Il nuovo decreto per il riordino della Sanità calabrese doveva essere pronto entro i primi di novembre, ma come abbiamo potuto appurare nulla è scaturito dall’autorità commissariale. Autorità commissariale, che è anche alle prese con i dissidi interni (sub commissario Urbani) ed esterni (Ministero della Salute e Dipartimento Sanità Regione Calabria). Nelle dichiarazioni del sindaco Tenuta, c’è una ostentata e immotivata soddisfazione. Lo stesso si è guardato bene dal menzionare la RM, che potrebbe non essere più installata ad Acri. Su imposizione di Scura, potrebbe essere dirottata nell’ASP di Reggio Calabria. L’ennesimo scippo  alla città di Acri ed  ai suoi cittadini. Nonostante le rassicurazioni del Commissario dell’ASP di Cosenza Filippelli, come cittadini siamo indignati da questo comportamento e questo rimbalzo di responsabilità su temi cosi importanti per la Salute pubblica. La soddisfazione del sindaco Tenuta, quindi, non ha ragione di esistere e ci lascia letteralmente di basiti! Ma forse, la soddisfazione del sindaco, risiede altrove. Infatti, ad ottobre scorso, con Delibera a firma del Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, Tenuta andrà a svolgere, insieme ad altri 2 componenti, al compenso di 60 mila€ complessivi annui, il ruolo di componente del collegio sindacale dell’A.O. di Cosenza. Alla luce di quanto sta accadendo, non sappiamo quanto questo fatto possa influire sulle decisioni che riguardano l’ospedale di Acri, visto che gli incarichi di Scura e Tenuta sono stati assegnati entrambi dal Ministero della Salute. Noi possiamo stare a guardare mentre si prende in giro la popolazione. Da parte nostra, abbiamo inviato un’altra richiesta formale di incontro al Commissario ad Acta per presentare il nostro piano per l’ospedale di Acri. Nel frattempo, chiediamo ancora con forza il rientro dei medici e delle apparecchiature trasferiti a Castrovillari, ed il ripristino e l’attivazione dei servizi previsti da tutti i decreti commissariali, come la Lungodegenza ed il Percorso Nascita. Inoltre, chiediamo al DG Filippelli, di non dar seguito alla richiesta di spostamento della RM da Acri all’ASP di Reggio Calabria. Siamo stanchi delle promesse disattese, vogliamo fatti, solo e semplicemente fatti!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Parole, solo parole!

La politica, sia nazionale, sia locale, continua a non dare risposte ai cittadini esasperati, vessati come sono da tasse e balzelli, senza avere una contropartita in termini di servizi sanitari efficienti. Come avevamo già evidenziato i “risultati ottenuti” per l’ospedale di Acri, non rispondono alle richieste ed alle esigenze del territorio acrese ed al suo comprensorio. Le rassicurazioni ricevute sono solo palliativi e fumo negli occhi. Infatti, siamo ancora fermi al decreto n.9 dell’aprile scorso. L’unica differenza, è che il solo laboratorio analisi rimanga operativo come struttura semplice (senza primario). Come aveva già affermato il commissario Scura, nella sua “gita ad Acri”, ad aprile scorso. Il nuovo decreto per il riordino della Sanità calabrese doveva essere pronto entro i primi di novembre, ma come abbiamo potuto appurare nulla è scaturito dall’autorità commissariale. Autorità commissariale, che è anche alle prese con i dissidi interni (sub commissario Urbani) ed esterni (Ministero della Salute e Dipartimento Sanità Regione Calabria). Nelle dichiarazioni del sindaco Tenuta, c’è una ostentata e immotivata soddisfazione. Lo stesso si è guardato bene dal menzionare la RM, che potrebbe non essere più installata ad Acri. Su imposizione di Scura, potrebbe essere dirottata nell’ASP di Reggio Calabria. L’ennesimo scippo  alla città di Acri ed  ai suoi cittadini. Nonostante le rassicurazioni del Commissario dell’ASP di Cosenza Filippelli, come cittadini siamo indignati da questo comportamento e questo rimpallo di responsabilità su temi cosi importanti per la Salute pubblica. La soddisfazione del sindaco Tenuta, quindi, non ha ragione di esistere e ci lascia letteralmente di basiti! Ma forse, la soddisfazione del sindaco, risiede altrove. Infatti, ad ottobre scorso, con Delibera a firma del Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, Tenuta andrà a svolgere, insieme ad altri 2 componenti, al compenso di 60 mila€ complessivi annui, il ruolo di componente del collegio sindacale dell’A.O. di Cosenza. Alla luce di quanto sta accadendo, non sappiamo quanto questo fatto possa influire sulle decisioni che riguardano l’ospedale di Acri, visto che gli incarichi di Scura e Tenuta sono stati assegnati entrambi dal Ministero della Salute. Noi non  possiamo  stare a guardare mentre si prende in giro la popolazione. Da parte nostra, abbiamo inviato un’altra richiesta formale di incontro al Commissario ad Acta per presentare il nostro piano per l’ospedale di Acri. Nel frattempo, chiediamo ancora con forza il rientro dei medici e delle apparecchiature trasferiti a Castrovillari, ed il ripristino e l’attivazione dei servizi previsti da tutti i decreti commissariali, come la Lungodegenza ed il Percorso Nascita. Inoltre, chiediamo al DG Filippelli, di non dar seguito alla richiesta di spostamento della RM da Acri all’ASP di Reggio Calabria. Siamo stanchi delle promesse disattese, vogliamo fatti, solo e semplicemente fatti!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Pseudo associazione Tenuta

SINDACO: NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE!

Oltre Cinquemila persone in piazza (in due distinte manifestazioni) non sono bastate al primo cittadino di Acri, Nicola Tenuta, per conoscere i suoi cittadini. Non sono bastate e crediamo che non basteranno. Come non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, allo stesso modo il nostro Tenuta si arrovella il capo nel cercare di capire chi non ha nessunissima intenzione di conoscere. O quale statuto abbiamo o dovremmo avere per conservare la dignità di cittadini.

Pseudo associazione”, ha detto durante il Consiglio comunale del 26 ottobre scorso. “Che io ancora non ho lo statuto.” Tralasciamo la provvisorietà dell’italiano parlato dal Sindaco e umilmente cerchiamo, insieme a lui, di capire cosa abbia voluto dichiarare con le sue sibilline argomentazioni: “Gli immobili, qui in realtà si confondono. Questa pseudo associazione che io ancora non ho lo statuto. Ma cercheremo di averlo, di reperirlo in questi giorni, confonde in realtà l’oggetto, cioè il numero degli immobili soggetti a TARI o TARES con il numero degli abitanti. Una confusione proprio marginale. (Rumori in sottofondo) Sì, sì, sì. (Rumori in sottofondo) No, no, no. Io, io, io, stavo solo dicendo che qua c’è una grande confusione. Perseguiremo altre vie per evitare che si continui su queste confusioni. Non solo quelle politiche, le risposte che dobbiamo dare, ma anche altre.”

Noi, cittadini liberi di Acri, siamo stati fin troppo chiari. È lui che deve far chiarezza prima a se stesso. E poi ai suoi più prossimi interlocutori: i consiglieri di maggioranza e poi di opposizione.

Se vuole conoscere il nostro Statuto lo informiamo che il nostro Statuto è la strada. È scritto sui marciapiedi e nelle piazze. Si alimenta con l’inchiostro dei diritti. E si pronuncia LEGALITA’.

C’è confusione! Eccome se c’è! Ribadiamo la favola del sordo e aggiungiamo anche quella della volpe di Esopo. Che quando non arriva all’uva non ha il coraggio di ammetterlo e dice che è acerba.

Firmato: Libera Associazione Cittadini Acresi

Tutto da rifare

SI CONTINUA A NON FARE CHIAREZZA SUI TRIBUTI!

Lo diciamo da mesi, e lo ribadiamo adesso, le bollette della TARES 2013 e della TARI 2014, SONO DA RIFARE. Vediamo di fare un po’ di chiarezza, visto che quelli che fanno confusione e disinformazione sono proprio i nostri amministratori, a cominciare dal sindaco Tenuta! Le nostre considerazioni si basano sui dati ISTAT, e sulle delibere di consiglio riguardanti l’approvazione delle tariffe TARES e TARI (delibere n. 50/2013, n.34/2014, 36/2015). Per le sole utenze domestiche, le tariffe TARES e TARI 2014, sono state calcolate su un numero di abitanti residenti, e sottolineamo residenti, pari a circa 18.850, corrispondenti a 6.792 nuclei familiari. Ma i dati ISTAT, per gli stessi anni, indicano un numero di abitanti residenti superiore ai 21.000, con oltre 8.800 famiglie. A riprova di ciò, nella tabella comunale della TARI 2015, risultano un numero di abitanti residenti pari a 21.258. Mancano al conteggio circa 2400 abitanti, pari, in media, a 1.200 nuclei familiari (di 2 componenti). Significa che il calcolo delle tariffe è stato effettuato su circa 18.800 abitanti, ma a pagare sono sempre 21.250, da cui risulta un indebito incasso per il Comune di oltre

300.000 €. Tutto questo senza considerare gli innumerevoli errori sulle superfici catastali, e sui componenti dei nuclei familiari nella bollettazione. Dal piano finanziario, TARI 2015, la definizione delle utenze domestiche: “Le utenze domestiche sono suddivise in SEI categorie in relazione al numero degli occupanti e sono costituiti soltanto dalle abitazioni familiari;”.

Le utenze non domestiche presentano errori ancora maggiori. Infatti, non esiste un’anagrafe aggiornata delle utenze commerciali e non. Ad esempio, in tutte le delibere risultano 3 banche, mentre in realtà ve ne sono 4!

Parliamo del famoso risparmio per il Comune grazie alla raccolta differenziata. Dal piano finanziario della TARI 2015, risulta un costo totale del servizio pari ad € 2.544.373,00, quindi con un risparmio, rispetto al 2014, del 15% in meno. Se poi consideriamo i 198 mila euro (costi reimputati), da portare a bilancio nel 2016, il risparmio scende a solo l’8%, COMPLIMENTI!

Relativamente alla TARI 2015, il sindaco Tenuta deve spiegare alla cittadinanza, come mai esistono delle discrepanze tra il piano finanziario 2015 e  le  tariffe  applicate  (allegato B), che  invece  devono necessariamente coincidere.

Le scadenze per il pagamento della TARI 2015 sono il sono il 16 settembre (acconto) ed il 16 dicembre (saldo), ma l’Ufficio Tributi non ha comunicano nulla a tal proposito, cosicché il 16 dicembre ci sarà un salasso per le famiglie acresi!

Non ci si deve dimenticare del disservizio per la mancata raccolta, che per effetto dei regolamenti comunali, deve essere applicata la decurtazione dell’80% sul totale delle bollette TARES E TARI 2014. Volevamo, inoltre, sottolineare l’ennesima mancanza di rispetto del Sindaco verso la nostra associazione che ha avuto la sola “colpa” di evidenziare in più occasioni le discrepanze delle tariffe TARES e TARI, nonché i noti disservizi nella raccolta, ammessi in più occasioni dagli stessi componenti dell’amministrazione. Per la seconda volta in un consiglio comunale, il Sindaco ci ha definito una “pseudo associazione”, ed ha inoltre affermato che per far cessare la “disinformazione”, “leggeremo lo statuto” e se il caso “perseguiremo altre vie”. Per queste parole dovrebbe solo vergognarsi e chiedere  scusa a tutti componenti della Libera Associazione Cittadini Acresi, ed a tutti i cittadini di Acri! La colpa di tutti questi errori e solo di questa amministrazione. Lo ribadiamo con forza per l’ennesima volta, LE TASSE VANNO PAGATE, MA IL GIUSTO! Noi siamo sempre a disposizione di chiunque voglia dei chiarimenti. Non ci tiriamo indietro come invece fa questa amministrazione di fronte alle proprie responsabilità verso i cittadini.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Bilancio Sociale

Lettera aperta al Sindaco di Acri

Egregio signor Sindaco, la tanto decantata trasparenza, fino ad oggi lascia molto ma molto a desiderare. SPRECHI continui, affidi diretti a ditte esterne, che vanno ad aggravare una economia locale già moribonda, per il solo gusto di fare dispettucci a cittadini onesti che hanno il solo torto di non condividere le sue scelte. Si preoccupa solo ed esclusivamente, di aumentare la montagna di debiti (contraendo mutui), iniziati (da lei) sin dal 2000 e che negli anni a seguire altri hanno continuato a fare. Quando vi siete insediati ed avete trovato tutti quei debiti, dovevate informare pubblicamente la cittadinanza e denunciare alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica tutte le malefatte dei precedenti amministratori. NON L’AVE- TE FATTO! Avete preferito amministrare a tutti costi, inventandovi miriadi di cavilli, pur di rimanere al comando di una nave che faceva acqua da tutte le parti. Spesso si è vantato di aver salvato ACRI! Noi diciamo ad alta voce che sono bugie!

Arrivati a questo punto, le chiediamo con forza, a nome di tutti i cittadini onesti: “REALE TRASPARENZA” e a partire da subito, avviare le procedure in Consiglio comunale per l’approvazione del “BILANCIO SOCIALE”. In questo ultimo decennio, nel nostro Comune le spese folli, causate da tutti i politici, di centrodestra e di centrosinistra che si sono alternati, hanno portato ACRI alla BANCAROTTTA!

Inutile giocare allo scarica barile, chi più e chi meno SIETE TUTTI COINVOLTI! Ritornando a parlare dei tributi, che sono esageratamente ALTI, e che lei, signor Sindaco, non vuole proprio saperne di abbassarli, creando solo malumori e preoccupazione tra i cittadini impossibilitati al pagamento. Sappiamo a priori che le casse comunali sono vuote ed è proprio per questo che chiediamo da SUBITO un’operazione “TRASPARENZA”, centellinando persino un EURO! Introduca misure di equità e di detrazione per le famiglie, prestando maggiore attenzione per i disoccupati con famiglia e senza reddito!

In tanti ci chiedono di segnalare il loro grave disagio economico, perchè impossibilitati a pagare i tributi e le tasse. Difatti, in molti, vivono con il sostegno dei genitori o dei nonni. Si sono iscritti alla Camera Provinciale del Lavoro (carrozzone da CHIUdERE), in attesa di una chiamata (che non arriverà MAI) per fare delle giornate lavorative. UNA VERA VER- GOGNA!!!

I posti di lavoro, da sempre, in questa nazione INCIVILE li ha dati il politico di turno! Fregandosene altamente dei bisogni reali della povera gente. Cosa farà il nostro Sindaco per questa povera gente? Gli farà lo sconto del 15% o del 25%? Secondo noi sarebbe giusto che non pagassero nemmeno un EURO! Ma se questi poveri sfortunati non lavorano, come si fa a pretendere il pagamento dei tributi?

Speriamo tanto che il ns. Sindaco, dia ascolto, ma soprattutto un aiuto a questi “INVISIBILI”; faccia maggiore informazione (non solo sul web) tramite avvisi pubblici distribuiti nei bar e in altre attività, spiegando loro di recarsi in Comune affinchè facciano richiesta per la esenzione, in attesa di avere un reddito da umano! In tutti i paesi europei (tranne l’Italia) ai senza reddito danno un tetto dove abitare, la luce, il riscaldamento e una chiamata di lavoro “CERTA”. da noi gli arrivano solo bollette da capogiro e se non le pagano arriva Equitalia.

Tutto ciò è un comportamento da paese INCIVILE!

Cari politici e amministratori, fate qualcosa e in fretta, perchè la pentola sta per esplodere!

Lettera aperta al Sindaco (1)

Riceviamo  e  pubblichiamo  una  lettera  di  un  nostro  concittadino  indirizzata  al Sindaco di Acri.

Egregio signor Sindaco, la tanto decantata trasparenza, fino ad oggi lascia molto ma molto a desiderare. SPRECHI continui, affidi diretti a ditte esterne, che vanno ad aggravare una economia locale già moribonda, per il solo gusto di fare dispettucci acittadini onesti che hanno il solo torto di non condividere le sue scelte. Si preoccupa solo ed esclusivamente, di aumentare la montagna di debiti (contraendo mutui), iniziati (da lei) sin dal 2000 e che negli anni aseguire altri hanno continuato afare le altre amministrazioni. Quando vi siete insediati, ed avete trovato tutti quei debiti, dovevate informare pubblicamente la cittadinanza e denunciare alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica tutte le malefatte dei precedenti amministratori. NON L’AVETE FATTO! Avete preferito amministrare a tutti costi, inventandovi miriadi di cavilli, pur di rimanere al comando di una nave che facevaacqua da tuttele parti.

Lei spessosiè vantato di aver salvato ACRI! Noi diciamo ad alta voce che sono bugie! Arrivati  a  questo  punto,  le  chiediamo  con  forza,  a  nome  di  tutti  i  cittadini  onesti:  “REALE TRASPARENZA” e a partire da subito, avviare le procedure in Consiglio comunale per l’approvazione del “BILANCIO SOCIALE”. In questo ultimo decennio, nel nostro Comune le spese folli, causate da tutti i politici,   di   centrodestra   e   di   centrosinistra   che   si   sono   alternati,   hanno  portato  ACRI  alla BANCAROTTTA!

Inutile giocare allo scarica barile, chi più e chi meno SIETE TUTTI COINVOLTI! Ritornando a parlare dei tributi, che sono esageratamente ALTI, e che lei, signor Sindaco, non vuole proprio saperne di abbassarli, creando solo malumori e preoccupazione tra i cittadini impossibilitati al pagamento. Sappiamo a priori che le casse comunali sono vuote ed è proprio per questo che chiediamo da SUBITO un’operazione “TRASPARENZA”, centellinando persino un EURO! Introduca  misure  di equità e  di detrazione per le famiglie, prestando maggiore attenzione per i disoccupati con famiglia e senza reddito!

In tanti ci chiedono di segnalare  il loro grave  disagio economico, perché impossibilitati a pagare i tributi e le tasse. Difatti, in molti, vivono con il sostegno dei genitori o dei nonni. Molti nostri concittadini, si iscrivono ai Centri per l’Impiego (carrozzoni da CHIUDERE), in attesa di una chiamata, che non arriverà MAI, anche solo per fare delle giornate lavorative. UNA VERA VERGOGNA!!! Molti nemmeno si iscrivono più, nemmeno lo cercano più un lavoro scoraggiati come sono.

I posti di lavoro, da sempre, in questa nazione INCIVILE li ha dati il politico di turno! Fregandosene altamente dei bisogni reali della povera gente. Cosa farà il nostro Sindaco per questa povera gente? Gli farà lo sconto del 15% o del 25%? Secondo noi sarebbe giusto che non pagassero nemmeno un EURO! Ma se questi poveri sfortunati non lavorano, come si fa a pretendere il pagamento dei tributi?

Speriamo tanto che il ns. Sindaco, dia ascolto, ma soprattutto un aiuto a questi “INVISIBILI”; faccia maggiore informazione (non solo sul web) tramite avvisi pubblici distribuiti nei bar e in altre attività, spiegando loro di recarsi in Comune affinché facciano richiesta per la esenzione, in attesa di avere un reddito! In tutti i paesi europei (tranne l’Italia) ai senza reddito danno un tetto dove abitare, la luce, il riscaldamento e una chiamata di lavoro “CERTA”. da noi gli arrivano solo bollette da capogiro e se non le pagano arriva Equitalia.

Tutto ciò è un comportamento da paese INCIVILE!

Cari politici e amministratori, fate qualcosa e in fretta, perché la pentola sta per esplodere!

Lettera Firmata

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