Invitiamo gli associati, gli operatori economici e tutti i cittadini a partecipare all’assemblea pubblica dell’associazione LACA, il giorno 26 marzo prossimo, dalle ore 15.00 alle ore 20.00, presso il cine teatro nuovo, piazza san Domenico. Dopo aver eletto le cariche associative, si darà spazio alle persone presenti di poter intervenire nella discussione su come affrontare le problematiche acresi. L’obiettivo dell’associazione è quello di mettere in evidenza il disagio sociale ed economico che stiamo vivendo, ma anche il metodo su come si possa superare. Di promesse nell’ultimo ventennio ne abbiamo avute tante e molti sono stati gli amministratori opportunisti, incapaci e individualisti, che abbiamo avuto a palazzo Gencarelli. Motivo per cui è necessario, non solo un dibattito e un confronto, ma anche una garanzia che quello che viene promesso venga poi realizzato. Un esempio delle promesse non mantenute è quello relativo all’esternalizzazione del servizio tributi, lasciatoci in eredità dall’amministrazione uscente. Una società privata vesserà ancora di più i cittadini acresi. Il 22 marzo scorso, infatti, la prima procedura per l’aggiudicazione della gara di appalto è stata espletata ed a nulla sono valse le rimostranze portate avanti, dalle forze politiche, sindacali e associative. Come abbiamo scritto più volte, questo porterà un danno alle casse comunali quantificato in oltre 3 milioni di euro, in 6 anni, con il rischio molto concreto, che si possa verificare ostracismo contro i più deboli, con casi documentati di pignoramenti di conti corrente, pensioni e beni personali bloccati (vedi Bisignano). Dobbiamo finalmente prendere atto che il sistema “‘e du panariellu e da janna” deve finire, siamo arrivati ormai “alla frutta”! Ci dobbiamo rendere conto che siamo tutti sulla stessa barca e se non incominciamo a remare tutti nella stessa direzione, nello stato di stallo in cui ritroviamo, rischiamo realmente di affondare. Facciamo, pertanto, un appello accorato ai cittadini acresi ad intervenire, non si può sempre delegare ad altri. Sta a voi ora farvi sentire!
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Alla fine è accaduto, l’amministrazione comunale di Acri, Sindaco in primis, è caduta! Non vi preoccupate non si è fatta male, almeno non fisicamente. E’ stato come se quella cappa di oppressione che gravava sulla città si fosse di colpo diradata e un grosso sospiro di sollievo si fosse levato all’unisono! Tornavamo a respirare aria pulita! Dopo un primo momento di incredulità, abbiamo realizzato che era tutto vero. Successivamente, però, è sopraggiunto una sorta di smarrimento: E adesso cosa faremo, con chi ce la prenderemo!? Non vi nascondiamo che la notizia ci ha lasciato con un senso di vuoto (riempito a malincuore con un bicchiere di prosecco!). Due anni di denunce su tassazione al massimo, su mancanza di dialogo con la popolazione, sulla mancata realizzazione delle promesse, sullo sperpero di denaro pubblico, sul depotenziamento dell’ospedale civile “Beato Angelo”, sulla svendita del patrimonio pubblico, sulla viabilità, sulla mancanza cronica di acqua, sull’emorragia di giovani, sulle attività commerciali che chiudono, sull’esternalizzazione dei servizi pubblici, sul dissesto finanziario dell’ente, sul clima di tensione e di odio verso i cittadini che chiedevano solo il rispetto dei propri diritti. Dopo tutto questo, eravamo finalmente orfani dei nostri amministratori.
Di una cosa siamo oltremodo contenti: almeno adesso i soldi delle nostre tasse non verranno più gestiti da gente amorale sorda ad ogni richiesta e assente dalle proprie responsabilità.
Solo un mese fa qualcuno ci definiva volgari e provocatori, auspicando la fine “naturale” del mandato. Adesso abbiamo avuto la conferma di tutto ciò che affermavamo.
Resta solo un po’ di amarezza nel constatare che il tutto si è realizzato per una foto sfuocata ed un conveniente calcolo personale non concretizzato. La stessa convenienza che ha tenuto attaccati alla poltrona, con la super colla, tutti gli altri consiglieri di maggioranza. Ogni altra considerazione è superflua.
Dicevamo: cosa fare adesso? Innanzitutto invitiamo i nostri cittadini a battersi per l’annullamento della delibera sull’esternalizzazione del servizio tributi, che farà perdere al Comune, cioè a noi cittadini, oltre 3 milioni di euro in 6 anni.
Di certo si partirà, come sempre è stato, dal presupposto che la Casa Comune e tutti i beni pubblici sono dei cittadini e non dell’amministrazione di turno, che per un periodo limitato di tempo è chiamata a gestire. Chiunque si proporrà alla guida della Città dovrà avere un confronto costante con la popolazione e gli chiederemo conto di ogni stortura o ingiustizia perpetrata ai danni dei cittadini. Staremo sempre attenti alle dinamiche che muovono certi interessi e non tollereremo nessun atto di opportunismo o convenienza.
Occhi sempre aperti su chiunque andrà ad amministrare la nostra Città, maggioranza o opposizione che sia.
La Libera Associazione Cittadini Acresi, con votazione unanime del Direttivo, ha deciso di aprire il tesseramento per l’anno 2017. In seguito si procederà con l’elezione dei nuovi organi associativi. Per questo motivo sono aperte le iscrizioni a coloro che hanno interesse a partecipare al miglioramento della società acrese a 360°, mettendoci del proprio. Chiediamo, pertanto, ai volenterosi, che hanno a cuore le sorti del territorio, di comunicare la propria intenzione di iscriversi. Ulteriori informazioni circa l’attività dell’associazione, potranno essere reperite sullo statuto e sulla nostra pagina Facebook.
Stiamo anche aggiornando il nostro sito, inserendo tutto il materiale raccolto ed il, non poco, lavoro svolto negli ultimi 2 anni.
Potete anche rivolgervi ai seguenti recapiti telefonici: 3392610200 oppure 3282063106.
Ognuno di noi è artefice del proprio futuro e non può sempre delegare ad altri, soprattutto in questo momento critico che sta attraversando il nostro paese.
“Chi non ha il coraggio di ribellarsi, non ha il diritto di lamentarsi!”.
Firmato: Libera Associazione Cittadini Acresi
Non vogliamo assolutamente entrare in polemica con chi fa il proprio “mestiere”, ma volevamo solo puntualizzare alcuni aspetti riguardanti l’ultimo nostro articolo, sulla vicenda Andromeda – Comune di Acri.
Siamo stati accusati di “non dire la verità”, ovvero di mentire, e di essere stati “lacunosi”. Allora, di conseguenza, anche chi ci definisce così e sua volta “mentitore” e “deficitario”, visto che nell’esposizione della medesima vicenda vengono ricostruiti gli stessi “fatti”!
Noi non siamo qui a prendere le parti di nessuno, se non dei cittadini acresi. Noi non giudichiamo gli atti amministrativi, per quelli ci sono la magistratura ordinaria e contabile. Se alla società Andromeda è stata riconosciuto un diritto da un tribunale della Repubblica, chi siamo noi per giudicare se ha torto o ragione? Evidentemente la linea difensiva del Comune non è stata ritenuta soddisfacente…
Fermo restando che il cambio di gestione dei servizi informatici comunali è certamente una operazione lecita, e anche consigliata se da questo se ne può trarre giovamento in termini di servizi e di riduzione dei costi, sempre che vengano tenuti in conto tutti gli aspetti legati alla transizione.
Adesso ci ritroviamo la Dedagroup Spa, che ha vinto un regolare bando, e quindi va pagata per i servizi che dovrebbe erogare, insieme alla Andromeda Informatica S.r.l., che va pure pagata per il servizio erogato per tutto il 2016 e fino alla risoluzione della vicenda giudiziaria, con l’importo che noi ci auguriamo sia il più basso possibile. Poniamo, quindi, una domanda ai nostri concittadini: Perché dobbiamo pagare 2 società per fare la stessa cosa, soprattutto adesso che siamo in dissesto? Ecco i proverbiali “danno e beffa”, appunto.
Il vocabolario Treccani fornisce la definizione di Incompetenza come: “Il fatto d’essere incompetente, mancanza di competenza, cioè di conoscenza specifica, in una materia, disciplina, arte, professione, ecc.”. Nel medesimo dizionario troviamo anche la definizione di Malafede: “comportamento malizioso posto in essere nella consapevolezza di discostarsi dalle comuni regole sociali di lealtà e di correttezza e di poter così pregiudicare gli interessi e persino i diritti altrui”.
Detto ciò, il “danno” è stato cagionato dall’incompetenza di chi ha deciso di voler cambiare il fornitore dei servizi informatici senza tener conto di tutti gli aspetti tecnici, amministrativi e legali che ciò avrebbe comportato. Se era consapevole di tutto ciò, allora è senz’altro in “malafede”.
PS: Come anticipato, abbiamo inoltrato alla procura della Corte dei Conti la richiesta per l’accertamento di eventuale danno erariale per il comune di Acri in questa vicenda.
Ecco che “finalmente” è arrivato il tanto annunciato dissesto, che qualche demente di consigliere ha definito storico! E’ la prima volta per il comune di Acri. Tutti sapevano che sarebbe accaduto: la Corte dei Conti, i revisori dei conti, i cittadini che hanno patito in questi anni una tassazione vessatoria. Lo sapeva anche Tenuta e la sua Band, ma dovevano pur arrivare al 2018 in un modo o nell’altro, per questo hanno sperperato migliaia di euro di soldi pubblici per cercare di evitare l’inevitabile e “allungare il brodo”. Soprassediamo, per rispetto ai lettori, sul fatto che più di un partecipante al consiglio crede che la pubblica assise sia casa propria, ma anche sulla qualità e la preparazione di certi altri, citarli però si farebbe peccato all’intelligenza collettiva! Sentendoli parlare, poi, (a fatica per la verità), guidati dal loro capoccia, fanno quasi ridere, se non ci fosse da piangere. Comincia il Regista, che snocciola i numeri di un fallimento annunciato, dando ovviamente la colpa agli altri, come se la Corte dei Conti non avesse bocciato il suo di piano e dei suoi strapagati collaboratori e consulenti. “La colpa è dei revisori dei conti, bla bla bla, dello Stato, bla bla bla, della Regione Calabria, bla bla bla, dell’UDC, bla bla bla, di Trematerra, bla bla bla, di Coschignano, bla bla bla, di Pino Capalbo, bla bla bla, della LACA!”. COLPA DELLA LACA? Ma brutto f…! Come se noi della Libera Associazione Cittadini Acresi avessimo rivestito in passato delle cariche amministrative. La nostra sola colpa, se di colpa si può parlare, è quella di aver denunciato. Invece, secondo la logica clientelare che muove certi personaggi, noi dovevamo subire e basta. Politicanti di mezza tacca in cerca di consenso (voti), con lo sperpero di soldi pubblici. Secondo questi individui, chi chiede il rispetto dei propri diritti va bastonato! Abbiamo denunciato questo stato di cose da 2 anni a questa parte. Le tasse elevate, l’emergenza spazzatura, certificata da ASP, ARPACal e dallo stesso sindaco, per la quale abbiamo chiesto più volte l’abbattimento dell’80% sulle bollette. Abbiamo segnalato la cronica mancanza d’acqua, la gestione clientelare della cosa pubblica, l’assenza di dialogo e la presenza sul territorio degli assessori. L’esternalizzazione del servizio tributi, con grave danno per le casse comunali. La mancata opposizione del sindaco al ridimensionamento del nostro ospedale, che di questo passo rischierà di essere convertito a “Casa della Salute”. Tenuta sindaco è anche Tenuta revisore dei conti all’A.O. di Cosenza, incarico affidatogli dal Ministero della Salute, proprio come lo ha avuto il commissario Scura, quindi con un palese conflitto di interesse: difendere il proprio territorio contro il proprio datore di lavoro! Dal canto nostro abbiamo chiesto più volte un tavolo tecnico per sottoporre al commissario Scura e a Oliverio le nostre richieste e di quelle degli operatori sanitari. Abbiamo lottato insieme ai nostri concittadini contro il depotenziamento del nostro ospedale. Oltre 5000 mila acresi sono scesi in piazza, mentre lui aspettava di nascosto, senza fascia tricolore, avendo pure la faccia tosta di salire sul palco, venendo poi subissato dai fischi! Fascia tricolore Tenuta che aveva all’inaugurazione di un bar di proprietà un privato cittadino. Abbiamo assistito alla svendita dei nostri boschi, il tutto per far cassa e racimolare quattro soldi! Abbiamo chiesto l’intervento del Prefetto, della Corte dei Conti per l’accertamento dell’azione amministrativa, sugli affidi diretti, soprattutto a ditte non acresi, di questo o quell’amico, senza trasparenza e senza un vero criterio di merito. Abbiamo denunciato le ingiustizie ed i soprusi perpetrati ai danni di cittadini, come ritorsione contro la protesta legittima. Abbiamo dato voce al disagio che vive il nostro paese, alla continua emorragia di giovani. La tanto decantata svolta promessa dal sindaco c’è stata: ad U e contromano!
Il Salvatore della patria ha truffato i cittadini acresi mostrandosi per quello che non era, non mantenendo una sola promessa fatta in campagna elettorale. Siamo passati dal “Comune Amico e dei cittadini acresi”, tornando velocemente “All’amico in Comune”. Alla fine si è mostrato quello che è: un Fallito che ha portato al fallimento il comune per la propria sfacciataggine, solo per poter elargire favori elettorali e spolpare ancora quel poco di sostanza attaccata all’osso!
Ci chiediamo: perché pagare uno stipendio ad un sindaco inutile? Perché pagare uno stipendio ad assessori e presidente del consiglio, assenti dalle loro responsabilità? Perché pagare il gettone di presenza ai consiglieri? Già dobbiamo pagare i commissari, perché pagare oltre 10 mila euro mensili per avere delle cose inutili che ancora possono nuocere alle casse comunali?
La scelta era una sola: non votare il dissesto, andare tutti a casa, e restituire la parola ai cittadini. Ma, come le cozze che stanno attaccate allo scoglio, ora le cose sono 2: aspettare che la corrente li porti via oppure che una mano decisa li sradichi dal loro posto con decisione!
Con ordinanza n. 2209, pubblicata il 1 dicembre 2016, il Tribunale di Catanzaro, Sezione Specializzata in Materia di Impresa, ha condannato il Comune di Acri al pagamento delle spese legali, nell’ennesimo contenzioso legale, regalatoci dal nostro “amato” sindaco, imbastito contro la società Andromeda Informatica Srl, che ha visto il comune di Acri risultare soccombente. Dalla residenza comunale in questa occasione non è giunto nessun comunicato, come invece avvenne in pompa magna quando ci fu una parziale sentenza a favore dell’Ente, segno che la questione è bene che non diventi di dominio pubblico, a dimostrazione della malafede e incompetenza di questi amministratori. Ricordiamo che a inizio gennaio di quest’anno, la Giunta Tenuta ha deliberato per il cambio del fornitore dei servizi telematici, che ha visto l’aggiudicazione da parte della DEDAGROUP S.p.A., con un contratto di 3 anni, e per un importo di poco sopra i 55 mila euro. A tutt’oggi non è ancora avvenuto alcun trasferimento di servizi a causa di un contenzioso instauratosi con la società Andromeda Informatica. Nel frattempo la Andromeda sta continuando a fornire regolarmente i servizi, nonostante il Comune si stia rifiutando di pagarne i relativi canoni. Per comprendere meglio la vicenda abbiamo contattato l’Amministratore della Società che ci ha fornito la seguente versione dei fatti:
Andromeda Informatica fornisce servizi informatici al comune di Acri da oltre trenta anni sulla base di un contratto di fornitura di durata annuale che la società ha proposto ogni anno al Comune che ne ha deliberato l’accettazione. A parità di servizi il canone annuale è rimasto inalterato salvo indicizzazione ISTAT. Il contratto prevede, nella ipotesi di cessazione del rapporto, la disponibilità della Andromeda informatica a fornire un servizio di trasposizione dell’intero contenuto delle basi dati attuali e storiche in formato esplicito e decodificato utilizzabile da qualsiasi fornitore subentrante, a fronte del pagamento di un compenso commisurato alla dimensione degli archivi da trasferire. Il Comune di Acri ha rinnovato il contratto di fornitura fino al 31 dicembre 2015. Nel corso dell’anno 2015 l’Amministrazione ha deciso di indire una gara per l’affidamento del servizio per il triennio 2016/2018. La gara è stata aggiudicata ad altra società e pertanto l’Amministrazione ha comunicato alla Andromeda la volontà di procedere al rinnovo per il tempo necessario all’avviamento del nuovo sistema pretendendo però l’esecuzione del servizio di estrazione delle basi dati a titolo gratuito anziché a fronte del compenso contrattualmente previsto. La divergenza ha dato luogo ad un contenzioso che l’Amministrazione ha ritenuto di portare nelle aule di giustizia. Una prima causa intentata presso il Tribunale di Cosenza ha prodotto una sentenza a favore delle tesi sostenute dalla Andromeda, condannando il Comune al pagamento delle spese legali. Una seconda vertenza è stata intentata presso il Tribunale di Catanzaro con lo scopo di ottenere un provvedimento di urgenza per imporre alla Andromeda il servizio di trasposizione degli archivi, paventando il rischio di interruzione di pubblico servizio. Il Tribunale ha rigettato la richiesta, condannando l’Amministrazione al pagamento delle spese, in quanto la Andromeda sta regolarmente erogando i servizi al Comune in attesa della conclusione della vicenda. La Andromeda sta garantendo la continuità nonostante il Comune si rifiuti di pagare le fatture emesse nel corso del 2016 con la motivazione che non è stato stipulato alcun contratto.
Questa la ricostruzione della vicenda. Insomma, oltre al danno la beffa. Pensiamo, visto il periodo festivo, di restituire il regalo all’amministrazione Tenuta, che nel frattempo ha mandato in disseto il Comune. Chiederemo alle autorità preposte di accertare le responsabilità in questa vicenda, per eventuale danno erariale. E’ giusto che chi sbaglia paghi, e non siano invece sempre i cittadini già vessati da tasse al massimo.
L’ultima fregatura che questa specie di amministratori vogliono rifilare agli acresi, è quella dell’affidamento ad una società privata il servizio di riscossione. Tutto questo nonostante l’Ufficio Tributi comunale sia stato potenziato. Per non contare i mancati introiti per le casse comunali per centinaia di migliaia di euro all’anno. Questi amministratori, sono gli stessi che hanno sempre dato agli altri le colpe del proprio fallimento.
Ci chiediamo: a cosa è servito portare le tariffe al massimo consentito come se il commissario fosse arrivato già oltre 3 anni e mezzo fa? Ora noi cittadini dobbiamo ripianare i debiti, noi dobbiamo pagare… gli errori di chi? Noi non ci stiamo ad accollarci decine di milioni di euro di debiti, senza che sia fatta piena luce sulle responsabilità di tutte le amministrazioni che si sono succedute fino ad oggi.
Il prossimo consiglio comunale è previsto per martedì 27 dicembre alle ore 14.00, nel quale verrà decretato il dissesto finanziario.
Invitiamo i nostri concittadini a partecipare ai lavori del consiglio per far sentire la nostra presenza ai nostri dipendenti: sindaco, consiglieri e assessori.
Siamo orgogliosi di avere tra le molte eccellenze acresi un’azienda legata al territorio e dedita al perseguimento della qualità dei propri prodotti. Sono tanti i riconoscimenti assegnati all’azienda Romano di Acri. A Parma, hanno ricevuto il primo premio al campionato nazionale del salame, al Vinitaly, la celebre manifestazione che si svolge ogni anno a Verona e dedicata al vino, sono arrivati primi nella categoria “Salami speciali territoriali”. Ultimo premio in ordine di tempo quello consegnato a Rovito (CS), il 18 dicembre scorso, durante la manifestazione La notte degli oscar “Personaggio dell’anno” XI edizione.
Tutto nasce dal Nero di Calabria, una razza suina che dà il meglio di se quando viene assecondato nelle sue abitudini alimentari. Razza che ormai sembrava destinata all’estinzione negli anni 70 del ‘900, per far posto ad allevamenti intensivi e più redditizi. Quasi scomparsa dalle campagne della nostra terra, dove ne rimanevano pochi esemplari, viene “riscoperta” sotto la spinta di politiche agricole più avvedute e per il mutamento delle abitudini alimentari. Il Nero di Calabria non è un animale da batteria, dalla lenta crescita, dalla bassa fertilità, e con una resa inferiore a quello “rosa”, ma dalle eccellenti proprietà organolettiche delle sue carni, adatte agli insaccati di qualità. L’azienda Romano, giunta alla terza generazione, nel rispetto delle tradizioni, alleva il suino nero allo stato brado ricavandone delle carni rosse che diventano eccellenti salumi e insaccati, che solo il pascolo di montagna può permettere di ottenere. Salumi che nulla hanno a che fare con la quantità, perché essi primeggiano in qualità che deriva dai costanti sacrifici nell’allevamento, alla macellazione, fino ad arrivare alla preparazione degli insaccati, per palati che sanno distinguere i profumi ed i sapori della nostra Calabria.
Un vecchio proverbio afferma: “Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. Apprendiamo con estrema sconforto che con determina n. 54 del 01/12/2016, del responsabile della Centrale Unica di Committenza, si da via libera al bando per l’esternalizzazione della riscossione del servizio tributi da parte di una società privata per conto del Comune. L’atto dà seguito alla delibera di consiglio “truffa” sull’esternalizzazione del servizio tributi partorita lo scorso 12 ottobre. La conseguenza di tale procedura sarà che l’Ufficio Tributi comunale non avrà più il controllo della riscossione dei tributi, nonostante lo stesso sia stato potenziato, nonostante aver aderito all’ANUTEL, nonostante la collaborazione di un ex dirigente dell’Agenzia delle Entrate che ha messo a punto un progetto per l’efficientamento delle entrate comunali, nonostante il mancato introito di oltre 3 milioni di euro in 6 anni per le casse comunali, nonostante sia in possesso del software gestionale, nonostante il dissesto conclamato. A questo scempio, il giorno 8 novembre 2016, è stata presentata formale richiesta per l’annullamento in autotutela della delibera di consiglio n.41/2016, sottoscritta da forze politiche, sindacali e associative. In essa, sono stati illustrati i motivi per i quali questa procedura va contro gli interessi dei cittadini e contro quelli delle casse comunali, ormai in dissesto, ma Tenuta e Co. hanno deciso di che “questo matrimonio sa da fare”, a tutti i costi! A pagare per l’incompetenza e la disorganizzazione di questi amministratori saranno come sempre i cittadini, che nell’attesa dei commissari, già piangono lacrime amare. Faremo quanto possibile per contrastare questa ingiustizia. Richiamiamo al senso di responsabilità tutti i cittadini che hanno sottoscritto di comune accordo la richiesta, perché si impegnino attivamente a contrastare in ogni modo questo “furto” ai danni degli acresi.
Nel Consiglio comunale del 12/10/2016 è stato “partorito” l’ennesimo atto “truffa” ai danni dei cittadini acresi. La delibera n. 41 si prefigge di affidare ad una agenzia esterna al Comune, il servizio di riscossione dei tributi. Questa agenzia privata, che opera quindi con scopo di lucro (per intenderci non fa beneficenza!), avrà l’obiettivo di riscuotere per nome e conto dell’ente comunale tutti, e ribadiamo tutti, i tributi.
L’amministrazione Tenuta ha più volte annunciato di aver potenziato l’Ufficio Tributi, fornendo le migliori risorse in organico, aderendo anche all’ANUTEL (Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali), ed avendo la collaborazione di un ex dirigente dell’Agenzia delle Entrate il quale ha messo a punto un progetto per l’efficientamento delle entrate comunali, quindi non si comprende perché esternalizzare un servizio che il comune può fare in autonomia ed in maniera efficiente.
Il comune, inoltre, ha a disposizione il software del nuovo fornitore, la DEDAGROUP (con Andromeda siamo ancora in causa!), in grado di gestire tutti i tributi e di accedere alla banca dati dell’Agenzia delle Entrate per i controlli incrociati.
Analizzando, poi, nel dettaglio la citata delibera ed il relativo capitolato di appalto, l’agenzia di riscossione “incasserà” sia sulla riscossione coattiva, sia su quella volontaria (Equitalia interveniva solo su quella coattiva). In sintesi si può stimare che nei 6 anni (inizialmente ne erano previsti 3), in cui l’agenzia opererà, guadagnerà oltre 3 milioni di euro, soldi che non entreranno nelle casse comunali, impegnando di conseguenza le future amministrazioni, e visto che questa come si spera finirà di fare danni a breve.
Questa esternalizzazione favorirà una ditta esterna a discapito dei cittadini già vessati dalle tariffe al massimo.
Per i suddetti motivi, la LACA, insieme ad altre associazioni presenti sul territorio acrese, a sindacati e forze politiche, ha presentato una richiesta al sindaco e al presidente del Consiglio Comunale, per annullamento in autotutela della delibera di consiglio n.41/2016, e di tutte le procedure amministrative da essa derivanti.
Per ultimo, volevamo solo accennare alla questione dissesto finanziario del Comune di Acri, che purtroppo avevamo ampiamente previsto, vogliamo rivolgerci a Tenuta, che ci ha fatto perdere 3 anni e mezzo con sacrifici inutili finendo di mandare in malora il Comune: GRAZIE SINDACO.