Sito della Libera Associzione Cittadini Acresi

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Comunicato Stampa

Il 20 maggio scorso, presso il palazzo Padula, si è svolto un incontro-dibattito sul rilancio dell’ospedale di Acri, alla presenza dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Senato e Camera, Rosa Silvana Abate, Francesco Sapia, Francesco Forciniti ed il Sindaco di Acri, Pino Capalbo, al quale hanno partecipato cittadini e membri della LACA. Visto il tema così importante, l’incontro è andato aldilà delle contrapposizioni politiche. Nel suo intervento, il sindaco Capalbo ha rivendicato l’impegno della propria amministrazione verso l’ospedale: un consiglio comunale aperto a settembre, il dialogo continuo con Regione e ASP di Cosenza, la richiesta di attuazione dell’atto aziendale con l’apertura del reparto di Lungodegenza, dell’ambulatorio di oncologia, il primario di Medicina, i 4 posti in più in dialisi, le postazioni di O.B.I. in Pronto Soccorso

già attivo e funzionante con una lista di attesa azzerata in quanto lo specialista medico oncologo si è messo a disposizione dei pazienti bisognosi di queste cure, l’inaugurazione della Risonanza Magnetica, Il bando di concorso per il nuovo primario di Medicina, attualmente il reggente e di Rossano. Dal canto loro i rappresentanti del M5S hanno evidenziato la gestione fallimentare di oltre 9 anni di commissariamento, la posizione subalterna e rinunciataria del presidente Oliverio rispetto a Scura, il mancato raggiungimento degli obiettivi di gestione delle ASP e A.O., i cui direttori hanno ricevuto ugualmente un bonus premiale. La posizione della Libera Associazione Cittadini Acresi da anni impegnata sul fronte Sanità, ribadita ancora una volta, nell’ottica di un piano di rientro, prevede la necessità di far ripartire il multidisciplinare di chirurgia, servizi ambulatoriali di medicina, aprire il reparto di Lungodegenza con il servizio di Riabilitazione. La nuova apparecchiatura della RMN di recente inaugurazione, a tutt’oggi ancora non ha espletato alcuna prestazione per la formazione del personale che dovrebbe farla funzionare questione di qualche settimana prima di poter vedere questo gioiello all’opera definitiva, e altre cose ancora da poter realizzare. Dopo questa ampia discussione fatta dai rappresentanti politici presenti, la LACA si inserisce nel dibattito chiedendo la parola di esprimere le sue motivazioni.Occorre rimodulare la rete ospedaliera calabrese, prevedendo anche per la provincia di Cosenza e per il nosocomio acrese la tipologia di Ospedale Generale e non più di area disagiata com’è adesso, passo essenziale per potenziare la struttura ospedaliera e cercare di riportarla a livelli precommissariali. Abbiamo apprezzato la disponibilità del Sindaco a collaborare con i parlamentari 5 Stelle, intercedendo personalmente anche con il presidente Oliverio, per far sì che cessi la gestione commissariale che impedisce ogni possibilità di rilancio dell’ospedale di Acri.

Si fa notare che la nostra associazione presente sul territorio Acrese dal 2015 dopo due manifestazioni di cittadini scesi in piazza per dire BASTA a tutto quel che stava accadendo in materia di TASSE E DI SANITA’ AD ACRI, con una amministrazione che allora è stata cieca e sorda a queste grida di lamento sociale e che non ha visto è  ascoltato il disaggio che in quelle giornate il popolo di acri stava gridando a gran voce, QUELLO  di potersi curare dignitosamente presso il proprio Ospedale  visto che lo si stava  depauperando delle sua funzione di struttura di cure per i malati e di un disagio economico in quando il DISSESTO DEL COMUNE stava causando alla intera popolazione con tariffe esose molto onerose dove non era possibile pagare per effetto della crisi  presente,  e dove  si chiedeva di rivedere le stime delle bollette  a dir nostro errate nella sua formulazione.

Tutto questa la LACA da tempo lo stà dicendo la stà portando nelle sedi opportune e che con l’attuale amministrazione a guida Pino Capalbo sta’ ottenendo dei risultati che in tutti questi anni non si erano visti, anzi enorme difficoltà ad essere ascoltati.

Dunque la LACA formula due domande ai presenti:

la prima ai parlamentari 5 stelle, e cioè, ormai a livello nazionale si intravede un governo a guida 5 stelle allora si chiede a loro quello di rivedere con urgenza immediata la figura del, commissariamento da parte della sanità regionale in quando si ritiene che 9 anni di questa struttura commissariale non abbia portato i benefici attesi, dove la massa debitoria non si è estinta anzi pare che sia aumentata, e dove la qualità della sanità regionale è ritenuta molto bassa in base al resto del paese.

La seconda al sindaco di Acri, quello di attivarsi immediatamente con il coinvolgimento delle realtà limitrofi al nostro territorio costituendo un gruppo di sindaci del comprensorio che vede insieme al nostro di ACRI quelli di Bisignano Luzzi Montalto Vaccarizzo San Demetrio Santa Sofia d’Epiro San Giorgio  per una percentuale di popolazione di circa 60-80 mila abitanti, dove proprio per il numero di popolazione si deve formulare una nuova proposta di un nuovo modello di rete ospedaliera che parte dalle zone disagiate di montagna, visto che l’attuale organizzazione regionale definita da tutti al COLLASSO cioè e fallito il sistema sanitario regionale calabrese ormai riconosciuta da molti anche da nostro presidente della giunta regionale, dove (LUI) attesta che bisogna ripartire dalla periferia e ridisegnare una nuova sanità regionale dove  tener conto dei disaggi di queste zone da salvaguardare proprio in virtù della peculiarità geografiche territoriale. E allora? FORMULIAMO insieme cittadini (LACA) politici amministratori (SINDACO) e rappresentati nazionali (DEPUTATI E SENATORI) che c’è urgente bisogno di cambiare nel prossimo piano sanitario regionale e poi nel prossimo atto aziendale la tipologia della denominazione di OSPEDALE DI AREA DISAGIATA con una nuova voce OSPEDALE SPOKE DI MONTAGNA  o Ospedale Generale dove con una nuova rimodulazione dei ricoveri dia al nostro Ospedale quella dignità di struttura per la diagnosi e cura peracuti cioè la possibilità  ai pazienti affetti da malattie di potersi ricoverare e curarsi dignitosamente presso il nostro Ospedale.

Una questione in sospeso…

La LACA è una organizzazione da sempre impegnata su diversi fronti per la difesa dei diritti dei cittadini. Alcuni membri del direttivo, nelle scorse settimane, hanno incontrato l’amministrazione comunale nelle figure del sindaco avv. Pino Capalbo e dell’assessore al Bilancio, dott. Natale Viteritti, per discutere di diversi temi economici e sociali riguardanti la città di Acri. In queste occasioni, i componenti dell’associazione, preso atto della disponibilità dell’amministrazione, hanno sollecitato il loro intervento presso l’Organismo Straordinario di Liquidazione, unica autorità deputata a gestire la massa debitoria del Comune, insediatosi da oltre un anno (marzo 2017), dopo la dichiarazione di dissesto (delibera di consiglio n. 45 del 27/12/2016), la gestione “allegra” dell’ente degli ultimi anni e la decadenza della disastrosa amministrazione Tenuta.

A fine aprile di quest’anno, i commissari hanno terminato l’opera di quantificazione della massa creditoria e debitoria, avendo pertanto anche contezza dell’entità della riscossione dei tributi degli anni fino al 2016.

Ai commissari, fin dal loro insediamento, la LACA ha chiesto, in più occasioni, un incontro per discutere nel merito la questione tributi, rimasta in sospeso ed alla quale occorre necessariamente dare una risposta definitiva. Inoltre, già lo scorso mese di ottobre 2017, la LACA ha inoltrato una richiesta formale ai commissari ministeriali, inviata per conoscenza alle autorità comunali, prefettizie, nonché alla Corte dei Conti, ribadendo quello che si sta chiedendo da oltre 3 anni: il ricalcolo delle tariffe dei Tributi di TARES 2013 e TARI 2014, che hanno effetto anche oggi, e la detrazione dell’80% per il disservizio per l’emergenza rifiuti. Nella giornata di ieri è stata presentata l’ennesima richiesta di convocazione di un tavolo di discussione con l’Organismo Straordinario di Liquidazione, che a questo punto non può più attendere. Nel caso di una ulteriore mancata risposta, o situazioni similari, i cittadini acresi saranno aggiornati sui fatti e prenderanno le dovute iniziative.

Incontro su tema ospedale.

Nell’ottica di collaborazione per la risoluzione delle problematiche dell’ospedale “Beato Angelo” e per il controllo dello stato di attuazione del DCA64/2016 e dell’atto aziendale dell’ASP di Cosenza dello scorso settembre, il 13 marzo scorso si è svolto un incontro tra i componenti della Libera Associazione Cittadini Acresi, il Direttore Sanitario del P.O. di Acri, dott. Giacomo Cozzolino ed il sindaco della città di Acri, avv. Pino Capalbo.

I membri della LACA hanno ribadito che l’ospedale e la comunità acrese, appartenenti ad un area disagiata, con una viabilità disastrata e una carenza cronica di servizi sanitari sul territorio, meritano maggiore considerazione da parte della politica nazionale e locale, cosa che finora è mancata. La proposta presentata dalla LACA, per il P.O. di Acri, tiene conto della normativa vigente, nella quale si chiede di rimodulare le attività già presenti nella struttura, facendo ripartire l’attività di Chirurgia e con l’apertura di ambulatori specialistici di Medicina.

Il sindaco Pino Capalbo, dal canto suo, ha ricordato la convenzione stipulata per un chirurgo e un anestesista, che andranno ad integrare l’organico del reparto di Chirurgia, aggiungendo che saranno aperti i CUP di San Giacomo, solo per gli esenti, quello di La Mucone e potenziato quello di Acri con alcuni dipendenti “prestati” da Calabria Verde. Vi è anche in progetto di realizzare di piattaforme per l’elisoccorso ad Acri centro (anche notturna), La Mucone e San Giacomo, ma anche la cosiddetta “cittadella sanitaria”.

Il dott. Cozzolino, ha aggiornato i presenti sulle richieste del precedente incontro. E’ prossimo il collaudo delle apparecchiature della RM con annesso bando per il personale medico e tecnico, l’apertura entro 2 settimane dell’ambulatorio di Oncologia, con la firma di un protocollo per un Oncologo ed un Ematologo. Il collaudo di alcune apparecchiature ha posticipato l’apertura delle attività nel reparto di chirurgia con interventi di bassa-media intensità in week surgery, che dovrebbero partire entro 10-15 gg. L’OBI dovrebbe partire dopo il sopralluogo della commissione regionale sanitaria. Entro 2 mesi dovrebbe aprire il reparto di Lungodegenza con 10 posti letto. Resta da verificare la reperibilità dei notturna dei ginecologi in base alla normativa vigente, la situazione del laboratorio analisi, lo sfoltimento delle liste d’attesa.

Come LACA abbiamo ribadito al Direttore Sanitario che occorre utilizzare i locali dell’ospedale per la diagnosi e la cura, evitando promiscuità tra reparti e poliambulatori, nella speranza che in futuro vengano impiegati per altre attività ospedaliere. Inoltre, sottolineamo la necessità che i nostri concittadini debbano prendere coscienza dei propri diritti, spesso concessi sotto forma di favori, chiedendone il rispetto. Al termine dell’incontro, il consiglio direttivo, all’unanimità ha deliberato il pieno appoggio al dott. Cozzolino, nella realizzazione dei punti programmatici da noi proposti e da lui condivisi, ribadendo che gli incontri istituzionali continueranno nell’interesse della cittadinanza.

La Libera Associazione Cittadini Acresi incontra il nuovo D.S. dell’U.O. di Acri.

Mercoledì 21.02.2018, su richiesta della LACA, si è svolto un incontro tra i componenti del direttivo della Libera Associazione Cittadini Acresi e il nuovo Direttore Sanitario del P.O. di Acri, dott. Giacomo Cozzolino. Dal dibattito, svoltosi all’insegna del reciproco rispetto dei ruoli, sono emersi i presupposti per una proficua collaborazione per il futuro. Il dott. Cozzolino ha ricordato l’impegno profuso in campo sanitario dall’associazione, complimentandosi per la caparbietà e la compattezza dimostrata in questi anni. Il nuovo DS ha continuato sottolineando l’attenzione mostrata dalla direzione generale dell’ASP di Cosenza e della nuova amministrazione comunale acrese verso il nosocomio cittadino, evidenziando nel contempo le difficoltà incontrate nell’intervenire in maniera efficacia nei diversi ambiti ospedalieri. Sono state rese note alcune le iniziative intraprese dall’ASP, come le convenzioni sottoscritte per un chirurgo e un anestesista di altre aziende sanitarie, l’ultimazione dei lavori della nuova apparecchiatura RMN da inaugurare a breve dopo i dovuti collaudi, l’apertura del reparto di Lungodegenza con 10 posti letto iniziali. Dopo un’ampia discussione su diverse tematiche specifiche riguardanti l’ospedale, la LACA ha consegnato al dott. Cozzolino la proposta elaborata e già presentata ad Oliverio e Scura nel dicembre 2015, al sindaco Pino Capalbo nei mesi scorsi. La proposta prevede una decina punti, per la valutazione e ripartenza del nostro Ospedale, i più urgenti sono: la rimodulazione in tempi brevi delle attività chirurgiche programmate; l’attivazione della reperibilità notturna e festiva di un ginecologo per il Pronto Soccorso; l’immediata apertura della lungodegenza; la rimodulazione della tele-radiologia; L’apertura immediata dell’ambulatorio di oncologia per la cura e la diagnosi; la risoluzione definitiva del disservizio CUP. Noi della LACA riteniamo i problemi non sono stati risolti e che sia stato perso troppo tempo, per colpa della politica che è stata sorda e cieca. Il Direttore Sanitario ha preso atto e valutato la documentazione presentata, riconoscendo l’ottimo lavoro fatto, chiedendo contemporaneamente ulteriori incontri cadenzati per affrontare insieme tutte le tematiche che oggi attanagliano la sanità acrese. I componenti della LACA ringraziano il dott. Cozzolino per la più ampia disponibilità e professionalità dimostrate. Inoltre, in considerazione della reale volontà di elevare gli standard qualitativi, dei tempi di realizzazione forniti e dell’impegno in prima persona espresso nella realizzazione delle nostre istanze, la LACA sarà aperta al confronto richiesto, sempre nell’interesse dei cittadini, che ambiscono ad una sanità degna di un paese civile.

Elezioni, sanità e promesse!

La Libera Associazione Cittadini Acresi, è noto, tra le sue finalità azione a tutela dell’Ospedale di montagna zona Disagiata com’è quella di Acri e, più in generale, degli ospedali montani calabresi, come primo punto del nostro statuto.

Nella campagna elettorale ormai terminata, ne abbiamo sentito di “cotte e di crude”, in particolar modo in campo sanitari. Abbiamo assistito alle solite passerelle, poche per la verità, dei soliti noti del panorama politico regionale e nazionale. Gli esponenti di queste forze politiche si sono prodigati a fornire ricette e soluzioni agli ormai cronici problemi della Sanità calabrese. E in occasione di una di queste (sempre in occasione di tornate elettorali!), con nostro sommo stupore e senza rendercene conto, ci siamo trovati nelle nostre file, come associato, una personalità veramente straordinaria di lunghissima carriere politica e quindi notissimo alla politica locale e regionale, nonché a Roma e dintorni. Il “novello” Machiavelli ha ammesso e ribadito ciò che noi affermiamo da 4 anni, cioè la sanità calabrese è al collasso, per le vicende che tutti conosciamo: piano di rientro, blocco del turnover, taglio dei servizi essenziali e periferici. In sintesi: commissariamento e politica hanno fallito! La ricetta del nostro “statista” per uscire dalla crisi in campo sanitario si sintetizza nella frase: “Per la sanità Calabrese bisogna ripartire dalle periferie, dare dignità a queste zone che più di tutte hanno sofferto il piano di rientro sulla sanità, bisogna ripensare un nuovo modello di sanità moderna che parta dalla montagna per evitare il sovraffollamento delle altre strutture, la migrazione e lo spopolamento”. “Alla faccia del bicarbonato di sodio!”, direbbe Totò. Queste le affermazioni che ha ribadito tutte le volte che torna dalle nostre parti. Il nostro socio occulto ha forse letto i documenti con le nostre proposte recapitategli oltre 2 anni fa? Ha forse avuto un moto di orgoglio, elettorale?  E’ ormai chiaro che siamo sulla stessa linea, allora perché tergiversare e non chiedere il termine del commissariamento, visto che lo poteva fare già dal 2014 e lo potrebbe ancora fare. A noi della LACA fa molto piacere che vengano dette queste cose anche in campagna elettorale, e aggiungiamo: Carissimo presidente della giunta regionale on. Mario Oliverio, visto che la pensa come noi in materia di sanità, non sarebbe il caso di affrontare questo finalmente e seriamente questo tema, senza incatenamenti di sorta? Considerato, poi, che tiene molto alla zona di montagna, la invitiamo ad accettare la nostra tessera onoraria come associato LACA. Attendiamo fiduciosi, anche il responso delle urne.

Ospedale: Incontro LACA – amministrazione comunale.

Giorno 24/01/2018, nella sede del comune di Acri, si è tenuto un incontro tra il sindaco, avv. Pino Capalbo, il sig. Vincenzo Toscano e alcuni componenti della Libera Associazione Cittadini Acresi. Tema principale della riunione, voluta dal Sindaco, è stato la situazione dell’ospedale “Beato Angelo”. L’incontro si è svolto all’insegna della trasparenza e della collaborazione, poiché, a parere di tutti i presenti, il tema della salute riguarda tutti i cittadini in maniera apolitica.

Il sindaco ha elogiato il lavoro che la LACA ha portato avanti, in maniera del tutto volontaria, tenendo in grande considerazione le proposte sulla questione sanitaria sottoposte alla sua attenzione. Il Sindaco ha inoltre sgombrato la visuale da dubbi e diffidenze, esponendo l’attività svolta dall’amministrazione per risollevare le sorti dell’ospedale, per il quale ha ottenuto un impegno da parte del D.G. Mauro per la realizzazione di una convenzione per l’arrivo di personale medico chirurgico e di anestesisti, per la ripartenza delle attività chirurgiche, l’avvio delle procedure per la realizzazione di una postazione OBI (Osservazione Breve Intensiva) in PS, l’avvio, anche se in forma ridotta, del reparto di Lungodegenza (10 posti su 15).

I rappresentanti della LACA, hanno preso atto dell’impegno dell’amministrazione, esprimendo soddisfazione per quanto fatto, ma hanno evidenziato il troppo tempo perso e la mancanza di collaborazione della passata amministrazione. Collaborazione ritenuta da tutti di fondamentale importanza per portare avanti le istanze di un territorio, per il rilancio dell’ospedale di Acri, con iniziative condivise e azioni mirate, che coinvolgano il maggior numero di cittadini, forze politiche e associazioni.

Entrando nel merito della discussione, i componenti della LACA hanno chiesto che venga realizzato in tempi brevi tutto quello prescritto nel DCA n.64/2016, illustrando nel dettaglio le proposte già presentate nel consiglio comunale di settembre scorso, che però non sono state discusse in quella sede, volte al miglioramento e l’efficientamento dell’offerta sanitaria.

Sono state evidenziate, inoltre, le criticità del servizio CUP, annoso problema che negli anni non è stato mai risolto definitivamente, invitando il Sindaco a verificare di persona i disagi che i cittadini subiscono tutti i giorni, per prenotazioni di prestazioni o per il pagamento del ticket.

A margine dell’incontro si è discusso in generale di altri temi quali la viabilità e i tributi. Il Sindaco ha assicurato la sua piena disponibilità su futuri incontri, per discutere sul tema Sanità e su altri temi di primaria importanza per Acri.

Incontro confronto LACA, MDP – Articolo 1.

Giorno 10.01.2018 si è tenuto un incontro tra la Libera Associazione Cittadini Acresi e di MdP-Articolo1, alla presenza del sig. Vincenzo Toscano, di alcuni componenti della LACA, del prof. Mario Bonacci e i suoi dirigenti. L’incontro, è stato richiesto da MDP-Articolo1, manifestando così interesse e attenzione verso l’associazione LACA, la quale si occupa da diversi anni di problematiche che attanagliano il territorio acrese, in particolare su Sanità, Tributi, Economia e tessuto sociale. Questi e altri temi sono stati al centro di un lungo colloquio. I rappresentanti della LACA, dal canto loro, hanno sottolineato il totale distacco tra amministrazione e cittadini, con la quale non riesce a dialogare e ragionare su problemi di ordine pratico che assillano gli acresi, nonostante le numerose richieste di incontro e di informazioni agli organi comunali, evidenziando che i buoni propositi della campagna elettorale sembrano azzerarsi una volta che una nuova amministrazione si insedia a palazzo Gencarelli.

Gli esponenti di MdP-Articolo1 hanno elogiato e ringraziato la LACA per il lavoro che sta portando avanti da anni, evidenziando che la stessa non si è mai schierata politicamente, restando assolutamente laica. Il prof. Bonacci ha posto l’accento sul mancato recepimento delle proposte della LACA, come quella sul rilancio del nosocomio acrese, con la quale si è chiesto di realizzare le prescrizioni del DCA64/2016, di far ripartire le attività chirurgiche rimodulate, riattivando pienamente la sala operatoria e i ricoveri, contestualmente ilreparto di Medicina, con l’apertura di nuovi servizi che non esistono nella provincia di Cosenza.

La LACA è molto scettica e critica sulla gestione dell’Ospedale, nei confronti degli amministratori locali, aziendali e regionali. Posizione ribadita nel corso consiglio comunale aperto di settembre scorso, in cui si ha sottolineato il tempo perso, le promesse disattese e le difficoltà della popolazione che sopportano per curarsi dignitosamente.

Sulla questione della crisi e Tasse, la LACA, ritenendo che i tributi vadano pagati perché necessari al funzionamento dei servizi, ma nella giusta misura come previsto dalle norme vigenti, afferma tutto il proprio disappunto per i mancati incontri col sindaco e con l’organo liquidatore più volte richiesti e mai avvenuti.

Sul tema vivibilità, la LACA denuncia la fuga di giovani e di intere famiglie, che emigrano in cerca di miglior fortuna in altre zone d’Italia o all’estero. Attività commerciali chiudono o dismettono la loro produzione: artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, giovani volenterosi che vorrebbero rimanere nella propria terra, sono costretti ad andar via, ma su questa problematica l’amministrazione sembra essere sorda e cieca. L’incontro, molto sentito da entrambi le parti, ha posto al centro una serie di iniziative atte a far emergere i problemi di Acri. La LACA ha ribadito che la politica deve essere al servizio del cittadino e non di pochi, che rinchiudendosi nei palazzi pongono un muro di non dialogo, sottolineando invece la necessità di apertura e confronto su temi vitali per il nostro territorio.

(Dis)servizio Idrico!

A seguito della notifica, a mò di regalo natalizio, delle bollette del servizio idrico, per gli anni 2016 (saldo) e 2017 (acconto) e dopo le dichiarazioni dell’Assessore al Bilancio del comune di Acri, dott. Natale Viteritti, sono necessarie alcune doverose considerazioni. Come in un copione già scritto, sembra di assistere ad una sorta di continuità rispetto alla conduzione del servizio idrico e dell’ufficio tributi rispetto alla passata amministrazione. Un dato eloquente: i 26 euro in bolletta, per la “manutenzione”, vengono riproposti tali e quali, importo dovuto anche per chi consuma zero, tutto questo con un piano finanziario nebuloso e nonostante le norme impongano che la manutenzione gravi sulla tariffa.

Si continua a tirare in ballo il dissesto per ogni problema, come se gli attuali amministratori non sapessero già le condizioni economiche in cui versava l’ente comunale quando hanno avanzato la loro candidatura. La situazione di dissesto dell’Ente era ben nota, per cui, in fase di redazione di un programma politico, dovevano essere proposte quelle azioni atte, non diciamo al risanamento immediato, ma quanto meno ad seria e fattiva collaborazione con l’Organismo di Liquidazione e con le parti sociali presenti sul territorio, oltre che nella ricerca di fondi di natura diversa che non le solite tasche dei cittadini.

Ci sembra che si navighi a vista, senza una reale programmazione e pianificazione degli interventi sulla rete idrica comunale. I cittadini, spesso senza acqua, brancolano nel buio senza avere risposte soddisfacenti. Ci chiediamo: l’acconto sui metri cubi di consumo presunto su dati storici quanti anni verranno considerati? Che tipo di media sarà utilizzata per formare tale anticipazione? Tali anticipazioni chieste ai cittadini ed alle imprese, sempre più in difficoltà e già fortemente vessate con altri balzelli, servono forse per fare cassa e colmare eventualmente anticipazioni di cassa che urgono essere rimborsate? Per i rimborsi qual è il senso di anticipare qualcosa che nella maggior parte dei casi andrà rimborsata? Rimborsare in regime di dissesto diventa molto farraginoso ed a volte impossibile da praticare. La LACA andrà a fondo nel cercare di capire se quanto appena detto sia un sospetto o una realtà, nell’interesse comuni ai cittadini. Se l’amministrazione sta andando avanti a botte di anticipazioni di cassa da parte delle banche, bè cari cittadini questo significa dissestare ancora di più le casse comunali, peraltro in modo sconsiderato, irresponsabile. Occorre quantificare l’entità del dissesto in tempi brevi, ovvero avere contezza dei limiti di spesa che il Comune può avere rispetto al monte delle entrate.  Al contrario, legittimo è il sospetto che non vi è conoscenza di una parte del dissesto fatto e dei debiti senza voci di spesa.

Aspettiamo, infine, risposte dall’attuale Amministrazione, sulla pubblicazione sul sito istituzionale dello stato e qualità delle acque, dopo l’evento del settembre scorso.

La Salute può attendere!

Siamo “contenti” di sapere che la Calabria si è dotata finalmente di una legge sul golf! Nell’ultima seduta del Consiglio regionale, prima della pausa natalizia, è stato approvato un provvedimento con l’ambizioso obiettivo di voler incrementare il turismo infrastagionale, ma che nel contempo autorizza il consumo di suolo per la realizzazione di campi da golf. Nella stessa seduta, promosso dal presidente Oliverio, doveva essere discusso un ordine del giorno per la realizzazione di un’unica Azienda Sanitaria regionale. L’obiettivo non dichiarato era di fare pressione sul ministro Lorenzin, al fine di far terminare il commissariamento della Sanità. Iniziativa miseramente fallita quella di Oliverio, grazie anche alla maggioranza in Consiglio, segno, questo, che la Sanità può attendere ma il golf no!

Dati alla mano, è di oltre 100 milioni di euro di debito di bilancio sanitario regionale dovuto alla mala gestione delle cinque ASP calabresi per il quale il Ministero della Salute ha imposto ancora il commissariamento e sul quale non hanno monitorato né la struttura commissariale né il dipartimento alla sanità della regionale Calabria. A fronte di tale deficit, i direttori generali (a nomina politica) si sono auto attribuiti un bonus di decine di migliaia di euro per i “risultati raggiunti”.

Intanto, ad Acri attendiamo ancora l’attuazione del decreto commissariale n.64/2016. E’ passato oltre un anno dall’emanazione del decreto e oltre 4 mesi dalle vane promesse del dott. Mauro, ma ancora non sono stati attivati i servizi previsti. Attendiamo la definizione delle competenze dei differenti reparti, come il PS, la Chirurgia e la Radiologia, lasciate sotto il controllo dell’ospedale di Castrovillari. Attendiamo di conoscere i referenti e i responsabili all’interno della struttura. Attendiamo, ancora, di conoscere come verranno sostituite le unità prossime al pensionamento. E mentre noi attendiamo, il direttore generale Mauro promette ancora: entro il 31 marzo prossimo sarà realizzato ciò che è scritto nel DCA64. Sarà un caso, visto l’approssimarsi delle prossime elezioni politiche?

Parole e Chiacchierelle.

Dopo l’ultimo incontro scorso tra il presidente Oliverio e la ministra Lorenzin, è assodato che il commissariamento della Sanità calabrese non finirà. Si continuerà ancora con il Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale, imposto dal governo centrale, che ha determinato tagli e chiusure, limitazioni e paradossi. Lo stesso Governo che non ha ancora dato alla Calabria i 2 miliardi di euro del fondo sanitario nazionale. Medici, infermieri e altri operatori sanitari sono costretti a lavorare in condizioni difficili, con il rischio di moltiplicarsi di casi di malasanità. Noi calabresi abbiamo servizi inefficienti, per i quali non vengono rispettati gli standard minimi di assistenza, ma questo diventa secondario nella logica dei tagli lineari e nel contenimento delle spesa. La tutela della salute (art. 32 Costituzione) parte dalla prevenzione, passa per la medicina del territorio, che va resa efficiente e funzionante, fino ad arrivare alla Medicina per Acuti. Non serve fare proclami, incontri, comparse o minacciare incatenamenti. Di tutto si parla tranne che di rivedere l’attuale assetto sanitario regionale per renderlo rispondente ai criteri di economicità e funzionalità. È indispensabile un nuovo modello di Sanità regionale, per gli ospedali di area disagiata con una nuova tipologia di Ospedale SPOKE DI MONTAGNA, multidisciplinare ed autonomo. Intanto, ad Acri, sono state sospese le prenotazioni esterne di Radiologia, la Chirurgia in Week Surgery non è stata realizzata e quella dello Spoke Corigliano-Rosssano rischia la chiusura a breve, la RM di “prossima” apertura non avrà il personale necessario per funzionare. La strada per raggiungere Cosenza, via Cocozzello, con un limite velocità di 30 Km/h, allunga inevitabilmente i tempi di arrivo all’HUB di riferimento. Ad oggi è mancata una discussione aperta tra amministratori e cittadini (chiesto un incontro più volte al Sindaco), cosi si è stata scoraggiata un’azione unitaria per difendere e migliorare la sanità di Acri, cosa che invece è avvenuta in altre realtà. Noi della LACA diciamo: la montagna, area disagiata, si sta spopolando, e chi oggi vuole ignorare questo fenomeno sarà il responsabile delle conseguenze sul tessuto sociale della nostra Città. E’ necessaria una mobilitazione popolare per rilanciare l’Ospedale di Acri e la Medicina del Territorio. Le promesse e le attese non hanno dato risultati. Il popolo di Acri rifletta molto bene su ciò che sta subendo. Ora basta, prima che sia troppo tardi!

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