Libera Associazione Cittadini Acresi

Sito della Libera Associzione Cittadini Acresi

Il Danno e la Beffa!

Non vogliamo assolutamente entrare in polemica con chi fa il proprio “mestiere”, ma volevamo solo puntualizzare alcuni aspetti riguardanti l’ultimo nostro articolo, sulla vicenda Andromeda – Comune di Acri.

Siamo stati accusati di “non dire la verità”, ovvero di mentire, e di essere stati “lacunosi”. Allora, di conseguenza, anche chi ci definisce così e sua volta “mentitore” e “deficitario”, visto che nell’esposizione della medesima vicenda vengono ricostruiti gli stessi “fatti”!

Noi non siamo qui a prendere le parti di nessuno, se non dei cittadini acresi. Noi non giudichiamo gli atti amministrativi, per quelli ci sono la magistratura ordinaria e contabile. Se alla società Andromeda è stata riconosciuto un diritto da un tribunale della Repubblica, chi siamo noi per giudicare se ha torto o ragione? Evidentemente la linea difensiva del Comune non è stata ritenuta soddisfacente…

Fermo restando che il cambio di gestione dei servizi informatici comunali è certamente una operazione lecita, e anche consigliata se da questo se ne può trarre giovamento in termini di servizi e di riduzione dei costi, sempre che vengano tenuti in conto tutti gli aspetti legati alla transizione.

Adesso ci ritroviamo la Dedagroup Spa, che ha vinto un regolare bando, e quindi va pagata per i servizi che dovrebbe erogare, insieme alla Andromeda Informatica S.r.l., che va pure pagata per il servizio erogato per tutto il 2016 e fino alla risoluzione della vicenda giudiziaria, con l’importo che noi ci auguriamo sia il più basso possibile. Poniamo, quindi, una domanda ai nostri concittadini: Perché dobbiamo pagare 2 società per fare la stessa cosa, soprattutto adesso che siamo in dissesto? Ecco i proverbiali “danno e beffa”, appunto.

Il vocabolario Treccani fornisce la definizione di Incompetenza come: “Il fatto d’essere incompetente, mancanza di competenza, cioè di conoscenza specifica, in una materia, disciplina, arte, professione, ecc.”. Nel medesimo dizionario troviamo anche la definizione di Malafede: “comportamento malizioso posto in essere nella consapevolezza di discostarsi dalle comuni regole sociali di lealtà e di correttezza e di poter così pregiudicare gli interessi e persino i diritti altrui”.

Detto ciò, il “danno” è stato cagionato dall’incompetenza di chi ha deciso di voler cambiare il fornitore dei servizi informatici senza tener conto di tutti gli aspetti tecnici, amministrativi e legali che ciò avrebbe comportato. Se era consapevole di tutto ciò, allora è senz’altro in “malafede”.

PS: Come anticipato, abbiamo inoltrato alla procura della Corte dei Conti la richiesta per l’accertamento di eventuale danno erariale per il comune di Acri in questa vicenda.

Hanno la faccia come il c…!

Ecco che “finalmente” è arrivato il tanto annunciato dissesto, che qualche demente di consigliere ha definito storico! E’ la prima volta per il comune di Acri. Tutti sapevano che sarebbe accaduto: la Corte dei Conti, i revisori dei conti, i cittadini che hanno patito in questi anni una tassazione vessatoria. Lo sapeva anche Tenuta e la sua Band, ma dovevano pur arrivare al 2018 in un modo o nell’altro, per questo hanno sperperato migliaia di euro di soldi pubblici per cercare di evitare l’inevitabile e “allungare il brodo”. Soprassediamo, per rispetto ai lettori, sul fatto che più di un  partecipante al consiglio crede che la pubblica assise sia casa propria, ma anche sulla qualità e la preparazione di certi altri, citarli però si farebbe peccato all’intelligenza collettiva! Sentendoli parlare, poi, (a fatica per la verità), guidati dal loro capoccia, fanno quasi ridere, se non ci fosse da piangere. Comincia il Regista, che snocciola i numeri di un fallimento annunciato, dando ovviamente la colpa agli altri, come se la Corte dei Conti non avesse bocciato il suo di piano e dei suoi strapagati collaboratori e consulenti. “La colpa è dei revisori dei conti, bla bla bla, dello Stato, bla bla bla, della Regione Calabria, bla bla bla, dell’UDC, bla bla bla, di Trematerra, bla bla bla, di Coschignano, bla bla bla, di Pino Capalbo, bla bla bla, della LACA!”. COLPA DELLA LACA? Ma brutto f…! Come se noi della Libera Associazione Cittadini Acresi avessimo rivestito in passato delle cariche amministrative. La nostra sola colpa, se di colpa si può parlare, è quella di aver denunciato. Invece, secondo la logica clientelare che muove certi personaggi, noi dovevamo subire e basta. Politicanti di mezza tacca in cerca di consenso (voti), con lo sperpero di soldi pubblici. Secondo questi individui, chi chiede il rispetto dei propri diritti va bastonato! Abbiamo denunciato questo stato di cose da 2 anni a questa parte. Le tasse elevate, l’emergenza spazzatura, certificata da ASP, ARPACal e dallo stesso sindaco, per la quale abbiamo chiesto più volte l’abbattimento dell’80% sulle bollette. Abbiamo segnalato la cronica mancanza d’acqua, la gestione clientelare della cosa pubblica, l’assenza di dialogo e la presenza sul territorio degli assessori. L’esternalizzazione del servizio tributi, con grave danno per le casse comunali. La mancata opposizione del sindaco al ridimensionamento del nostro ospedale, che di questo passo rischierà di essere convertito a “Casa della Salute”. Tenuta sindaco è anche Tenuta revisore dei conti all’A.O. di Cosenza, incarico affidatogli dal Ministero della Salute, proprio come lo ha avuto il commissario Scura, quindi con un palese conflitto di interesse: difendere il proprio territorio contro il proprio datore di lavoro! Dal canto nostro abbiamo chiesto più volte un tavolo tecnico per sottoporre al commissario Scura e a Oliverio le nostre richieste e di quelle degli operatori sanitari. Abbiamo lottato insieme ai nostri concittadini contro il depotenziamento del nostro ospedale. Oltre 5000 mila acresi sono scesi in piazza, mentre lui aspettava di nascosto, senza fascia tricolore, avendo pure la faccia tosta di salire sul palco, venendo poi subissato dai fischi! Fascia tricolore Tenuta che aveva all’inaugurazione di un bar di proprietà un privato cittadino. Abbiamo assistito alla svendita dei nostri boschi, il tutto per far cassa e racimolare quattro soldi! Abbiamo chiesto l’intervento del Prefetto, della Corte dei Conti per l’accertamento dell’azione amministrativa, sugli affidi diretti, soprattutto a ditte non acresi, di questo o quell’amico, senza trasparenza e senza un vero criterio di merito. Abbiamo denunciato le ingiustizie ed i soprusi perpetrati ai danni di cittadini, come ritorsione contro la protesta legittima. Abbiamo dato voce al disagio che vive il nostro paese, alla continua emorragia di giovani. La tanto decantata svolta promessa dal sindaco c’è stata: ad U e contromano!

Il Salvatore della patria ha truffato i cittadini acresi mostrandosi per quello che non era, non mantenendo una sola promessa fatta in campagna elettorale. Siamo passati dal “Comune Amico e dei cittadini acresi”, tornando velocemente “All’amico in Comune”. Alla fine si è mostrato quello che è: un Fallito che ha portato al fallimento il comune per la propria sfacciataggine, solo per poter elargire favori elettorali e spolpare ancora quel poco di sostanza attaccata all’osso!

Ci chiediamo: perché pagare uno stipendio ad un sindaco inutile? Perché pagare uno stipendio ad assessori e presidente del consiglio, assenti dalle loro responsabilità? Perché pagare il gettone di presenza ai consiglieri? Già dobbiamo pagare i commissari, perché pagare oltre 10 mila euro mensili per avere delle cose inutili che ancora possono nuocere alle casse comunali?

La scelta era una sola: non votare il dissesto, andare tutti a casa, e restituire la parola ai cittadini.  Ma, come le cozze che stanno attaccate allo scoglio, ora le cose sono 2: aspettare che la corrente li porti via oppure che una mano decisa li sradichi dal loro posto con decisione!

Cornuti e mazziati!

Con ordinanza n. 2209, pubblicata il 1 dicembre 2016, il Tribunale di Catanzaro, Sezione Specializzata in Materia di Impresa, ha condannato il Comune di Acri al pagamento delle spese legali, nell’ennesimo contenzioso legale, regalatoci dal nostro “amato” sindaco, imbastito contro la società Andromeda Informatica Srl, che ha visto il comune di Acri risultare soccombente. Dalla residenza comunale in questa occasione non è giunto nessun comunicato, come invece avvenne in pompa magna quando ci fu una parziale sentenza a favore dell’Ente, segno che la questione è bene che non diventi di dominio pubblico, a dimostrazione della malafede e incompetenza di questi amministratori. Ricordiamo che a inizio gennaio di quest’anno, la Giunta Tenuta ha deliberato per il cambio del fornitore dei servizi telematici, che ha visto l’aggiudicazione da parte della DEDAGROUP S.p.A., con un contratto di 3 anni, e per un importo di poco sopra i 55 mila euro. A tutt’oggi non è ancora avvenuto alcun trasferimento di servizi a causa di un contenzioso instauratosi con la società Andromeda Informatica. Nel frattempo la Andromeda sta continuando a fornire regolarmente i servizi, nonostante il Comune si stia rifiutando di pagarne i relativi canoni. Per comprendere meglio la vicenda abbiamo contattato l’Amministratore della Società che ci ha fornito la seguente versione dei fatti:

Andromeda Informatica fornisce servizi informatici al comune di Acri da oltre trenta anni sulla base di un contratto di fornitura di durata annuale che la società ha proposto ogni anno al Comune che ne ha deliberato l’accettazione. A parità di servizi il canone annuale è rimasto inalterato salvo indicizzazione ISTAT. Il contratto prevede, nella ipotesi di cessazione del rapporto, la disponibilità della Andromeda informatica a fornire un servizio di trasposizione dell’intero contenuto delle basi dati attuali e storiche in formato esplicito e decodificato utilizzabile da qualsiasi fornitore subentrante, a fronte del pagamento di un compenso commisurato alla dimensione degli archivi da trasferire. Il Comune di Acri ha rinnovato il contratto di fornitura fino al 31 dicembre 2015. Nel corso dell’anno 2015 l’Amministrazione ha deciso di indire una gara per l’affidamento del servizio per il triennio 2016/2018. La gara è stata aggiudicata ad altra società e pertanto l’Amministrazione ha comunicato alla Andromeda la volontà di procedere al rinnovo per il tempo necessario all’avviamento del nuovo sistema pretendendo però l’esecuzione del servizio di estrazione delle basi dati a titolo gratuito anziché a fronte del compenso contrattualmente previsto. La divergenza ha dato luogo ad un contenzioso che l’Amministrazione ha ritenuto di portare nelle aule di giustizia. Una prima causa intentata presso il Tribunale di Cosenza ha prodotto una sentenza a favore delle tesi sostenute dalla Andromeda, condannando il Comune al pagamento delle spese legali. Una seconda vertenza è stata intentata presso il Tribunale di Catanzaro con lo scopo di ottenere un provvedimento di urgenza per imporre alla Andromeda il servizio di trasposizione degli archivi, paventando il rischio di interruzione di pubblico servizio. Il Tribunale ha rigettato la richiesta, condannando l’Amministrazione al pagamento delle spese, in quanto la Andromeda sta regolarmente erogando i servizi al Comune in attesa della conclusione della vicenda. La Andromeda sta garantendo la continuità nonostante il Comune si rifiuti di pagare le fatture emesse nel corso del 2016 con la motivazione che non è stato stipulato alcun contratto.

Questa la ricostruzione della vicenda. Insomma, oltre al danno la beffa. Pensiamo, visto il periodo festivo, di restituire il regalo all’amministrazione Tenuta, che nel frattempo ha mandato in disseto il Comune. Chiederemo alle autorità preposte di accertare le responsabilità in questa vicenda, per eventuale danno erariale. E’ giusto che chi sbaglia paghi, e non siano invece sempre i cittadini già vessati da tasse al massimo.

PERCHE’ TUTTO QUESTO?

L’ultima fregatura che questa specie di amministratori vogliono rifilare agli acresi, è quella dell’affidamento ad una società privata il servizio di riscossione. Tutto questo nonostante l’Ufficio Tributi comunale sia stato potenziato. Per non contare i mancati introiti per le casse comunali per centinaia di migliaia di euro all’anno. Questi amministratori, sono gli stessi che hanno sempre dato agli altri le colpe del proprio fallimento.

Ci chiediamo: a cosa è servito portare le tariffe al massimo consentito come se il commissario fosse arrivato già oltre 3 anni e mezzo fa? Ora noi cittadini dobbiamo ripianare i debiti, noi dobbiamo pagare… gli errori di chi?  Noi non ci stiamo ad accollarci decine di milioni di euro di debiti, senza che sia fatta piena luce sulle responsabilità di tutte le amministrazioni che si sono succedute fino ad oggi.

Il prossimo consiglio comunale è previsto per martedì 27 dicembre alle ore 14.00, nel quale verrà decretato il dissesto finanziario.

Invitiamo i nostri concittadini a partecipare ai lavori del consiglio per far sentire la nostra presenza ai nostri dipendenti: sindaco, consiglieri e assessori.

Eccellenze Acresi.

Siamo orgogliosi di avere tra le molte eccellenze acresi un’azienda legata al territorio e dedita al perseguimento della qualità dei propri prodotti. Sono tanti i riconoscimenti assegnati all’azienda Romano di Acri. A Parma, hanno ricevuto il primo premio al campionato nazionale del salame, al Vinitaly, la celebre manifestazione che si svolge ogni anno a Verona e dedicata al vino, sono arrivati primi nella categoria “Salami speciali territoriali”. Ultimo premio in ordine di tempo quello consegnato a Rovito (CS), il 18 dicembre scorso, durante la manifestazione La notte degli oscar “Personaggio dell’anno” XI edizione.

Tutto nasce dal Nero di Calabria, una razza suina che dà il meglio di se quando viene assecondato nelle sue abitudini alimentari. Razza che ormai sembrava destinata all’estinzione negli anni 70 del ‘900, per far posto ad allevamenti intensivi e più redditizi. Quasi scomparsa dalle campagne della nostra terra, dove ne rimanevano pochi esemplari, viene “riscoperta” sotto la spinta di politiche agricole più avvedute e per il mutamento delle abitudini alimentari. Il Nero di Calabria non è un animale da batteria, dalla lenta crescita, dalla bassa fertilità, e con una resa inferiore a quello “rosa”, ma dalle eccellenti proprietà organolettiche delle sue carni, adatte agli insaccati di qualità. L’azienda Romano, giunta alla terza generazione, nel rispetto delle tradizioni, alleva il suino nero allo stato brado ricavandone delle carni rosse che diventano eccellenti salumi e insaccati, che solo il pascolo di montagna può permettere di ottenere. Salumi che nulla hanno a che fare con la quantità, perché essi primeggiano in qualità che deriva dai costanti sacrifici nell’allevamento, alla macellazione, fino ad arrivare alla preparazione degli insaccati, per palati che sanno distinguere i profumi ed i sapori della nostra Calabria.

Di male in peggio!

Un vecchio proverbio afferma: “Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. Apprendiamo con estrema sconforto che con determina n. 54 del 01/12/2016, del responsabile della Centrale Unica di Committenza, si da via libera al bando per l’esternalizzazione della riscossione del servizio tributi da parte di una società privata per conto del Comune.  L’atto dà seguito alla delibera di consiglio “truffa” sull’esternalizzazione del servizio tributi partorita lo scorso 12 ottobre. La conseguenza di tale procedura sarà che l’Ufficio Tributi comunale non avrà più il controllo della riscossione dei tributi, nonostante lo stesso sia stato potenziato, nonostante aver aderito all’ANUTEL, nonostante la collaborazione di un ex dirigente dell’Agenzia delle Entrate che ha messo a punto un progetto per l’efficientamento delle entrate comunali, nonostante il mancato introito di oltre 3 milioni di euro in 6 anni per le casse comunali, nonostante sia in possesso del software gestionale, nonostante il dissesto conclamato. A questo scempio, il giorno 8 novembre 2016, è stata presentata formale richiesta per l’annullamento in autotutela della delibera di consiglio n.41/2016, sottoscritta da forze politiche, sindacali e associative. In essa, sono stati illustrati i motivi per i quali questa procedura va contro gli interessi dei cittadini e contro quelli delle casse comunali, ormai in dissesto, ma Tenuta e Co. hanno deciso di che “questo matrimonio sa da fare”, a tutti i costi! A pagare per l’incompetenza e la disorganizzazione di questi amministratori saranno come sempre i cittadini, che nell’attesa dei commissari, già piangono lacrime amare. Faremo quanto possibile per contrastare questa ingiustizia. Richiamiamo al senso di responsabilità tutti i cittadini che hanno sottoscritto di comune accordo la richiesta, perché si impegnino attivamente a contrastare in ogni modo questo “furto” ai danni degli acresi.

Niente più esternalizzazioni.

Nel Consiglio comunale del 12/10/2016 è stato “partorito” l’ennesimo atto “truffa” ai danni dei cittadini acresi. La delibera n. 41 si prefigge di affidare ad una agenzia esterna al Comune, il servizio di riscossione dei tributi. Questa agenzia privata, che opera quindi con scopo di lucro (per intenderci non fa beneficenza!), avrà l’obiettivo di riscuotere per nome e conto dell’ente comunale tutti, e ribadiamo tutti, i tributi.

L’amministrazione Tenuta ha più volte annunciato di aver potenziato l’Ufficio Tributi, fornendo le migliori risorse in organico, aderendo anche all’ANUTEL (Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali), ed avendo la collaborazione di un ex dirigente dell’Agenzia delle Entrate il quale ha messo a punto un progetto per l’efficientamento delle entrate comunali, quindi non si comprende perché esternalizzare un servizio che il comune può fare in autonomia ed in maniera efficiente.

Il comune, inoltre, ha a disposizione il software del nuovo fornitore, la DEDAGROUP (con Andromeda siamo ancora in causa!), in grado di gestire tutti i tributi e di accedere alla banca dati dell’Agenzia delle Entrate per i controlli incrociati.

Analizzando, poi, nel dettaglio la citata delibera ed il relativo capitolato di appalto, l’agenzia di riscossione “incasserà” sia sulla riscossione coattiva, sia su quella volontaria (Equitalia interveniva solo su quella coattiva). In sintesi si può stimare che nei 6 anni (inizialmente ne erano previsti 3), in cui l’agenzia opererà, guadagnerà oltre 3 milioni di euro, soldi che non entreranno nelle casse comunali, impegnando di conseguenza le future amministrazioni, e visto che questa come si spera finirà di fare danni a breve.

Questa esternalizzazione favorirà una ditta esterna a discapito dei cittadini già vessati dalle tariffe al massimo.

Per i suddetti motivi, la LACA, insieme ad altre associazioni presenti sul territorio acrese, a sindacati e forze politiche, ha presentato una richiesta al sindaco e al presidente del Consiglio Comunale, per annullamento in autotutela della delibera di consiglio n.41/2016, e di tutte le procedure amministrative da essa derivanti.

Per ultimo, volevamo solo accennare alla questione dissesto finanziario del Comune di Acri, che purtroppo avevamo ampiamente previsto, vogliamo rivolgerci a Tenuta, che ci ha fatto perdere 3 anni e mezzo con sacrifici inutili finendo di mandare in malora il Comune: GRAZIE SINDACO.

Non vogliamo società in mezzo tra noi e il Comune. La storia della So.Ge.Fil basta e avanza.

A noi acresi ci piace farci del male. Ci piace, sembra il nostro sport preferito. Soprattutto ultimamente. Da quando al Comune siede l’attuale sindaco, Nicola Tenuta. L’emerito primo cittadino, formalmente smemorato quanto materialmente attento ad ogni occasione utile per  salvarsi la poltrona anche a discapito di mandare in default il Comune, vuole affidare la riscossione dei tributi ad una società esterna. Oggi pomeriggio il Civico consesso deciderà se dare seguito a questa ennesima batosta in capo agli acresi. Il sindaco dimentica, anzi evita di ricordare, che il Comune si è già costituito parte civile nel processo penale contro la SO.GE.FIL, la società di riscossione dei tributi che, stando alle accuse, ha truffato ben 88 comuni calabresi, tra cui anche Acri. Pare si siano intascati i soldi e li abbiano sperperati per i loro personalissimi interessi. Circa 15 milioni di euro avrebbero dilapidato Mario Lo Po e altri. Soldi che non sono mai arrivati nelle casse dei Comuni.

Per il sindaco, evidentemente, la storia non è maestra di vita, ma carta straccia. Noi dell’associazione LACA non discutiamo la professionalità della società – non ne conosciamo nemmeno l’organigramma – sicuramente la più onesta che ci sia in circolazione fino a prova contraria. Noi mettiamo in discussione la volontà politica di una scelta scellerata che solo l’attuale sindaco poteva partorire.

La storia, caro Tenuta, ci insegna che nell’anno 2013, quando la Corte dei Conti incominciò a bacchettare il Comune da Lei sciaguratamente amministrato, l’Ente provò a giustificarsi dicendo che grazie alla società di Lo Po avrebbe “proceduto quantomeno ad eliminare eventuali sovrastime dei residui per gli anni che vanno dal 2000 al 2008” (si ricorda questi anni Tenuta? Chi è stato sindaco nel primo quinquennio?) Cosa che poi non si è verificata per un motivo molto semplice. La So.Ge.Fil non ha mantenuto quanto concordato. Tanto che lo stesso Tenuta diede mandato nel giugno 2014 all’avvocato Raffaele Francesco Caravetta di “difendere le ragioni del Comune” nel procedimento numero 638 del 2012 che vede tutti insieme appassionatamente gli Enti calabresi truffati.

Ed ha anche la faccia tosta di accusare noi del sodalizio che la mancata riscossione dei tributi è colpa nostra? A chi la vuole dare a bere?

Signor Tenuta sindaco, noi pensiamo che la riscossione dei tributi spetti solo all’Ente che eroga i servizi. Solo il Comune ha il diritto di pretendere ciò che gli spetta e di favorire ciò che spetta ai cittadini. E non a società che si mettono in mezzo solo per accaparrarsi una fetta della torta con la complicità di Amministrazioni senza scrupoli.

Ci auguriamo che il Consiglio abbia un pizzico d’orgoglio. Che non permetta questo ennesimo atto vandalico contro la cittadinanza tutta.

Vergogna e falsità senza fine!

Vogliamo affrontare ora la questione delle dichiarazioni del sindaco Tenuta e dei consiglieri di maggioranza, nel Consiglio Comunale del 30/09/2016, circa la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario del comune di Acri, bocciato dalla Corte dei Conti.

Quello a cui abbiamo assistito è stato l’ennesimo consiglio comunale inutile. L’ennesima perdita di tempo. Tutto per ritardare l’inesorabile destino. In un periodo storico, durante il quale il tessuto sociale della nostra città si sta sfaldando, nel quale assistiamo, nel più assoluto silenzio, al depotenziamento del nostro ospedale e dei nostri servizi essenziali, con gente disperata che cerca di tirare avanti tra mille difficoltà, e con la continua emorragia di giovani, ecco che siamo costretti ad assistere ad una nuova scena penosa.

I “Salvatori” della Patria cercano di scaricare ancora una volta la colpa del loro fallimento e della deriva di questo Comune, su altri, chi siano poi non è dato ancora sapere. Anzi, un nome a dire il vero è venuto fuori: LACA! Si cari concittadini, la colpa del mancato incasso dei tributi e dei bilanci taroccati, ma anche del dissesto, è della Libera Associazione Cittadini Acresi. Lo ha affermato candidamente una brutta controfigura di amministratore. La colpa sicuramente è nostra, nella misura in cui abbiamo esortato i nostri concittadini a difendere i propri diritti. Nell’aver sollecitato la Corte dei Conti della Calabria, il Prefetto, il Collegio dei Revisori dei Conti del comune di Acri, chiedendoli di intervenire, verificando l’operato e la congruità dei piani finanziari degli ultimi 3 anni dell’attuale amministrazione.

Come sentenziato dalla Corte dei Conti, la colpa del dissesto, è degli artifici contabili inventati per nascondere gli abusi perpetrati contro i cittadini, le spese pazze in affidi diretti le esternalizzazioni dei servizi!

E’ colpa di tutte le amministrazioni negli ultimi 16 anni, compresa anche la prima del nostro Ragioniere, che hanno lasciato milioni di debiti a noi ed ai nostri figli.

Riguardo al “famoso” LODO OLIMPIA, sembra che il comune sia risultato di nuovo soccombente in una causa civile (l’ennesima per questa amministrazione “litigiosa”). La collettività si dovrà sobbarcare altri debiti per oltre 1,2 milioni di euro per colpa del “taroccatore” di bilanci, il quale pare si sia opposto a un accordo sui 75mila euro per chiudere la questione.

Insomma: “I Politici si bevono il vino, e poi sono i cittadini che sono ubriachi!”

In tutto il tempo che abbiamo acceso i riflettori sulla questione Tributi, abbiamo sempre affermato, che le tasse vanno pagate, ma il giusto. Invitiamo, pertanto, il Ragioniere dei bilanci inventati a voler portare le prove di quanto afferma riguarda le responsabilità della LACA, in caso contrario si tratterebbe di un palese caso di diffamazione passibile di querela.

Le richieste sull’abbattimento dell’80% per il disservizio della mancata raccolta dei RSU, negli anni 2013 e 2014, non sono state accolte, nonostante le 4 certificazioni ASP, quella ARPACal, e un’ordinanza contingibile ed urgente. Eppure il Ragioniere aveva preso formale impegno ad impiegare le somme da destinare alla Regione per compensare il disservizio provocato dalla chiusura delle discariche. Una delle molte promesse mai mantenute.

Risulta ormai evidente, che tutta l’azione amministrativa e ridotta a un mero “comitato d’affari”. Occorre placare la fame dei portatori di voti, con questo o quell’affido diretto, il tutto condito con una buona dose di “cattiveria vendicativa” nei confronti degli oppositori, politici e non.

Che cosa possiamo dire di un “uomo” che chiama la gente invitandola a non condividere, o a non mettere “Mi piace”, su un post su Facebook, solo perché fa satira “verace”.

Cosa dire di chi “minaccia” persone, anche per strada, invitandole a stare zitte e non rivelare questo o quel segreto o intrallazzo.

Ci asteniamo, per il momento, dal fare considerazioni su queste bassezze. Diciamo solo che forse dovremmo seguire i consigli di qualcuno, e prendere i forconi e recarci sotto la casa municipale, o sotto le “sontuose ville”, come facevano i nostri antenati in un passato nemmeno troppo lontano. Dovremmo forse scagliarci contro i tiranni, cacciarli via per manifesta incapacità, per aver tradito il rapporto di fiducia con i cittadini.

Non è detto che ciò non avvenga, in un futuro non troppo lontano.

https://youtu.be/eWc45tLz4V8 Sindaco contro LACA

https://www.youtube.com/watch?v=AFzUUV-enwU dichiarazioni Tenuta.

Ospedale, forse ci siamo sbagliati!

Forse ci siamo sbagliati. Forse hanno ragione loro, i nostri amministratori. Forse… ma l’importante è stare sempre bene in salute.

Mentre la nostra associazione crea allarmismo nei cittadini, con “false” affermazioni in materia sanitaria circa il destino del nostro ospedale, abbiamo la fortuna di avere super esperti in materia sanitaria e in materia politica programmatica, altrimenti chissà cosa ne sarebbe stato della Sanità acrese! Mentre i Nostri, a loro dire, hanno valutato, discusso, progettato, e programmato negli ultimi tempi, noi sempre sbagliando abbiamo riscontrato che nell’atto aziendale emanato dall’ASP di Cosenza ci sono alcune cose che non tornano. Per questo, noi, sempre sbagliando, lo abbiamo evidenziato ai cittadini. Il dubbio è legittimo: perché i Nostri non hanno evidenziato gli “ottimi” risultati ottenuti? I super politici ci etichettano come pseudo esperti in Sanità ma noi esercitiamo il sacrosanto diritto di critica.

Il reparto di Chirurgia è attivo come ricoveri o no? La RM era già prevista ai tempi di Scopelliti, dov’è? Il “Percorso Nascita” è mai nato? La Lungodegenza quando parte? L’ambulatorio di Oncologia si farà? Mentre noi poniamo “false” domande, i nostri super politici esperti cosa hanno fatto?

Noi dal canto nostro, vorremmo una Sanità diversa, con un presidio ospedaliero diverso, che dia risposte diverse da quelle attuali, e per questo abbiamo una proposta elaborata nell’interessi dei cittadini.

Intanto, l’ospedale è sempre più spento.

Pagina 8 di 13

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén