Libera Associazione Cittadini Acresi

Sito della Libera Associzione Cittadini Acresi

La somma e il totale

E’ la somma che fa il totale!

Per comuni in dissesto la Calabria ha un triste primato, ce ne diverse decine, tutti amministrati da un commissario prefettizio, e tutti con un piano di rientro pluriennale. In tutti è stato appurato che le amministrazioni che si sono succedute, soprattutto per effetto delle spese, in bilancio e fuori bilancio, senza l’appropriata copertura finanziari. Esse hanno inevitabilmente creato una montagna di debiti a danno della collettività, che deve ripagarli con sommi sacrifici, nell’attesa che la Corte dei Conti, la Procura della Repubblica, accertino le responsabilità,  magari dietro la denuncia dei cittadini truffati.

Abbiamo fatto un confronto sugli importi della TARI che si pagano ad Acri e quelli in altri comuni ad esso confrontabile, per costi della raccolta R.S.U., popolazione ed estensione territoriale. Uno di questi è San Giovanni in Fiore. In questo comune si è insediato un commissario prefettizio, dopo la dichiarazione di dissesto con delibera di consiglio n. 10 del 3 maggio 2014. Gli abitanti di San Giovanni in Fiore sono poco più di 18.000, 3 mila in meno rispetto ad Acri, pagano per il servizio di raccolta dei

R.S.U. poco più di 1.900.000 €. Vediamo che per la TARI (il discorso vale anche per TASI e IMU), una famiglia di 6 o più persone che abita in un appartamento di 150mq, a San Giovanni in Fiore paga 271,73€, una residente ad Acri invece 538,68€! Tutto questo al lordo delle detrazioni regolamentari.

Stesso discorso si potrebbe fare con un altro comune come Castrovillari, anch’esso commissariato e pure in dissesto finanziario, con poco più di 22.000 abitanti e con un costo del servizio raccolta R.S.U. di 3.200.000. Sempre considerando una famiglia di 6 componenti e con un appartamento di 150 mq, si paga 324,12€, sempre al lordo delle detrazioni. E’ da sottolineare che in questo Comune le detrazioni per le utenze domestiche sono legate alla situazione economica e familiare (ISEE), quindi molto più vantaggiose rispetto ad Acri, infatti possono arrivare anche al 50% dell’importo per i redditi più bassi.

Alleghiamo un prospetto sintetico per altre tipologie sia domestiche che non domestiche.

Un’attenzione particolare sarebbe da manifestare sulle modalità di calcolo delle tariffe della TARI (come anche della TARES), ma non è detto che ce ne si occupi in futuro.

Chiedendo scusa all’insuperabile Totò, essendoci appropriati indegnamente della sua famosa battuta, concludiamo chiedendoci: per un Comune in dissesto meglio un’amministrazione politica o un commissario? Ognuno in tutta coscienza può darsi una risposta.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Una Gita a… Acri.

Si chiama così un noto gioco della settimana enigmistica, ma noi non ci riferiamo ad esso, ma a qualcosa di diverso, anche se l’enigma c’è e rimane!

Sabato 18 aprile scorso, il commissario alla sanità calabrese “Trovandosi nella sua Vaccarizzo Albanese, per il week end, Scura ha fatto un salto nella vicina Acri.” Quasi inaspettato, ha fatto una capatina ad Acri, per vedere qual è la situazione dell’ospedale. Non una visita ufficiale, quindi, ma comunque significativa, come dire: siamo contenti che ci abbia considerato, almeno questo avranno pensato i nostri amministratori!

L’ing. Scura, afferma: “L’ospedale Beato Angelo è dignitoso ed il piano sanitario, riguardo le sue funzioni, deve essere rivisto.” E poi, sul decreto di riorganizzazione delle sanità calabrese, quello che fa fede a livello nazionale per intenderci, “se non lo avessi fatto ci avrebbero criticato e avremmo perso tempo e fondi ma sapevamo che era un documento da rivedere con calma tenendo conto di tutte le esigenze dei territori.” Queste affermazioni ci sembrano una vera e propria presa in giro! Come si fa ad approvare un piano del quale non si conosce appieno le finalità e soprattutto non le si condivide? E’ ovvio che l’obiettivo è solo quello del contenimento della spesa e non le esigenze reali dei diversi comprensori.

Il piano di riordino verrà sottoposto in consiglio dei ministri, e se verrà approvato, come appare evidente, l’ospedale di Acri diverrà ospedale di montagna con tutte le conseguenze del caso. Il laboratorio analisi diventerà semplicemente un centro di raccolta, e senza di esso il pronto soccorso diverrà quasi inutile, quindi sarà destinato al ridimensionamento.

Le promesse per il potenziamento dell’ospedale, dal reparto di ginecologia, al “percorso nascita”, sono state fino adesso disattese, e ormai non vengono più prese in considerazione.

Come abbiamo purtroppo potuto constatare a nostre spese, per chiudere interi reparti si è provveduto con estrema celerità, mentre all’apertura di nuovi centri per l’offerta di servizi essenziali sono state accantonate con molteplici scusanti. Non verrà riaperto il reparto di Psichiatria. Non sono previsti nemmeno un consultorio di Cardiologia e un altro di Pediatria che in una realtà come Acri, prima della chiusura del punto nascita faceva quasi 300 parti all’anno. La TAC, la Radiologia, l’Ecografia, saranno solo di supporto al Pronto Soccorso e non forniranno più il servizio all’utenza esterna. Ciò significa che dovremo incamminarci verso altri ospedali per i suddetti esami.

Siamo fortemente preoccupati, da questo piano di riordino, poiché esso risponde essenzialmente alla logica dei tagli lineari, e non ad un vero e proprio compromesso tra salute dei cittadini e contenimento dei costi. Sono, infatti, ben altri i capitoli di spesa da tagliare nella sanità calabrese, a cominciare dagli affitti inutili ospedali generali che non hanno ragione di esistere, fino ad arrivare alle esorbitanti consulenze medico  legali, non certo  quelli che assicurano i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza imposti dal Ministero della Sanità.

Inoltre, bisogna tener conto del fatto che il commissario Scura è un tecnico, e risponde solo al ministero preposto e non alla popolazione, al contrario di tutte le altre regioni commissariate (Piemonte, Lazio, Campania, Abbruzzo, Molise, Puglia, Sicilia), in cui è il presidente  ad assumere la qualifica di  commissario  ad  acta.  Il  presidente Oliverio ci auguriamo  possa

intervenire per salvaguardare e rilanciare il nostro nosocomio, ma sembra avere le mani legate dal Governo nazionale, che nonostante sembra avere lo stesso colore politico hanno forse molti più punti di disaccordo che di vicinanza.

Entro fino maggio inizi di giugno prossimi, il piano dovrebbe essere convalidato e immediatamente applicato, con buona pace delle esigenze della popolazione e degli amministratori locali.

Noi non ci rassegniamo a questo destino infausto e per questo vogliamo far sentire forte la nostra voce contro lo smantellamento del nostro ospedale ed al suo svilimento!

Noi facciamo la nostra parte, la politica, se vuole, faccia la propria!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

L’Ospedale non si tocca!

Le notizie che stiamo apprendendo in questi giorni che riguardano il presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri, sono a dir poco sconvolgenti. Si parla di trasformare il nostro Ospedale in un centro per la lungo degenza, in cui il laboratorio analisi diventerà solo un centro di raccolta, e la dialisi sarà interrotta, solo per dirne alcune!

Leggiamo che  il piano di riorganizzazione della rete  ospedaliera  regionale (che  alleghiamo in fondo), messo a punto dal Dipartimento Regionale per la Salute, prevede che l’ospedale Beato Angelo (che nel piano viene denominato “Beato Angelico”!) non solo non sarà potenziato ma sarà declassato ad ospedale di montagna (coma anche San Giovanni in Fiore). Questo significa che la radiologia, chirurgia generale, la ginecologia saranno depotenziate e il pronto soccorso sarà solo H12, cioè funzionerà dalle 8 alle 20. A questo punto ognuno di noi, oltre ad augurarsi di stare bene sempre, qualora dovesse avere un malore sarebbe “fortunato” ad averlo di giorno, altrimenti, di sera o di notte, dovrebbe avventurarsi per le mulattiere e sperare di arrivare incolume in altri ospedali.

Solo qualche giorno fa il nostro Sindaco si pregiava di aver incontrato il commissario alla Sanità, ing. Scura, in un incontro di cui non c’è testimonianza alcuna. Ci hanno detto di aver avuto rassicurazioni sul potenziamento dei servizi ospedalieri, ma se questi sono i grandiosi risultati ottenuti, è meglio che per il nostro bene, e per il suo bene, il Sindaco non si occupi più dell’Ospedale!

Il dubbio che ci assale è che lo smantellamento della Sanità Pubblica potrebbe essere dettato, più che da un reale contenimento della spesa, ma da un più subdolo interesse nel favorire il settore privato.

Ci sentiamo presi in giro… come devono sentirsi presi in giro tutti i cittadini di Acri e quelli dei paesi limitrofi, per questo che si configura come un scippo ai diritti fondamentali della persona!

Dobbiamo manifestare tutta la nostra frustrazione verso i nostri amministratori, non possiamo permettere che il nostro ospedale sia depauperato ancora una volta. Dobbiamo lottare per difendere il nostro diritto alle cure sanitarie e pubbliche, sancito nella nostra Costituzione.

Vogliamo invitare tutti gli operatori del presidio ospedaliero ad unirsi alla protesta, loro che sono i più diretti interessati di questo scempio! I sindacati questa volta devono davvero porsi alla parte dei lavoratori e non strizzare l’occhio al politico di turno!

Dobbiamo far sentire forte la nostra voce, e se il caso intraprendere iniziative eclatanti per far conoscere il nostro disagio. Dobbiamo difendere noi ciò che i nostri amministratori locali non sanno fare!

Lottiamo insieme per difendere i nostri diritti, solo così potremmo dire che noi c’eravamo!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Teleimbonitori.

Nell’ultimo Consiglio Comunale (30/03/2015), che doveva essere aperto alla cittadinanza, i consiglieri di maggioranza hanno dimostrato ancora una volta di avere più a cuore la loro poltrona che l’interesse della collettività. Da essi non si è levata critica, non una riflessione, nemmeno un dubbio li ha minimamente toccati. Solo qualche marginale eccezione nelle scorse settimana, forse in conseguenza del fatto che il popolo si è mosso ed ha fatto sentire la sua voce. Tutti a riverire e santificare il Sindaco e l’operato della Giunta, come si suol dire “Se la sono cantata e suonata da soli!”. Ci vengono a dire che si erano già accorti dello sbaglio sulle bollette dell’acqua. Se davvero è stato così, allora perché solo dopo l’incontro del 2 marzo scorso sono state rettificate le bollette che avrebbero portato ad un incasso illegittimo di oltre 400 mila euro? La verità è che senza l’intervento della popolazione non sarebbe stata presa nessuna iniziativa in tal senso. Infatti, era consuetudine già da molti anni, e non per un programma sbagliato, che fosse richiesto il minimo, ergo l’amministrazione butta il solito fumo negli occhi dei cittadini. Per questo, chi vuole può richiedere il rimborso per gli anni pregressi dal 2009 al 2012 indebitamente pagati. A tal proposito pubblichiamo un fac simile di richiesta al comune.

Nel caos bollette durante i mesi scorsi ci siamo chiesti: l’Assessore Martelli cosa ha fatto per ovviare ai disservizi che hanno colpito l’Ufficio Tributi di sua competenza? Durante l’incontro tra l’amministrazione comunale e il comitato, l’assessore non ha proferito parola. Adesso, nella sua relazione in Consiglio, ci snocciola la solita versione dei fatti che in sintesi attribuisce la colpa di tutti i mali del Comune alla mancanza di liquidità dell’ente dovuta alla politica nazionale in tema fiscale. Come dire: “non è colpa nostra”, come al solito! E’facile dare ad altri le responsabilità della cattiva gestione e poi ergersi a “Salvatore della Patria”. I bravi amministratori si vedono proprio nei momenti di crisi, e non cercano di trovare il capro espiatorio a tutti i costi, e soprattutto non se la prendono con i cittadini che manifestano democraticamente.

Non avete capito il messaggio che i cittadini vi hanno lanciato. Non vi rendete conto che la nostra Città sta morendo lentamente, e non si vede uno spiraglio di luce all’orizzonte. Chi è stato delegato a rappresentarci, invece di darci nuove prospettive di sviluppo ci attacca perché ha avuto la sfacciataggine di manifestare il proprio malessere.

A margine dell’ultimo Consiglio Comunale, che come punto all’ordine del giorno era “Tributi, crisi, e TARES” (?), si è parlato ampiamente dell’ospedale di Acri. Sarà stato per questo che non volevate fare un consiglio aperto? Comunque sia, dopo quasi due anni, finalmente il Sindaco si è mosso per interessarsi alla vicenda del P.O. “Beato Angelo”. Dopo mesi di torpore e sonnolenza questa amministrazione si accorge improvvisamente che la gente è costretta a rischiare la vita per le mulattiere che ci portano verso la civiltà, e recarsi nei nosocomi situati in altre città. Ci siamo posti un interrogativo: come mai solo dopo l’assemblea del 11 marzo scorso in cui è stata decisa una nuova manifestazione anche a favore dell’ospedale il Sindaco Tenuta ha convocato i sindaci dei comuni limitrofi per un tavolo di confronto e per un incontro

con il commissario Scura? Forse temeva un’altra manifestazione, alla quale non sarebbe sopravvissuto, politicamente intendiamoci!

Siamo contenti di sapere che stanno avvenendo finalmente i controlli sul territorio come avevamo richiesto. Con notevole spiegamento di forze possiamo aggiungere. Ci chiediamo solo, come mai vengono controllati con tanta solerzia gli esercizi commerciali di cittadini facenti parte del comitato? E poi, come mai viene impiegata la polizia municipale, cosa che non era mai avvenuta in passato, forse perché il comando di polizia municipale è inutilizzabile per effetto della morosità del Comune nei confronti dell’ENEL? Forse saremo prevenuti, ma noi non ci faremo intimidire, e non subiremo più supinamente. A tal proposito, volevamo anche esprimere la nostra solidarietà alla stampa locale, che, come noi, è stata attaccata da questa amministrazione solo per aver descritto i fatti nudi e crudi e non una verità di parte.

Ci preme sottolineare ancora una volta che nessuno del comitato ha mire politiche di nessun tipo, e che non vogliamo assolutamente sovvertire o delegittimare nessuno che è stato democraticamente eletto. Anche perché molti del comitato hanno appoggiato la candidatura del Sindaco e per esso hanno fatto campagna elettorale. Se c’è qualcuno che si sente delegittimato è perché lo sta facendo da solo agli occhi dei cittadini. Noi siamo stati spinti solo dalla esigenza di avere un confronto costruttivo con gli amministratori, e la manifestazione del 19 febbraio scorso, che è nata in maniera quasi spontanea, era in realtà una richiesta di aiuto, che voi non avete colto. E’ stato il segno che eravamo e siamo ancora nel giusto. E voi per tutta risposta ci attaccate e volete voi delegittimare noi. Noi non siamo l’opposizione, alla quale vi siete rivolti in maniera anche violenta, con una violenza verbale che va oltre la dialettica politica. Noi siamo solo dei cittadini che hanno a cuore il futuro e la sopravvivenza della nostra Città. Abbiamo detto, e lo ribadiamo per l’ennesima volta, che le tasse vanno pagate, ma sempre nella misura giusta, senza calpestare i diritti di nessuno.

Segnaliamo l’intervento del consigliere Maiorano, dobbiamo dargliene atto, ha colto appieno il nostro pensiero.

Per terminare, alleghiamo anche degli spezzoni video, tanto cari al nostro e soprattutto vostro ass. Ferraro, alcuni relativi all’ultimo Consiglio Comunale, che mostrano il vostro “agire” e la supponenza di questa amministrazione.

C’è chi nega l’esistenza delle stelle dicendo invece che sono lucciole.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Amministrazione Comunale: Non Pervenuta!

Volevamo fare i complimenti alla giunta comunale per la dimostrazione di democrazia, iniziativa ed umiltà, manifestata negli ultimi giorni. Siamo anche contenti nel sapere che i consiglieri di maggioranza si sono ricompattati intorno al Sindaco, e che questa amministrazione arriverà al termine del mandato fino al 2018. Ci domandiamo, però, come sarà Acri tra tre anni. Se i presupposti sono quelli che stiamo vivendo c’è poco da stare allegri!

Vediamo un po’, il professor(one) Iorio e la fondazione Trasparenza,  che hanno collaborato in maniera “gratuita” alla redazione del piano di rientro, hanno sottolineato che ci sarebbero voluti ben “8 anni di lacrime e sangue” perché si abbia il pareggio di bilancio, li ringraziamo per questo, senza di loro non lo avremmo mai scoperto. Veniamo poi a sapere che la suddetta fondazione ha incassato 35 mila euro per la redazione del predetto piano e la formazione del personale. Complimenti per l’ottima spesa visto i risultati di efficienza degli uffici comunali, soprattutto quello tributi. Già che c’eravate potevate liquidare anche i 350 mila euro prospettati dall’ass. Ferraro, alla faccia della sincerità!

Adesso che il dott. Gennaro Russo ha preso le redini dell’Ufficio Tributi, sempre a titolo gratuito, speriamo non lo stesso “gratuito” della Fondazione Trasparenza, le cose andranno decisamente meglio, oppure no? Lo scopriremo solo vivendo!

Signor Sindaco, abbiamo ascoltato il suo discorso del consiglio comunale del 30 marzo scorso e rimaniamo esterrefatti nell’ascoltare alcuni suoi passaggi, che definirli contradittori è il minimo. Nella parte in cui parla del famigerato art. 35 del regolamento, per il quale si è chiesto l’abbattimento di almeno l’80% della tariffa, continua imperterrito ad affermare che i documenti prodotti, e che erano agli atti in Comune, ma ben nascosti anche alla sua maggioranza, non “certificano” l’emergenza. Lei, come altri, gioca con le parole. Nel suddetto articolo vi è scritto che la situazione di “danno o pericolo di danno” deve essere RICONOSCIUTA e non certificata. L’ass. Martelli afferma che si è provveduto ad inviare, all’assessorato competente della Regione Calabria, una nota di diffida stragiudiziale, nella quale si riserva, anche, di adire per vie legali se non venisse concessa una riduzione tariffaria per il disservizio causato. Ci chiarisca Signor Sindaco, il disservizio, anche se imputabile alla sola Regione, c’è stato o non c’è stato? Perché diffidare la Regione Calabria se il disservizio non c’è stato? La risposta per noi è ovvia.

Ascoltiamo, poi, che le bollette dell’acqua con il cosiddetto minimo imponibile, che venivano ridotte a poche centinaia, ma che in realtà sono parecchie migliaia, l’errore risiede nel programma di fatturazione della società Andromeda. In questo caso si potrebbe richiedere, come per il disservizio provocato dalla Regione Calabria, un risarcimento alla suddetta società, per i costi aggiuntivi sostenuti dall’ente per il reinvio. Come più volte ribadito dall’amministrazione, era consuetudine applicare il minimo a tutti anche se già dal 2005 non lo si poteva più fare. Per questo abbiamo qualche dubbio sul fatto che, senza la richiesta della popolazione nella manifestazione del 19 febbraio si sarebbe provveduto allo storno delle bollette sbagliate. Vogliamo sottolineare che chi volesse può richiedere il rimborso o la compensazione delle bollette del servizio idrico indebitamente  fatturate degli ultimi

5 anni (dal 2009 in poi).

Signor Sindaco,  lei ci accusa di non avere uno spirito costruttivo, di non avere proposte, di istigare all’evasione fiscale, non le sembra che stia esagerando? Noi abbiamo sempre affermato, senza pericolo di essere smentiti, che le tasse vanno sempre pagate, ma nella giusta misura, tenendo conto dei diritti di derivanti dalle norme.

Signor Sindaco, le abbiamo fatto e le potremmo ancora fare molte altre proposte costruttive, alcune realizzabili anche a titolo “gratuito”, ma forse è meglio denigrare che ascoltare.

Lei, signor Sindaco, come anche tutta l’amministrazione, non avete colpa alcuna, come sempre, o meglio come volete far credere…

Il dissesto finanziario è stato provocato dalle altre amministrazioni, quali siano, potrebbe essere la magistratura e la Corte dei Conti, ad accertarlo.

Le cartelle dell’acqua sbagliate sono essenzialmente dovute ad un computer “birichino” che si diverte a far pagare equamente a tutti il servizio idrico del quale non usufruiscono.

L’invio degli avvisi di pagamento, inviati più volte, riguardanti il medesimo tributo per lo stesso anno, è solo di Equitalia.

L’emergenza spazzatura tra il 2013 e il 2014 è stata colpa dei cittadini, che, nonostante il conferimento in discarica fosse difficoltoso, si ostinavano ad ammucchiarla per le strade invece di tenersela in casa.

La maleducazione è dei cittadini che si recano all’ufficio tributi per chiedere spiegazioni, minacciando e offendendo gli impiegati che loro malgrado devono subire.

Ma è davvero così? Ai cittadini l’ardua sentenza!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

 

Assemblea 11-03-2015

Amministrazione comunale: nessuna notizia.

Ad una settimana dall’incontro con l’amministrazione comunale, nessuna notizia ufficiale giunge dal palazzo comunale. A parte l’interessamento alla brutta vicenda della partita di Eccellenza Guardavalle – Acri e l’ordinanza di chiusura delle scuole, sembra che i nostri amministratori abbiano altro a cui pensare che dare delle risposte esaurienti ai cittadini. Infatti, l’unico impegno preso dal Sindaco verso la cittadinanza è stato quello di annullare le bollette dell’acqua con consumi nulli e riemettere quelle con consumi inferiori a 140 mc, per evidente deficienza, del regolamento comunale e del “software”, ma nessun comunicato a tal proposito si trova sul sito istituzionale del Comune di Acri.

Ricordiamo al Sindaco che non è necessario emettere un regolamento ad hoc, che necessita dell’approvazione in Consiglio Comunale, per poter eventualmente scegliere di rateizzare tributi locali, la legge già permette di farlo; nel c.d. Decreto Legge del “Fare”, il contribuente può scegliere di pagare il debito fino a 120 rate, se si trova in stato di “comprovata e grave difficoltà legata alla congiuntura economica”, che sia un modo per perdere tempo, chissà per quale motivo poi?

Si “vocifera”, poi, che la giunta abbia chiesto un incontro in  Regione, al quale dovrebbe essere invitata una rappresentanza del Comitato, per discutere una eventuale rivalsa verso gli l’amministrazione regionale che non ha garantito il servizio di raccolta dei R.S.U.. Come abbiamo già ribadito è l’amministrazione che deve farsi carico della “trattativa”  con gli organi regionali, noi saremo felici di partecipare a qualsiasi azione che la Giunta approvi, ma solo a condizione che le bollette TARES, TARI vengano annullate con atto pubblico e che venga applicato il regolamento comunale che prevede la detrazione dell’80% per il mancato servizio.

Intanto che l’amministrazione temporeggia, l’ufficio Tributi lavora alacremente. Stanno arrivando molte cartelle esattoriali Equitalia riguardanti la TARSU e la TARES, di cui molte anche a persone che hanno già pagato, sintomo che nulla è cambiato nella gestione della riscossione. La disinformazione e la maleducazione che regna nell’Ufficio Tributi è davvero scoraggiante. I nostri amministratori sanno che chi si interfaccia con il pubblico, deve essere preparato nella materia che gestisce e per legge deve essere identificabile. Gli addetti all’Ufficio Tributi sono dei pubblici ufficiali, ma nonostante ciò non hanno nemmeno un tesserino di riconoscimento dal quale si evinca la loro mansione.

Noi vogliamo dire ai nostri concittadini che siamo stanchi di questa mancanza di trasparenza, e questo comportamento irrispettoso. Per questo vogliamo passare all’azione per difendere i nostri diritti di cittadini e consumatori.

Invitiamo tutti i nostri concittadini ad intervenire all’assemblea, presso il cine-teatro comunale in piazza San Domenico, che si svolgerà il giorno mercoledì 11 marzo prossimo alle ore 17.00. Illustreremo nel dettaglio i risultati del recente incontro con l’amministrazione, e le iniziative che intendiamo intraprendere. Seguirà un dibattito pubblico aperto a tutta la cittadinanza, in cui ognuno potrà esprimere proposte concrete per risollevare le sorti della nostra città.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Lupus in fabula

Nel ribadire il nostro impegno nel portare avanti un movimento di rinnovamento della nostra città, consci dello stato di malessere che la attanaglia, volevamo comunicare ai nostri concittadini che andremo avanti fino a realizzare i nostri obiettivi, che sono quelli ribaditi a gran voce da gran parte della popolazione acrese, ovvero la richiesta di riduzione delle tasse, le proposte di rilancio dell’economia e della società acrese.

La “battaglia” per la difesa dei diritti, da parte nostra sarà combattuta con armi legali, e non ci allontaneremo mai dal solco tracciato dalle leggi. Ci aspettiamo lo stesso trattamento dalla nostra controparte, ovvero da tutta l’amministrazione comunale. Lo “scontro” deve mantenersi su un piano civile, e non ci devono essere attacchi di tipo personale. Se chiunque del comitato, qualsiasi persona che abbia partecipato alla manifestazione popolare del 19 febbraio scorso, o qualsiasi cittadino, dovesse subire delle pressioni o rappresaglie da parte di chicchessia, per indurlo a desistere dal difendere i propri diritti, avrebbe tutta la cittadinanza contro e verrebbe affrontato a viso aperto nei modi e nelle sedi opportune.  Diciamo questo, poiché da diverse parti ci sono state segnalate delle ingerenze per indurre alcune persone ad abbandonare propositi “offensivi” della protesta civile.

Questo è inaccettabile! Noi non ci siamo mai negati ad un dialogo con nessuno, perché teniamo al bene della nostra città, ma purtroppo abbiamo appurato che spesso si  è tentato di screditarci con attacchi  generici, ed etichettandoci  come “evasori”, “sobillapopolo”, e “disinformati”, e “fantomatica associazione”!

L’associazione è così “fantomatica” che è stata convocata ad un incontro con l’amministrazione tramite lettera autografa del 23/02/2015 dallo stesso Sindaco, ovvero il giorno prima della pubblicazione ed affissione del comunicato sindacale verso le opposizioni questo la dice lunga sulla coerenza di certa classe politica. Riportiamo in calce la corrispondenza epistolare con l’amministrazione per concordare il giorno per l’incontro, avvenuto poi il 2 marzo scorso.

Noi difendiamo solo i nostri diritti di cittadini, visto che chi lo deve fare fa solo demagogia.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

La pubblica ottusita

Quando dei cittadini si recano presso il palazzo comunale per incontrare i propri amministratori, per avere delle risposte alle proprie domande, illustrare soluzioni, ed esprimere critiche, ci si aspetta dalla controparte la piena disponibilità. Ed anche se il confronto è sempre rimasto civile, non si sono avute le risposte che si volevano.

Nell’incontro di lunedì 2 marzo scorso tra il Sindaco, la Giunta e diversi consiglieri di maggioranza, ed una rappresentanza dei cittadini di Acri, è stata messa in evidenza “l’ottusità” di procedere di questa amministrazione, che di fronte a fatti accertati da più fonti (ASP e ARPACal), di fronte alla manifestazione popolare in cui si è ribadito lo stato di malessere della popolazione acrese, e dell’insofferenza per la lontananza dei suoi amministratori, gli stessi si sono trincerati dietro i soliti cavilli interpretativi della norma e al “buco” finanziario che hanno creato le diverse amministrazioni che si sono succedute.

Il Sindaco, sulle bollette dell’acqua, ha attribuito l’errore della sbagliata fatturazione al programma di gestione delle stesse. Noi riteniamo che dare la colpa alla società Andromeda, fornitrice del software, sia riduttivo. Occorre ricordare, infatti, che i criteri per  la stampa delle bollette vengono impostati  in accordo tra la società fornitrice ed il Comune, quindi i responsabili dell’ufficio dell’Ufficio Tributi fino ad passando per l’assessore fino ad arrivare al Sindaco, non sono esenti da colpe. Le bollette dell’acqua sballate, inoltre, sarebbero molto di più del 5% affermato, infatti non vi sono solo quelle con consumi nulli, ma anche quelle con consumi inferiori ai 140 mc.

Il sindaco ci ha propinato anche la solita requisitoria sul dissesto finanziario che riguarda si i cittadini di Acri, che devono purtroppo ripianare il debito con le loro tasse, ma le tanto decantate denunce civili, penali ed alla Corte dei Conti, per individuare i veri responsabili del dissesto, nessuno le ha viste.

La sentenza del TAR Calabria, n. 496 del 24/09/2014, citata nell’incontro dal Sindaco, si è espressa su atti amministrativi commissariali riguardanti la TARES del comune di Siderno, che in buona sostanza sono  stati ritenuti validi, anche se approvati in maniere difforme dalla normativa vigente, e incompleti in diverse parti, anche quelle riguardanti le detrazioni per il mancato servizio. Per fugare ogni dubbio, per noi le delibere del Comune di Acri riguardanti la TARES e la TARI sono corrette, tant’è vero ne chiediamo la loro applicazione.

Il Sindaco ha omesso di citare alcune conclusioni nella stessa sentenza, ovvero che: “…La materia del contendere relativa al gravame avverso gli avvisi di pagamento

in epigrafe indicati è di competenza del Giudice Tributario, il quale eventualmente potrà disapplicare l’atto normativo a monte e dinanzi al quale il giudizio potrà essere riassunto ai sensi e con le garanzie di cui all’art. 11 cpa..”. Che tradotto vuol dire: si afferma che il TAR della Calabria ha giudicato atti amministrativi commissariali del Comune di Siderno, che in buona sostanza sono corretti, ma ha ribadito che vi è un conflitto nell’attribuzione sulla materia del contendere. Essendo la TARES e la TARI dei tributi, ogni controversia sulla loro esigibilità va promossa al tribunale contabile, ed in prima battuta alla commissione tributaria.

Nella stessa sentenza vi è riportato anche: “Dagli atti di causa emerge che il Piano Economico Finanziario è stato redatto nel rispetto formale delle Linee Guida del Ministero dell’Economia e delle Finanze… quanto prescritto nelle dette Linee Guida, se vale sicuramente quale criterio generale da seguire sul piano assiologico, non elimina la valutazione discrezionale che resta intestata all’ente impositore, il quale può modulare il criterio generale secondo la particolarità della singola vicenda e del concreto momento storico-finanziario, nei limiti della apparente ragionevolezza”. Si afferma in pratica che l’amministrazione ha la facoltà di discrezionalità nell’applicazione del tributo in questo periodo di crisi economica.

Pertanto la sentenza del TAR Calabria conferma ulteriormente che la strada da percorrere è quella del ricorso collettivo verso il Comune di Acri nel caso in cui l’amministrazione resti ancora sorda alle nostre richieste.

Il tavolo di trattativa, prospettato dal Sindaco, con la regione Calabria non siamo certo noi a volerlo, è compito dell’amministrazione di inoltrare al governo regionale una richiesta formale di rimborso per il servizio pagato e non espletato, ed eventualmente adire per vie legali verso la Regione. Nel frattempo, noi chiediamo, ancora una volta, che si annullino tutte le bollette TARES e TARI, si applichino le detrazioni spettanti per legge, e si riemettano le nuove con gli importi aggiornati, e poi possiamo partecipare a tutte le iniziative che l’amministrazione intende intraprendere.

In sintesi, vogliamo una manifestazione di reale vicinanza, alla popolazione sofferente, da parte dei nostri governanti, che fino adesso non si è vista.

Per concludere, oggi la pubblica ottusità non è solo il titolo di un album di Adriano Celentano, ma purtroppo la consapevole realtà dei fatti.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Acri in rivolta

Vogliamo ringraziare a gran voce tutti i nostri concittadini che si sono uniti ed hanno manifestato pacificamente per le strade della nostra città, fino ad arrivare fin dentro al “palazzo del potere”. Il nostro scopo è stato raggiunto, quello di portare all’attenzione dei nostri amministratori, la  sofferenza che sta vivendo un’intera comunità, e questi, ancora una volta, hanno dimostrato di non tenere al bene della collettività. Il corteo che si è diramato da piazza Sprovieri fin sotto al comune è stato la dimostrazione che la popolazione è stanca di questa supponenza, nonché nella mancanza di trasparenza negli atti pubblici. Abbiamo detto forte e chiaro che la crisi non è stata generata da Noi, perciò non siamo Noi che dobbiamo pagarla, bensì ognuno deve essere investito della responsabilità che gli compete e che le tasse vanno, sì, pagate, ma nella giusta misura ovvero con le riduzioni previste dalla legge nazionale nonché dagli stessi regolamenti comunali. Ci siamo, finalmente, ripresi un pezzo di sovranità, che spetta sempre e comunque al popolo, che deve tenere sotto vigile controllo l’operato del proprio governo.

Il signor Sindaco era fuori sede per impegni istituzionali, ci hanno detto… Era assente pur sapendo che ci saremmo naturalmente presentati in occasione della manifestazione ampiamente pubblicizzata. E’ stato davvero inutile cercare di arrampicarsi sugli specchi, come di consueto, in quanto non è affatto vero che non sapeva del Nostro potenziale arrivo in comune… Lo prova il fatto che invece è stato prontissimo a redigere e far affiggere, il giorno prima della manifestazione stessa, guarda caso, uno dei soliti manifesti privi di ogni logica e sempre a nostre spese, in risposta al Nostro paventato evento! Era, naturalmente, assente anche l’assessore ai tributi Martelli, anch’egli per chissà quali motivi. L’unico che ha avuto il “coraggio” di cercare di “rispondere”, seppur sempre a modo suo, alle nostre richieste è stato il Vice-Sindaco, nonché assessore alla salute e igiene pubblica, il dott. Ferraro. Abbiamo assistito ad una scena patetica, in cui a domande precise sottoposte da Noi del Comitato, nonché dalla stampa locale e regionale, si rispondeva con la solita sufficienza ed il consueto distacco, degni di un politico di lungo corso!

Anche se siamo parzialmente soddisfatti delle risposte riguardo alle bollette dell’acqua, palesemente illegittime,  l’assessore   Ferraro   è   stato   irremovibile sulla concessione dello sgravio dell’80% sulle bollette TARI  e  TARES,  che  come ormai sappiamo tutti, tocca per legge!!! Questo significa non aver capito niente di quello che la gente

aveva da dire! Lo scopo di questa amministrazione rimane, quindi, quello di perseguire a tutti i costi l’incasso della TARES e della TARI 2014, anche se non lo chiede la Corte dei Conti, ma è solo una richiesta dettata dal fatto che la giunta spera di  rientrare  dai  debiti  il  prima  possibile,  per  poter  affermare  di  aver salvato il comune dal dissesto come sta già facendo.

Dobbiamo confutare tre “fatti” che la giunta Tenuta ama ripetere come un mantra: primo, non è vero che è la Corte dei Conti che ha chiesto di aumentare le tariffe della TARI e di tutti gli altri tributi ai livelli attuali, infatti esse sono legate alla legge di stabilità del 2014 (L. 27/12/2013, n. 147), e devono coprire integralmente il costo del servizio. Poiché il consiglio comunale, nella delibera n. 6 del 24/01/2014 ha approvato in maniera provvisoria le tariffe TARI, e con delibera n. 34 del 25/07/2014 ha approvato il regolamento IUC, per un ammontare presunto di € 3.020.000 per la gestione dei R.S.U. (anche su questa cifra ci sarebbe da discutere…), bollette alla mano facendo una stima per difetto l’introito per questa tassa supera ampiamente tale cifra. Vogliamo fare a tal fine una prova: dividiamo 3 milioni per 10.000 nuclei familiari, e ci siamo tenuti bassi, comprese abitazioni, attività commerciali e artigianali, arriviamo una somma di 300€ pro-capite. Qualcuno potrà obiettare che questo modo di ragionare  è approssimativo, noi concordiamo, ma sicuramente rende l’idea della sproporzione tra il bilancio preventivo e quello consuntivo.

Secondo fatto da confutare: non è vero che è il Sindaco Tenuta che ha salvato la città di Acri, semmai sono gli Acresi che la stanno salvando con le loro tasse e soprattutto con i sacrifici individuali per cercare di adempiere.

Terzo fatto: la colpa del dissesto è delle altre amministrazioni. Potrà anche essere vero ma sicuramente non sono stati gli Acresi a creare il debito, almeno la maggior parte. Se il Sindaco è a conoscenza di fatti penalmente e civilmente rilevanti, invece di fare annunci, DENUNCI tutto alla Corte dei Conti ed alla Magistratura, se necessario, che faranno finalmente luce sulle responsabilità.

Le risposte dell’assessore Ferraro lasciano il tempo che trovano, sembrava di assistere ad una farsa in stile drammatico. Questa è stata l’ennesima presa in giro ai danni dei Cittadini! Adesso i nostri amministratori non hanno più alibi: “il re è nudo”.

Dopo aver ribadito le nostre posizioni, rispondiamo che andremo avanti fino in fondo con la nostra battaglia attraverso le sedi giudiziarie, ma non prima di aver

dato un’altra manifestazione del Potere del Popolo che ribadiamo con forza essere sovrano!!!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Ci siamo!!!

Tutto è ormai pronto per la manifestazione cittadina “Acri in rivolta”!!! Commercianti, artigiani, liberi professionisti, pensionati, cittadini, studenti l’appuntamento è per domani Giovedì 19 alle ore 9 in piazza Sprovieri, da dove partiremo in corteo per arrivare fin sotto il Comune a manifestare al Sindaco ed all’amministrazione comunale, tutto il disagio che stiamo vivendo noi “normali cittadini acresi”, non solo per la crisi a livello nazionale ma soprattutto per l’aumento spropositato delle tasse comunali.

Abbiamo organizzato con l’occasione la raccolta delle bollette: quelle dell’acqua, soprattutto quelle che presentano e addebitano, ingiustamente, un consumo minimo di 140 mc di acqua pur non avendolo consumato, e anche quelle della TARI, la tassa dei rifiuti che riguarda il 2014, che nonostante l’evidenza del servizio non svolto in modo regolare ed efficace durante tutto il 2014, l’amministrazione comunale ha aumentato portando le tariffe ai massimi consentiti dalla legge.

Per questi motivi siete tutti invitati ad intervenire numerosissimi ed a portare quindi le copie delle bollette direttamente domani mattina, per iniziare, eventualmente e possibilmente, un’azione collettiva, una vera e propria “Class Action” che porterà per vie giudiziarie a riconoscere un diritto sacrosanto di noi cittadini, ossia, il “giusto” pagamento per quello che si è effettivamente consumato a norma degli stessi regolamenti comunali e per il servizio reso!

Volevamo, infine, ringraziare le opposizioni in consiglio comunale per aver finalmente deciso di chiedere l’indizione di un consiglio comunale aperto, e  di essersi voluti di unire alla protesta, che però, è bene ribadirlo era e resta apolitica. Per tale motivo chiunque voglia unirsi è il ben accetto, ma nessuna effige di partito di partito dovrà essere presente alla manifestazione.

Firmato: Libera Associazione Cittadini Acresi”

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