In matematica c’è il concetto di “Insieme”. Cioè quella teoria secondo la quale una collezione di oggetti forma un altro oggetto più generale. Ad Acri, invece, abbiamo il concetto di “Insieme per Tenuta”, quella peculiare nozione sociopolitica secondo la quale chi la pensa in modo diverso dal sindaco, Nicola Tenuta, viene espulso. Anche se è stato fondamentale per la sua vittoria elettorale, come i consiglieri Viteritti e Cavallotti. Anche se è di parere contrario per spirito democratico, perché si permettono di avanzare richieste di modifiche ad atti pubblici palesemente dannosi per la collettività, e quindi nell’interesse di tutti.
L’ultima accezione di “Insieme per Tenuta” l’abbiamo riscontata con l’allontanamento dei suddetti consiglieri di maggioranza dalle Commissioni Bilancio e Urbanistica. Proprio dove, nel corso dell’attuale governo locale, “si sono permessi” di porre in rilievo alcune incongruenze dell’esecutivo. Come la questione della tariffa minima dell’acqua. Questione che, insieme a quelle della TARES e della TARI, nonché dell’ospedale e della viabilità, tutte promosse dall’attivismo del nostro Comitato prima ed Associazione ora, hanno portato per strada oltre 5 mila persone in due occasioni. C’era qualcosa che non andava. Tanto che il dibattito politico poi si è spostato dalla legittima erogazione dei bollettini da pagare in capo ai cittadini alla legittima e paranoica percentuale di errore da parte dell’Amministrazione di Tenuta band. La band ballerina di Nicola Tenuta.
Di cosa sono rei i due “furfanti”? Di aver espresso
parere negativo all’ennesimo bilancio “taroccato”, che si va ad aggiungere alla lunga serie di bilanci
edulcolorati delle precedenti amministrazioni. Poi, l’alienazione del patrimonio immobiliare e naturalistico del Comune. La rinegoziazione dei mutui, che costringeranno gli acresi,
vita natural durante,
ad accollarsi non solo il debito ma anche gli interessi, e sulla cui
natura, la cittadinanza, non ha ancora certezza di
quanto debba pagare.
E anche sulla questione
dell’ufficio legale. Una richiesta, questa che Cavallotti e Viteritti, non dovevano
fare. Perché la chiamata diretta degli avvocati, evidentemente, conviene, se non ai poveri
cittadini, almeno al sindaco
e alla sua band. E molte altre.
Ma la goccia che avrebbe
fatto traboccare il significato di “Insieme
per Tenuta” pare sia stata la mancata approvazione del bilancio di previsione lo scorso 28 luglio. Una goccia velenosa
che Tenuta non è riuscito a mandare
giù. Tanto che il figlio, Raffaele, presentatore della lista del padre, insieme all’amico Vincenzo Ritacco, hanno vietato ai due di “utilizzare, nelle sedi istituzionali, il simbolo ed il nome della lista civica Insieme
con Tenuta.” Solo nelle sedi istituzionali, però. Perché nei bar, in piazza,
su facebook sono ancora liberi
di formulare teoremi arzigogolati su come si può stare
e non si può stare
con il Sindaco.
Noi come Associazione evidenziamo l’ennesimo sopruso verso la Città. L’assoluta mancanza di democrazia e trasparenza. L’assenza più totale di un costruttivo dibattito politico in seno all’attuale maggioranza.
Esempio lampante, è l’ultimo consiglio comunale, incentrato essenzialmente alla “risoluzione” delle scelte scellerate di questa amministrazione. Si è assistito ad una farsa in cui l’interprete corregge se stesso. L’annullamento di un regolamento per l’utilizzo dell’acqua potabile per uso irriguo, dopo che centinaia di persone sono state costrette a provvedere, a proprie spese, a realizzare pozzi artesiani per l’irrigazione dei propri appezzamenti. Il Caffè Letterario, che ha necessitato addirittura la modifica al regolamento del M.A.C.A., per sanare una vicenda che ha del dilettantesco.
Chiederemo al signor Prefetto di porre fine a questo calvario a cui siamo tutti condannati. Di anticipare la fatidica data del 2018, quando ricorrerà la fine naturale della Tenuta band.
Di riconsegnarci la libertà di scegliere un’altra amministrazione e di tornare al nostro caro e amato concetto di “insieme”. Così come lo abbiamo studiato a scuola.
Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”