Libera Associazione Cittadini Acresi

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Lettera aperta al sindaco di Acri. (2)

Sono mesi che ripetiamo a gran voce che la situazione economica e sociale ad Acri sta vivendo una pericolosa involuzione. Ai membri della nostra associazione arrivano in continuazione lamentele di ogni tipo, neanche fossimo l’ufficio reclami comunale! Per far capire di cosa stiamo parlando, riportiamo integralmente una lettera, indirizzata da una nostra concittadina al Sindaco Tenuta, di cui ha voluto farci partecipe:

Lettera Firmata e protocollata

Spett.le Signor Sindaco,

Alla cortese attenzione del signor Sindaco

vedo con grande amarezza che con i tributi andiamo di male in peggio!!!

Le vendite dei commercianti vanno calando, e Lei cosa pensa bene di fare!? Aumenta la tassa sui rifiuti comunali. Mi dica lei. Più e più volte le ho chiesto di intervenire per fermare l’abusivismo dei venditori ambulanti di prodotti ortofrutticoli nei dintorni del mio punto vendita, perché mi recavano un grave danno economico; ma lei non mi è venuto incontro in nessun modo.

Mi può dire cortesemente, adesso, come faccio a pagare una mazzata del genere, circa 400€, se gli incassi si stanno riducendo all’osso? Riesco, con fatica, a pagare l’affitto, la luce, e le altre spese di cui non posso fare a meno. Mi dica: devo forse chiudere? Perché è questo che state facendo: state mettendo in croce tutti i commercianti che come me, con fatica, cercano di tirare avanti. Se l’alternativa è questa, dopo ce lo da lei un lavoro per poter sopravvivere?

Mi dica lei come fare, magari in questo caso riesce a darmi una risposta plausibile.

Colgo l’occasione per ringraziarla del “Bel Panettone” che ci ha inviato. Con il Natale alle porte ci voleva!

Lettera firmata.

Noi siamo solidali con tutti i nostri concittadini, soprattutto quelli che versano in condizioni disagiate. I nostri amministratori ormai hanno abdicato da tempo al loro ruolo di percettore di istanze, negandosi ad un confronto aperto con la popolazione dalla quale sono ormai lontani da tempo. Con le festività natalizie alle porte, emerge ancor più forte il senso di smarrimento. Siamo stanchi e amareggiati, dalla supponenza di chi, con arroganza, si pone come la verità assoluta. Nonostante tutto, continueremo lo stesso a fare il possibile perché un minimo di giustizia venga ristabilito.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Promesse solo promesse

Parole, solo parole!

La politica, sia nazionale, sia locale, continua a non dare risposte ai cittadini esasperati, vessati come sono da tasse e balzelli, senza avere una contropartita in termini di servizi sanitari efficienti. Come avevamo già evidenziato i “risultati ottenuti” per l’ospedale di Acri, non rispondono alle richieste ed alle esigenze del territorio acrese ed al suo comprensorio. Le rassicurazioni ricevute sono solo palliativi e fumo negli occhi. Infatti, siamo ancora fermi al decreto n.9 dell’aprile scorso. L’unica differenza, è che il solo laboratorio analisi rimanga operativo come struttura semplice (senza primario). Come aveva già affermato il commissario Scura, nella sua “gita ad Acri”, ad aprile scorso. Il nuovo decreto per il riordino della Sanità calabrese doveva essere pronto entro i primi di novembre, ma come abbiamo potuto appurare nulla è scaturito dall’autorità commissariale. Autorità commissariale, che è anche alle prese con i dissidi interni (sub commissario Urbani) ed esterni (Ministero della Salute e Dipartimento Sanità Regione Calabria). Nelle dichiarazioni del sindaco Tenuta, c’è una ostentata e immotivata soddisfazione. Lo stesso si è guardato bene dal menzionare la RM, che potrebbe non essere più installata ad Acri. Su imposizione di Scura, potrebbe essere dirottata nell’ASP di Reggio Calabria. L’ennesimo scippo  alla città di Acri ed  ai suoi cittadini. Nonostante le rassicurazioni del Commissario dell’ASP di Cosenza Filippelli, come cittadini siamo indignati da questo comportamento e questo rimbalzo di responsabilità su temi cosi importanti per la Salute pubblica. La soddisfazione del sindaco Tenuta, quindi, non ha ragione di esistere e ci lascia letteralmente di basiti! Ma forse, la soddisfazione del sindaco, risiede altrove. Infatti, ad ottobre scorso, con Delibera a firma del Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, Tenuta andrà a svolgere, insieme ad altri 2 componenti, al compenso di 60 mila€ complessivi annui, il ruolo di componente del collegio sindacale dell’A.O. di Cosenza. Alla luce di quanto sta accadendo, non sappiamo quanto questo fatto possa influire sulle decisioni che riguardano l’ospedale di Acri, visto che gli incarichi di Scura e Tenuta sono stati assegnati entrambi dal Ministero della Salute. Noi possiamo stare a guardare mentre si prende in giro la popolazione. Da parte nostra, abbiamo inviato un’altra richiesta formale di incontro al Commissario ad Acta per presentare il nostro piano per l’ospedale di Acri. Nel frattempo, chiediamo ancora con forza il rientro dei medici e delle apparecchiature trasferiti a Castrovillari, ed il ripristino e l’attivazione dei servizi previsti da tutti i decreti commissariali, come la Lungodegenza ed il Percorso Nascita. Inoltre, chiediamo al DG Filippelli, di non dar seguito alla richiesta di spostamento della RM da Acri all’ASP di Reggio Calabria. Siamo stanchi delle promesse disattese, vogliamo fatti, solo e semplicemente fatti!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Parole, solo parole!

La politica, sia nazionale, sia locale, continua a non dare risposte ai cittadini esasperati, vessati come sono da tasse e balzelli, senza avere una contropartita in termini di servizi sanitari efficienti. Come avevamo già evidenziato i “risultati ottenuti” per l’ospedale di Acri, non rispondono alle richieste ed alle esigenze del territorio acrese ed al suo comprensorio. Le rassicurazioni ricevute sono solo palliativi e fumo negli occhi. Infatti, siamo ancora fermi al decreto n.9 dell’aprile scorso. L’unica differenza, è che il solo laboratorio analisi rimanga operativo come struttura semplice (senza primario). Come aveva già affermato il commissario Scura, nella sua “gita ad Acri”, ad aprile scorso. Il nuovo decreto per il riordino della Sanità calabrese doveva essere pronto entro i primi di novembre, ma come abbiamo potuto appurare nulla è scaturito dall’autorità commissariale. Autorità commissariale, che è anche alle prese con i dissidi interni (sub commissario Urbani) ed esterni (Ministero della Salute e Dipartimento Sanità Regione Calabria). Nelle dichiarazioni del sindaco Tenuta, c’è una ostentata e immotivata soddisfazione. Lo stesso si è guardato bene dal menzionare la RM, che potrebbe non essere più installata ad Acri. Su imposizione di Scura, potrebbe essere dirottata nell’ASP di Reggio Calabria. L’ennesimo scippo  alla città di Acri ed  ai suoi cittadini. Nonostante le rassicurazioni del Commissario dell’ASP di Cosenza Filippelli, come cittadini siamo indignati da questo comportamento e questo rimpallo di responsabilità su temi cosi importanti per la Salute pubblica. La soddisfazione del sindaco Tenuta, quindi, non ha ragione di esistere e ci lascia letteralmente di basiti! Ma forse, la soddisfazione del sindaco, risiede altrove. Infatti, ad ottobre scorso, con Delibera a firma del Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, Tenuta andrà a svolgere, insieme ad altri 2 componenti, al compenso di 60 mila€ complessivi annui, il ruolo di componente del collegio sindacale dell’A.O. di Cosenza. Alla luce di quanto sta accadendo, non sappiamo quanto questo fatto possa influire sulle decisioni che riguardano l’ospedale di Acri, visto che gli incarichi di Scura e Tenuta sono stati assegnati entrambi dal Ministero della Salute. Noi non  possiamo  stare a guardare mentre si prende in giro la popolazione. Da parte nostra, abbiamo inviato un’altra richiesta formale di incontro al Commissario ad Acta per presentare il nostro piano per l’ospedale di Acri. Nel frattempo, chiediamo ancora con forza il rientro dei medici e delle apparecchiature trasferiti a Castrovillari, ed il ripristino e l’attivazione dei servizi previsti da tutti i decreti commissariali, come la Lungodegenza ed il Percorso Nascita. Inoltre, chiediamo al DG Filippelli, di non dar seguito alla richiesta di spostamento della RM da Acri all’ASP di Reggio Calabria. Siamo stanchi delle promesse disattese, vogliamo fatti, solo e semplicemente fatti!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Pseudo associazione Tenuta

SINDACO: NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE!

Oltre Cinquemila persone in piazza (in due distinte manifestazioni) non sono bastate al primo cittadino di Acri, Nicola Tenuta, per conoscere i suoi cittadini. Non sono bastate e crediamo che non basteranno. Come non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, allo stesso modo il nostro Tenuta si arrovella il capo nel cercare di capire chi non ha nessunissima intenzione di conoscere. O quale statuto abbiamo o dovremmo avere per conservare la dignità di cittadini.

Pseudo associazione”, ha detto durante il Consiglio comunale del 26 ottobre scorso. “Che io ancora non ho lo statuto.” Tralasciamo la provvisorietà dell’italiano parlato dal Sindaco e umilmente cerchiamo, insieme a lui, di capire cosa abbia voluto dichiarare con le sue sibilline argomentazioni: “Gli immobili, qui in realtà si confondono. Questa pseudo associazione che io ancora non ho lo statuto. Ma cercheremo di averlo, di reperirlo in questi giorni, confonde in realtà l’oggetto, cioè il numero degli immobili soggetti a TARI o TARES con il numero degli abitanti. Una confusione proprio marginale. (Rumori in sottofondo) Sì, sì, sì. (Rumori in sottofondo) No, no, no. Io, io, io, stavo solo dicendo che qua c’è una grande confusione. Perseguiremo altre vie per evitare che si continui su queste confusioni. Non solo quelle politiche, le risposte che dobbiamo dare, ma anche altre.”

Noi, cittadini liberi di Acri, siamo stati fin troppo chiari. È lui che deve far chiarezza prima a se stesso. E poi ai suoi più prossimi interlocutori: i consiglieri di maggioranza e poi di opposizione.

Se vuole conoscere il nostro Statuto lo informiamo che il nostro Statuto è la strada. È scritto sui marciapiedi e nelle piazze. Si alimenta con l’inchiostro dei diritti. E si pronuncia LEGALITA’.

C’è confusione! Eccome se c’è! Ribadiamo la favola del sordo e aggiungiamo anche quella della volpe di Esopo. Che quando non arriva all’uva non ha il coraggio di ammetterlo e dice che è acerba.

Firmato: Libera Associazione Cittadini Acresi

Tutto da rifare

SI CONTINUA A NON FARE CHIAREZZA SUI TRIBUTI!

Lo diciamo da mesi, e lo ribadiamo adesso, le bollette della TARES 2013 e della TARI 2014, SONO DA RIFARE. Vediamo di fare un po’ di chiarezza, visto che quelli che fanno confusione e disinformazione sono proprio i nostri amministratori, a cominciare dal sindaco Tenuta! Le nostre considerazioni si basano sui dati ISTAT, e sulle delibere di consiglio riguardanti l’approvazione delle tariffe TARES e TARI (delibere n. 50/2013, n.34/2014, 36/2015). Per le sole utenze domestiche, le tariffe TARES e TARI 2014, sono state calcolate su un numero di abitanti residenti, e sottolineamo residenti, pari a circa 18.850, corrispondenti a 6.792 nuclei familiari. Ma i dati ISTAT, per gli stessi anni, indicano un numero di abitanti residenti superiore ai 21.000, con oltre 8.800 famiglie. A riprova di ciò, nella tabella comunale della TARI 2015, risultano un numero di abitanti residenti pari a 21.258. Mancano al conteggio circa 2400 abitanti, pari, in media, a 1.200 nuclei familiari (di 2 componenti). Significa che il calcolo delle tariffe è stato effettuato su circa 18.800 abitanti, ma a pagare sono sempre 21.250, da cui risulta un indebito incasso per il Comune di oltre

300.000 €. Tutto questo senza considerare gli innumerevoli errori sulle superfici catastali, e sui componenti dei nuclei familiari nella bollettazione. Dal piano finanziario, TARI 2015, la definizione delle utenze domestiche: “Le utenze domestiche sono suddivise in SEI categorie in relazione al numero degli occupanti e sono costituiti soltanto dalle abitazioni familiari;”.

Le utenze non domestiche presentano errori ancora maggiori. Infatti, non esiste un’anagrafe aggiornata delle utenze commerciali e non. Ad esempio, in tutte le delibere risultano 3 banche, mentre in realtà ve ne sono 4!

Parliamo del famoso risparmio per il Comune grazie alla raccolta differenziata. Dal piano finanziario della TARI 2015, risulta un costo totale del servizio pari ad € 2.544.373,00, quindi con un risparmio, rispetto al 2014, del 15% in meno. Se poi consideriamo i 198 mila euro (costi reimputati), da portare a bilancio nel 2016, il risparmio scende a solo l’8%, COMPLIMENTI!

Relativamente alla TARI 2015, il sindaco Tenuta deve spiegare alla cittadinanza, come mai esistono delle discrepanze tra il piano finanziario 2015 e  le  tariffe  applicate  (allegato B), che  invece  devono necessariamente coincidere.

Le scadenze per il pagamento della TARI 2015 sono il sono il 16 settembre (acconto) ed il 16 dicembre (saldo), ma l’Ufficio Tributi non ha comunicano nulla a tal proposito, cosicché il 16 dicembre ci sarà un salasso per le famiglie acresi!

Non ci si deve dimenticare del disservizio per la mancata raccolta, che per effetto dei regolamenti comunali, deve essere applicata la decurtazione dell’80% sul totale delle bollette TARES E TARI 2014. Volevamo, inoltre, sottolineare l’ennesima mancanza di rispetto del Sindaco verso la nostra associazione che ha avuto la sola “colpa” di evidenziare in più occasioni le discrepanze delle tariffe TARES e TARI, nonché i noti disservizi nella raccolta, ammessi in più occasioni dagli stessi componenti dell’amministrazione. Per la seconda volta in un consiglio comunale, il Sindaco ci ha definito una “pseudo associazione”, ed ha inoltre affermato che per far cessare la “disinformazione”, “leggeremo lo statuto” e se il caso “perseguiremo altre vie”. Per queste parole dovrebbe solo vergognarsi e chiedere  scusa a tutti componenti della Libera Associazione Cittadini Acresi, ed a tutti i cittadini di Acri! La colpa di tutti questi errori e solo di questa amministrazione. Lo ribadiamo con forza per l’ennesima volta, LE TASSE VANNO PAGATE, MA IL GIUSTO! Noi siamo sempre a disposizione di chiunque voglia dei chiarimenti. Non ci tiriamo indietro come invece fa questa amministrazione di fronte alle proprie responsabilità verso i cittadini.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Bilancio Sociale

Lettera aperta al Sindaco di Acri

Egregio signor Sindaco, la tanto decantata trasparenza, fino ad oggi lascia molto ma molto a desiderare. SPRECHI continui, affidi diretti a ditte esterne, che vanno ad aggravare una economia locale già moribonda, per il solo gusto di fare dispettucci a cittadini onesti che hanno il solo torto di non condividere le sue scelte. Si preoccupa solo ed esclusivamente, di aumentare la montagna di debiti (contraendo mutui), iniziati (da lei) sin dal 2000 e che negli anni a seguire altri hanno continuato a fare. Quando vi siete insediati ed avete trovato tutti quei debiti, dovevate informare pubblicamente la cittadinanza e denunciare alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica tutte le malefatte dei precedenti amministratori. NON L’AVE- TE FATTO! Avete preferito amministrare a tutti costi, inventandovi miriadi di cavilli, pur di rimanere al comando di una nave che faceva acqua da tutte le parti. Spesso si è vantato di aver salvato ACRI! Noi diciamo ad alta voce che sono bugie!

Arrivati a questo punto, le chiediamo con forza, a nome di tutti i cittadini onesti: “REALE TRASPARENZA” e a partire da subito, avviare le procedure in Consiglio comunale per l’approvazione del “BILANCIO SOCIALE”. In questo ultimo decennio, nel nostro Comune le spese folli, causate da tutti i politici, di centrodestra e di centrosinistra che si sono alternati, hanno portato ACRI alla BANCAROTTTA!

Inutile giocare allo scarica barile, chi più e chi meno SIETE TUTTI COINVOLTI! Ritornando a parlare dei tributi, che sono esageratamente ALTI, e che lei, signor Sindaco, non vuole proprio saperne di abbassarli, creando solo malumori e preoccupazione tra i cittadini impossibilitati al pagamento. Sappiamo a priori che le casse comunali sono vuote ed è proprio per questo che chiediamo da SUBITO un’operazione “TRASPARENZA”, centellinando persino un EURO! Introduca misure di equità e di detrazione per le famiglie, prestando maggiore attenzione per i disoccupati con famiglia e senza reddito!

In tanti ci chiedono di segnalare il loro grave disagio economico, perchè impossibilitati a pagare i tributi e le tasse. Difatti, in molti, vivono con il sostegno dei genitori o dei nonni. Si sono iscritti alla Camera Provinciale del Lavoro (carrozzone da CHIUdERE), in attesa di una chiamata (che non arriverà MAI) per fare delle giornate lavorative. UNA VERA VER- GOGNA!!!

I posti di lavoro, da sempre, in questa nazione INCIVILE li ha dati il politico di turno! Fregandosene altamente dei bisogni reali della povera gente. Cosa farà il nostro Sindaco per questa povera gente? Gli farà lo sconto del 15% o del 25%? Secondo noi sarebbe giusto che non pagassero nemmeno un EURO! Ma se questi poveri sfortunati non lavorano, come si fa a pretendere il pagamento dei tributi?

Speriamo tanto che il ns. Sindaco, dia ascolto, ma soprattutto un aiuto a questi “INVISIBILI”; faccia maggiore informazione (non solo sul web) tramite avvisi pubblici distribuiti nei bar e in altre attività, spiegando loro di recarsi in Comune affinchè facciano richiesta per la esenzione, in attesa di avere un reddito da umano! In tutti i paesi europei (tranne l’Italia) ai senza reddito danno un tetto dove abitare, la luce, il riscaldamento e una chiamata di lavoro “CERTA”. da noi gli arrivano solo bollette da capogiro e se non le pagano arriva Equitalia.

Tutto ciò è un comportamento da paese INCIVILE!

Cari politici e amministratori, fate qualcosa e in fretta, perchè la pentola sta per esplodere!

Lettera aperta al Sindaco (1)

Riceviamo  e  pubblichiamo  una  lettera  di  un  nostro  concittadino  indirizzata  al Sindaco di Acri.

Egregio signor Sindaco, la tanto decantata trasparenza, fino ad oggi lascia molto ma molto a desiderare. SPRECHI continui, affidi diretti a ditte esterne, che vanno ad aggravare una economia locale già moribonda, per il solo gusto di fare dispettucci acittadini onesti che hanno il solo torto di non condividere le sue scelte. Si preoccupa solo ed esclusivamente, di aumentare la montagna di debiti (contraendo mutui), iniziati (da lei) sin dal 2000 e che negli anni aseguire altri hanno continuato afare le altre amministrazioni. Quando vi siete insediati, ed avete trovato tutti quei debiti, dovevate informare pubblicamente la cittadinanza e denunciare alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica tutte le malefatte dei precedenti amministratori. NON L’AVETE FATTO! Avete preferito amministrare a tutti costi, inventandovi miriadi di cavilli, pur di rimanere al comando di una nave che facevaacqua da tuttele parti.

Lei spessosiè vantato di aver salvato ACRI! Noi diciamo ad alta voce che sono bugie! Arrivati  a  questo  punto,  le  chiediamo  con  forza,  a  nome  di  tutti  i  cittadini  onesti:  “REALE TRASPARENZA” e a partire da subito, avviare le procedure in Consiglio comunale per l’approvazione del “BILANCIO SOCIALE”. In questo ultimo decennio, nel nostro Comune le spese folli, causate da tutti i politici,   di   centrodestra   e   di   centrosinistra   che   si   sono   alternati,   hanno  portato  ACRI  alla BANCAROTTTA!

Inutile giocare allo scarica barile, chi più e chi meno SIETE TUTTI COINVOLTI! Ritornando a parlare dei tributi, che sono esageratamente ALTI, e che lei, signor Sindaco, non vuole proprio saperne di abbassarli, creando solo malumori e preoccupazione tra i cittadini impossibilitati al pagamento. Sappiamo a priori che le casse comunali sono vuote ed è proprio per questo che chiediamo da SUBITO un’operazione “TRASPARENZA”, centellinando persino un EURO! Introduca  misure  di equità e  di detrazione per le famiglie, prestando maggiore attenzione per i disoccupati con famiglia e senza reddito!

In tanti ci chiedono di segnalare  il loro grave  disagio economico, perché impossibilitati a pagare i tributi e le tasse. Difatti, in molti, vivono con il sostegno dei genitori o dei nonni. Molti nostri concittadini, si iscrivono ai Centri per l’Impiego (carrozzoni da CHIUDERE), in attesa di una chiamata, che non arriverà MAI, anche solo per fare delle giornate lavorative. UNA VERA VERGOGNA!!! Molti nemmeno si iscrivono più, nemmeno lo cercano più un lavoro scoraggiati come sono.

I posti di lavoro, da sempre, in questa nazione INCIVILE li ha dati il politico di turno! Fregandosene altamente dei bisogni reali della povera gente. Cosa farà il nostro Sindaco per questa povera gente? Gli farà lo sconto del 15% o del 25%? Secondo noi sarebbe giusto che non pagassero nemmeno un EURO! Ma se questi poveri sfortunati non lavorano, come si fa a pretendere il pagamento dei tributi?

Speriamo tanto che il ns. Sindaco, dia ascolto, ma soprattutto un aiuto a questi “INVISIBILI”; faccia maggiore informazione (non solo sul web) tramite avvisi pubblici distribuiti nei bar e in altre attività, spiegando loro di recarsi in Comune affinché facciano richiesta per la esenzione, in attesa di avere un reddito! In tutti i paesi europei (tranne l’Italia) ai senza reddito danno un tetto dove abitare, la luce, il riscaldamento e una chiamata di lavoro “CERTA”. da noi gli arrivano solo bollette da capogiro e se non le pagano arriva Equitalia.

Tutto ciò è un comportamento da paese INCIVILE!

Cari politici e amministratori, fate qualcosa e in fretta, perché la pentola sta per esplodere!

Lettera Firmata

Tenuta costanza

Le Denunce di Pettinato ed i conti della coppia Tenuta – Costantini

Era il marzo di quest’anno, quando in un impeto di passione, il consigliere Pettinato, tuonava contro gli sprechi dell’amministrazione, di cui egli è parte integrante. In quel momento, forse aveva preso coscienza della pochezza dell’azione amministrativa, voleva fortemente un cambio di rotta. Ma poi, tutto, chissà perché, finì in una bolla di sapone. Ma andiamo per gradi.

Abbiamo poi, Nicola Tenuta (classe ’55) e Antonio Costantini (classe ’42). L’affinità elettiva che li lega indissolubilmente ha radici lontane. Laureati entrambi in discipline economiche, hanno fatto dell’economia la loro maestra di vita. Commercialisti e revisori dei conti, con i conti hanno un debole che va al di là della tavola pitagorica. Non ci sono dubbi. E si stimano. Tanto. Fin dal primo insediamento, di Nicola, come sindaco di Acri. Appena arrivato ha avuto un pensiero affettuoso per il collega. L’ha eletto Direttore Generale del Comune, dall’anno 2000 al 2005. Con la sua rielezione nel 2013, doveva richiamarlo perché aveva bisogno di confrontarsi con lui sui conti che non tornavano perché altri, a suo dire, avevano lasciato in sospeso. Non potendolo più eleggere Direttore Generale lo ha voluto direttamente con sé. Nel suo staff. Per “l’irrisoria” cifra annua di 35 mila euro, più 6 mila di indennità, e rimborsi spese. Questi ultimi non si negano mai a nessuno. Tanto che, in netto ritardo sui tempi, il sempre attento consigliere Pettinato, interveniva a gamba tesa sull’incarico a Costantini, ma che portavano anche il portavoce designato, a perdere la voce e l’incarico. Ma al sempre vigile consigliere Pettinato, non poteva nemmeno sfuggire l’opacità dell’operazione trasparenza della Fondazione Trasparenza, che ci costava la bellezza di 35 mila euro, per la consulenza del prof. Jorio, e per la formazione del personale  mai effettuata. Ma, il Nostro ci faceva notare, anche che Sindaco e assessori, a luglio 2014, in pompa magna si affannavano a giurare sulla sua gratuità. Tenuta, però, non si faceva intimorire, non poteva rinunciare a Costantini. Non poteva scegliere un esperto migliore. Addirittura vicepresidente della Commissione tributaria di Cosenza. Avere uno come lui direttamente a casa propria è sempre una buona cosa. E quando, alla fine dello scorso anno, è stato costretto ad allontanarlo, in conseguenza del Decreto Madia, lo ha subito richiamato quale Nucleo di Valutazione interno. E, quindi, Costantini da Staff ovale, dietro la scrivania, è stato promosso Nucleo rotondo a sé stante, dirimpetto alla porta d’ingresso di Tenuta. A questo punto, al consigliere Pettinato non restava altro che allinearsi, per senso del dovere, e per non far soccombere la maggioranza, anche perché l’estate acrese era alle porte e non si poteva dare un brutto spettacolo. Ma intanto, le famiglie composte da sole unità hanno continuato a moltiplicarsi. Immobili di 85 metri quadrati sono diventati 100. Le bollette dell’acqua e della TARI hanno ripreso a gonfiarsi fino ad esplodere. Esercizi commerciali da 300 a mille. Così facendo i due esperti di bilanci sono riusciti a bilanciare tutto in eccesso. Tutto a cento o a mille. Alla pari, dunque. Per evitare che qualcuno scoprisse l’arcano, hanno fatto aggiungere alle segretarie qualche numero spurio e qualche virgola. I due non se la sentivano, così affezionati alle loro conclusioni. E se per i milioni di euro, che i cittadini acresi sono stati costretti ad accollarsi per trent’anni, non abbiamo contezza, l’abbiamo invece per i rimborsi delle spese che sostiene il vicepresidente della Commissione tributaria di Cosenza per raggiungere il Nucleo di Acri. Nei mesi che vanno da marzo ad agosto Tenuta gli ha riconosciuto ben 2539 euro di benzina a fronte di 90 viaggi sostenuti. Le guide Google maps e Michelin, che svolgono il servizio di calcolare i costi del singolo viaggio, si fermano a 12,64 euro. I commercialisti dei conti del Comune di Acri, invece, sono arrivati a calcolarne ben 28,21. Più del doppio. Probabilmente Tenuta ha suggerito di arrotondare a 30 euro e qualche segretaria di Costantini ha sottratto un euro e dispari. Proprio per non farla sporca. Sempre che i viaggi sono stati veramente 90. O hanno arrotondato pure questi?

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Come volevasi dimostrare…

Purtroppo abbiamo avuto conferma che le nostre paure erano fondate. L’ospedale di Acri sarà privato di un’altra attrezzatura essenziale per il rilancio del nostro nosocomio: la Risonanza Magnetica.

Nel giugno 2012 L’ASP di Cosenza autorizza l’acquisto di 5 RM per gli ospedali di Acri, Cetraro, Rossano, Praia a Mare, e nel poliambulatorio di Quattromiglia di Rende, insieme ad 8 TAC e 2 mammografi, per un costo complessivo di 5 milioni e mezzo di euro, con la motivazione di abbattere le liste di attesa. Una delle 5 RM (nessuna di queste ancora istallata), quindi, è stata destinata ad Acri. Sono stati individuati gli spazi nei quali sarebbe stata collocata, con tanto di studio di fattibilità pagato, ma ci sarebbero voluti dei lavori di adeguamento da parte dell’ASP per poterla installare, i quali non sono mai stati effettuati. Per intoppi burocratici, e anche perché nel frattempo le condizioni e le opportunità politiche sono cambiate, ma non certo le esigenze della popolazione, che inevitabilmente ne paga le conseguenze. Sono stati necessari circa 3 anni per appaltare gli stessi lavori, ad inizio 2015, ma solo a Cetraro sono in corso.

Adesso, cosa sta pensando il DG dell’ASP di Cosenza, dott. Filippelli, nominato a marzo scorso da Oliverio, con l’incarico scaduto e rinnovato, non si sa per quanto ancora (noi speriamo per poco)? La sua intenzione è quella di ricollocare le risonanze magnetiche di Praia a Mare allo spoke Paola- Cetraro, e quella di Acri allo spoke Corigliano-Rossano, con la scusa ufficiale di potenziare gli spoke. Questo nell’attesa di “specializzare le strutture territoriali e per le quali acquistare strumentazione adeguata”, che tradotto significa “intanto io mi prendo le attrezzature e poi, se sapremo cosa fare di voi, vi compreremo qualche strumentazione!”. Dovrà decidere  il Dipartimento di Sanità regionale se autorizzare o meno lo spostamento. Ricordiamo che una delle 5 RM era già destinata proprio all’ospedale di Rossano ed un’altra a Cetraro.

Vogliamo evidenziare, che altre attrezzature mediche, come quelle delle sale operatorie dell’ospedale di Acri sono state portate via, potenziando Castrovillari, e che ora devono necessariamente ritornare ad Acri.

Situazione analoga si potrebbe dire, al poliambulatorio di via Julia ad Acri, dove sono presenti bravissimi medici specialisti, che devono essere messi in grado di effettuare visite nel migliore dei modi. Qui, solo per citare alcuni casi, nel corso degli ultimi anni sono stati sottratti un ecocardiogramma, necessario a diagnosi accurate a livello cardiaco, un combinato per lo studio dentistico che ovviamente ha cessato la propria attività, a beneficio di altri poliambulatori e studi privati. L’elenco degli “scippi” di attrezzature mediche è  molto lungo, ce ne  occuperemo nel dettaglio quanto prima.

Solo 2 settimane fa il sindaco Tenuta ci voleva tranquillizzare sul destino del nostro ospedale, e sull’attivazione della RM, ma questo è l’amaro risultato.

Avere  un  ospedale  ed  un  poliambulatorio  che  rispondono  alle  esigenze  della  popolazione, eviterebbero, inutili e dispendiosi viaggi della speranza, per pazienti e per la Sanità regionale.

Tutto è ancora molto nebuloso, nell’attesa del famigerato decreto correttivo del commissario Scura, l’unica certezza sono le liste di attesa che continuano ad aumentare.

Non siamo più disposti a subire questo trattamento da parte di tecnici politicizzati. Ci opporremo con tutte le forze a questo ennesimo scippo ai diritti fondamentali della persona!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Niente di nuovo sotto il sole!

Con ogni probabilità, entro la fine di ottobre, verrà emanato un decreto “correttivo” del piano di riordino della rete ospedaliera calabrese. Noi lo avevamo chiesto già ad aprile. Purtroppo, però, leggendo le dichiarazioni dello stesso Scura, questo ennesimo decreto commissariale, non risponderà alle richieste del territorio acrese del suo Hinterland. Infatti, riprende integramente il decreto n.18 del 2010 di Scopelliti, ed i successivi decreti che hanno portato l’ospedale di Acri nella situazione attuale. Non capiamo di cosa debba essere soddisfatto il Sindaco Tenuta e gli esponenti del PD locale e regionale. E’ “la montagna che ha partorito il topolino”.

Ma vediamo nel dettaglio cosa dovrebbe accadere nel prossimo futuro.

Il laboratorio analisi, che Scura già ad aprile aveva detto che non doveva essere chiuso, rimarrà indipendente da Corigliano, ma delle 5 unità mediche di laboratorio previste, solo 4 attualmente sono operative, di cui una è prossima al pensionamento. Il rischio chiusura non è affatto scongiurato. Per noi, invece, andrebbe potenziato, richiedendo le unità mediche mancanti e prevedendo altri 2 tecnici di laboratorio, rispetto a quelli attuali. Occorre utilizzare a pieno regime tutte le attrezzature presenti, come ad esempio i servizi di microbiologia, attualmente sottoutilizzati e necessari per la determinazione delle malattie reumatologiche ed epatiche

I posti letto rimarranno sempre 62, come previsto nel DCA n.9 2015, appena 2 in più della soglia di chiusura, imposta dall’accordo della conferenza Stato-Regioni, il cosiddetto “Patto per la Salute” 2014-2016.

La lungodegenza (portata a 16 posti letto), in pratica una Geriatria, prevista già dal 2010 ai tempi di Scopelliti, non è stata mai attivata, e non lo sarà sicuramente nell’immediato futuro, visto che non ci sono gli spazi ed il personale per realizzarla.

Analogamente il Percorso Nascita, anche esso previsto e mai realizzato, nonostante vi siano le attrezzature già in carico all’Azienda Sanitaria. Dubitiamo fortemente della sua attivazione, visto che non ci sono assicurazioni in tal senso.

La Chirurgia, con una sala operatoria all’avanguardia, una delle migliori della provincia di Cosenza, potrebbe far fronte ad interventi di reale emergenza, come ad esempio una peritonite o una rottura di milza. Ma con questo decreto ciò non potrà accadere, infatti, la parola d’ordine in questi casi sarà sempre: ”Trasferimento”! Sempre che ci sia posto in altri ospedali, con tutte le conseguenze ed i pericoli derivanti da un trasporto in emergenza! Potranno essere effettuati solo piccoli interventi programmati. I posti letto saranno 10, ma questi ultimi, sono in dubbio, visto che devono essere approvati dal Ministero della Sanità. Si avrà, inoltre, un ulteriore spreco di risorse poiché è previsto la stipula di convenzioni con altri ospedali (Hub e Spoke), senza utilizzare le unità e le competenze presenti ad Acri formatisi in tutti questi anni.

Lo spoke Acri-Castrovillari non esiste più. Ma paghiamo ancora le sue influenze nefaste! Noi chiediamo il rientro immediato dei medici e delle apparecchiature trasferiti da Acri, e che non hanno più ragione di operare  verso presso ospedale di Castrovillari, visto che quest’ultimo è diventato ormai quasi un Hub, a discapito di Acri e con il beneplacito di Oliverio. Devono rientrare soprattutto i 2 ginecologi che prestano servizio ad Acri solo nei giorni pari, perché ciò causa notevoli disagi alle donne che necessitano assistenza, negando nel contempo le necessarie consulenze specialistiche d’urgenza all’unità di PS.

Non si è intervenuto sulle liste di attesa per le diverse prestazioni ambulatoriali, che anzi sono in aumento. L’ASP di Cosenza ha imposto la riduzione del numero di prestazioni giornaliere, senza apparente motivo. Una follia! Se il pubblico non soddisfa la domanda, lo farà certamente la sanità privata, che di certo non fa beneficenza! Gli ambulatori vanno potenziati, cosa che si potrebbe fare anche a costo zero.

Il problema principale riguarderà le conseguenze, ma anche la reale applicazione di questo decreto. I politici di ogni schieramento, locali e non, in tutti questi anni, invece di denunciare i DG

dell’ASP per la mancata applicazione dei decreti, hanno buttato fumo negli occhi dei cittadini, permettendo che l’ospedale sia rimaneggiato in maniera irresponsabile.

L’amministrazione attuale, colpevolmente, ha preferito seguire la propria strada affidandosi ad “esperti” di dubbia preparazione e di insufficiente conoscenza della materia, piuttosto che confrontarsi a campo aperto con tutti gli operatori del settore. Tutto questo, nonostante il 29 aprile scorso a gran voce la cittadinanza ha chiesto il rispetto che merita. Mentre il sindaco, invece di mettersi a capo della comunità per combattere insieme questa battaglia, senza rispetto per gli acresi, si è infilato tra la folla, è bene ricordalo, in maniera anonima.

Noi invece, abbiamo dal canto nostro, raccolto tutti gli spunti, le indicazioni ed individuato le criticità provenienti dal settore ospedaliero, confrontandoci anche con gli altri comitati degli ospedali di zona montana (C.O.MoCal.). Ne è scaturita una proposta fattibile e con nessun impatto sui conti disastrati della Regione.

Fermo restando questa proposta di base, abbiamo formulato anche un’altra ipotesi, ancora più ambiziosa. Proponiamo di realizzare un ospedale spoke di zona montana con San Giovanni in Fiore, tipologia che esiste e funziona in maniera efficiente in altre regioni.

Di tutto questo l’amministrazione non ne ha voluto sentir parlare.

Alla luce di quanto accaduto, abbiamo chiesto un incontro urgente con il commissario Scura, per illustrare la nostra visione della Sanità che funziona e che garantisca un’assistenza degna di questo nome!

Firmato: Libera Associazione Cittadini Acresi.

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