Ecco che ci risiamo, si torna a votare… altro giro altra corsa! Domenica prossima saremo chiamati a ad eleggere, di nuovo, in meno di 2 anni, i nostri rappresentanti nel consiglio regionale calabrese. E’ un voto importante, perché le decisioni prese a livello regionale ricadono pesantemente nella vita quotidiana dei cittadini, dopo che, oltre vent’anni orsono, la riforma costituzionale ha attribuito alle regioni poteri di legislazione concorrente in molte materie, come ad esempio la tutela della salute (Sanità), la protezione civile, istruzione, ecc.. La riforma, che doveva contenere i costi della politica, ha provocato l’aumento dei centri di spesa, soprattutto al Sud, con un incremento del costo di gestione ordinaria decuplicato nel giro di 11 anni. La Calabria, regione più povera d’Italia, è diventata un enorme carrozzone dove piazzare parenti e amici, o “trombati della politica” nelle varie agenzie o partecipate, come la famigerata Sorical. Per i calabresi le cose in 20 anni sono notevolmente peggiorare, a partire dal SSR che non riesce più a garantire i LEA in nessuna delle 3 aree prese in esame (ospedaliera, distrettuale, prevenzione). Ecco che allora che, tra personaggi vecchi e nuovi “salvatori della patria”, troviamo soggetti dal passato politico tutt’altro positivo. L’ex presidente Oliverio, che ha campato di politica per quasi quarant’anni, oppure l’ex sindaco Tenuta, candidato con il centrodestra, che, tra i molti disastri amministrativi, ha lasciato un comune in dissesto finanziario, bollette pazze, debiti e malagestione della cosa pubblica, arrivando a creare uno stato di conflitto aperto con la popolazione. Come non citare personaggi del calibro di Aieta e Bevacqua, che ad Acri si sono visti solo in occasioni di manifestazioni essenzialmente politiche, appoggiati da sponsor locali, tutti che cercano un altro quinquennio spesati da noi. La lista purtroppo e lunga, tutti in cerca di voti. Ci rendiamo conto che la delusione e l’amarezza per il deserto morale e sociale creato dalle passate giunte regionali, sentimenti che condividiamo pienamente. Nonostante ciò invitiamo i nostri concittadini ad andare a votare, perché non è vero che non serve a niente, servirà per chiedere conto a chi verrà eletto del proprio operato, che in difetto dovrà essere preso “a calci nel sedere”! Allora non scegliete l’amico, il parente, il conoscente, quello che ci ha trovato un lavoretto, sono tutti ricatti sulla pelle della povera gente, votate la persona che ritenete all’altezza di rappresentarci, e perché lo ritenete all’altezza del compito che dovrà svolgere.
“Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?”
(Sant’Agostino)