L’Associazione LACA, è impegnata da anni nella difesa dei diritti dei cittadini, in particolar modo quello alla salute, accoglie con grande favore la notizia della nascita di un nuovo comitato di liberi cittadini a difesa anch’esso del nostro nosocomio. Questo nuovo gruppo di volenterosi che si stanno impegnando per una causa giusta e per il rilancio di una struttura sanitaria come il nostro ospedale ormai depotenziato da anni di politiche scellerate e dal piano di rientro ormai decennale. Nell’augurare buon lavoro a questo nuovo Sodalizio, al quale offriamo al contempo la più completa disponibilità a collaborare e per qualsiasi esigenza tematica/organizzativa, qualora questa nuova compagine lo desiderasse. Cogliamo l’occasione, per ribadire la nostra posizione, che stiamo portando avanti da circa 7 anni, affinché vi sia un riconoscimento giuridico/normativo che porti all’inserimento del P.O. “Beato Angelo d’Acri” nella rete regionale per acuti, definendo a livello ministeriale e regionale, una nuova tipologia di struttura autonoma, distaccata dagli Spoke e dall’Hub di riferimento. Fu grave l’errore, per il solo motivo di attuare un piano di rientro dal debito, aver chiuso o ridimensionato strutture periferiche di montagna. Per questo, dopo un intenso lavoro di squadra con altre associazioni presenti sul territorio provinciale, oltre sovra provinciale, e con esponenti politici dell’Emilia Romagna e Toscana, esperti di tematica sanitaria, abbiamo elaborato una nostra proposta che mira a riaprire e/o potenziare per come erano ospedali ormai “agonizzanti”, ipotizzando addirittura la riapertura dei punti nascita, con una rimodulazione del numero delle nascite da 500 a 300. In vista della prossima stesura dell’atto aziendale dell’ASP di Cosenza, ricordiamo alla cittadinanza, ed ai politici locali, ormai presi soltanto dalle loro beghe personali, sarà necessario inquadrare il nosocomio acrese come ospedale generale. Se ciò non sarà praticabile, che almeno sia creata una zona franca per questa tipologia di ospedali, come SPOKE DI MONTAGNA e quindi autonomi, per come già descritto nella nostra proposta e depositata in tutte le sedi istituzionali.
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