La LACA come ormai è risaputo è al servizio della cittadinanza, la quale raccoglie le sue istanze e della quale si fa portavoce delle varie criticità che la nostra comunità deve affrontare quotidianamente. Criticità e problemi che a volte si trascinano da anni senza che nessuna amministrazione vi ponga rimedio. Durante questi mesi interessati dal blocco dovuto all’emergenza Coronavirus, e durante l’estate, siamo stati in attesa, ma non siamo stati mai con le mani in mano.
In questo periodo, infatti, abbiamo raccolto la voce dei nostri concittadini che ci hanno sottoposto innumerevoli lamentele, riguardo gli ambiti più disparati. Nel contempo abbiamo cercato di sollecitare l’attuale Amministrazione comunale, cercando di collaborare fattivamente con essa esponendo problemi e proponendo in diversi casi soluzioni percorribili. Purtroppo, ci duole ammettere che l’Amministrazione comunale si è dimostrata cieca e sorda ad ogni richiesta. Il mese di settembre si avvia alla fine, e la mala gestione della cosa pubblica sta venendo fuori in tutta la sua recrudescenza. Sarà forse che gran parte della gestione politica-amministrativa è demandata quasi totalmente ad un unico, solerte ed onnisciente amministratore, che spazia dal campo artistico culturale a quello dei lavori pubblici, allora per forza di cose qualcosa si tralascia.
Partiamo da oggi con questo comunicato, il primo di una lunga serie, mettendo all’attenzione dell’Amministrazione e dei nostri concittadini, che non ne sono al corrente, una serie di problematiche che si verificano puntualmente nei nostri cimiteri.
Il primo aspetto che ci preme sottolineare è sicuramente l’endemica carenza di posti per i nostri cari defunti, che ciclicamente si presenta e che viene affrontata dall’Amministrazione sempre in modo emergenziale. Tale modus operandi sinceramente non lo capiamo. Come non capiamo perché si obblighi i cittadini ad usufruire di un servizio (elettrico) al quale, come tutti i servizi, si aderisce in modo libero e volontario.
Com’è facilmente verificabile, apprendiamo da una serie di delibere del responsabile del settore Lavori pubblici del comune di Acri, che la somma stanziata per i cimiteri presenti sul territorio è di euro 585.839,61 (cinquecento ottantacinque mila ottocento trentanove mila euro), di tale somma ne è stata appaltata, fino ad oggi, circa 63.022 euro poco più di un decimo. Di questi 22.347 euro per il cimitero di San Giacomo e La Mucone, ed il restante, euro 40.675 per quello di Acri, per il quale con questa somma, sono stati realizzati 32 loculi, con un costo unitario per la collettività a loculo di euro 1.271, coperti solo in parte dal prezzo di vendita per singolo loculo richiesto di euro 1.200.
Alla luce di ciò non si capisce come mai l’Amministrazione debba affrontare il problema della carenza dei posti nei cimiteri in modo emergenziale pur avendo una disponibilità economica, di oltre 500 mila euro. Perché non si gestisce il problema in modo preventivo, sapendo che ai noi, nel territorio di Acri ci lasciano in media ogni anno circa 300 nostri cari concittadini, che hanno contribuito al benessere della nostra città e dell’Italia intera? Per queste ed altre ragioni di ordine morale e per i defunti che meritano una veloce e dignitosa sepoltura vi diciamo vergognatevi!!!!
Altra problematica relativa ai nostri cimiteri è il divieto di installazione di lampade votive autoalimentate da parte di privati cittadini sulle lapidi dei loro defunti. Abbiamo appreso questa notizia con sconcerto ed incredulità, abbiamo approfondito e ci siamo messi alla ricerca di una delibera di Consiglio Comunale che avallasse tale ordine, ma non ne abbiamo trovato, viceversa abbiamo trovato un provvedimento, a firma dell’Ing. Notte, responsabile di settore del Comune, che ordina e vieta l’installazione di quando si è detto. A nostro modo di vedere tale provvedimento è illegittimo perché in violazione all’art. 42 TUEL (testo unico degli enti locali), che sancisce le materie di competenza dei consigli comunali, comprese le concessioni dei servizi pubblici, pertanto una siffatta regola doveva essere espressa dal consiglio comunale e non da un funzionario. Ma ormai ci siamo abituati a questo ribaltamento delle competenze, così come ad esempio adottato per il ponte radio Telecom di Settarie, in cui, lo ricordiamo, un’azienda privata potrà installare un’antenna 5G senza che il Comune si sia opposto prendendo in giro la popolazione con scuse e comportamenti ridicoli. Stiamo valutando con dei cittadini, i quali si vogliono opporre a tale obbrobrio, cioè il non potere mettere un cero o una lampada votiva ai propri defunti, se non passando per la ditta concessionaria del servizio elettrico cimiteriale, di intraprendere un’azione legale, anche in sede penale per un possibile abuso di ufficio.
Cari amministratori vi suggeriamo di dimettervi, ne guadagnerete in dignità e farete un grande bene alla nostra Città.