A seguito della notifica, a mò di regalo natalizio, delle bollette del servizio idrico, per gli anni 2016 (saldo) e 2017 (acconto) e dopo le dichiarazioni dell’Assessore al Bilancio del comune di Acri, dott. Natale Viteritti, sono necessarie alcune doverose considerazioni. Come in un copione già scritto, sembra di assistere ad una sorta di continuità rispetto alla conduzione del servizio idrico e dell’ufficio tributi rispetto alla passata amministrazione. Un dato eloquente: i 26 euro in bolletta, per la “manutenzione”, vengono riproposti tali e quali, importo dovuto anche per chi consuma zero, tutto questo con un piano finanziario nebuloso e nonostante le norme impongano che la manutenzione gravi sulla tariffa.

Si continua a tirare in ballo il dissesto per ogni problema, come se gli attuali amministratori non sapessero già le condizioni economiche in cui versava l’ente comunale quando hanno avanzato la loro candidatura. La situazione di dissesto dell’Ente era ben nota, per cui, in fase di redazione di un programma politico, dovevano essere proposte quelle azioni atte, non diciamo al risanamento immediato, ma quanto meno ad seria e fattiva collaborazione con l’Organismo di Liquidazione e con le parti sociali presenti sul territorio, oltre che nella ricerca di fondi di natura diversa che non le solite tasche dei cittadini.

Ci sembra che si navighi a vista, senza una reale programmazione e pianificazione degli interventi sulla rete idrica comunale. I cittadini, spesso senza acqua, brancolano nel buio senza avere risposte soddisfacenti. Ci chiediamo: l’acconto sui metri cubi di consumo presunto su dati storici quanti anni verranno considerati? Che tipo di media sarà utilizzata per formare tale anticipazione? Tali anticipazioni chieste ai cittadini ed alle imprese, sempre più in difficoltà e già fortemente vessate con altri balzelli, servono forse per fare cassa e colmare eventualmente anticipazioni di cassa che urgono essere rimborsate? Per i rimborsi qual è il senso di anticipare qualcosa che nella maggior parte dei casi andrà rimborsata? Rimborsare in regime di dissesto diventa molto farraginoso ed a volte impossibile da praticare. La LACA andrà a fondo nel cercare di capire se quanto appena detto sia un sospetto o una realtà, nell’interesse comuni ai cittadini. Se l’amministrazione sta andando avanti a botte di anticipazioni di cassa da parte delle banche, bè cari cittadini questo significa dissestare ancora di più le casse comunali, peraltro in modo sconsiderato, irresponsabile. Occorre quantificare l’entità del dissesto in tempi brevi, ovvero avere contezza dei limiti di spesa che il Comune può avere rispetto al monte delle entrate.  Al contrario, legittimo è il sospetto che non vi è conoscenza di una parte del dissesto fatto e dei debiti senza voci di spesa.

Aspettiamo, infine, risposte dall’attuale Amministrazione, sulla pubblicazione sul sito istituzionale dello stato e qualità delle acque, dopo l’evento del settembre scorso.