Non vogliamo assolutamente entrare in polemica con chi fa il proprio “mestiere”, ma volevamo solo puntualizzare alcuni aspetti riguardanti l’ultimo nostro articolo, sulla vicenda Andromeda – Comune di Acri.
Siamo stati accusati di “non dire la verità”, ovvero di mentire, e di essere stati “lacunosi”. Allora, di conseguenza, anche chi ci definisce così e sua volta “mentitore” e “deficitario”, visto che nell’esposizione della medesima vicenda vengono ricostruiti gli stessi “fatti”!
Noi non siamo qui a prendere le parti di nessuno, se non dei cittadini acresi. Noi non giudichiamo gli atti amministrativi, per quelli ci sono la magistratura ordinaria e contabile. Se alla società Andromeda è stata riconosciuto un diritto da un tribunale della Repubblica, chi siamo noi per giudicare se ha torto o ragione? Evidentemente la linea difensiva del Comune non è stata ritenuta soddisfacente…
Fermo restando che il cambio di gestione dei servizi informatici comunali è certamente una operazione lecita, e anche consigliata se da questo se ne può trarre giovamento in termini di servizi e di riduzione dei costi, sempre che vengano tenuti in conto tutti gli aspetti legati alla transizione.
Adesso ci ritroviamo la Dedagroup Spa, che ha vinto un regolare bando, e quindi va pagata per i servizi che dovrebbe erogare, insieme alla Andromeda Informatica S.r.l., che va pure pagata per il servizio erogato per tutto il 2016 e fino alla risoluzione della vicenda giudiziaria, con l’importo che noi ci auguriamo sia il più basso possibile. Poniamo, quindi, una domanda ai nostri concittadini: Perché dobbiamo pagare 2 società per fare la stessa cosa, soprattutto adesso che siamo in dissesto? Ecco i proverbiali “danno e beffa”, appunto.
Il vocabolario Treccani fornisce la definizione di Incompetenza come: “Il fatto d’essere incompetente, mancanza di competenza, cioè di conoscenza specifica, in una materia, disciplina, arte, professione, ecc.”. Nel medesimo dizionario troviamo anche la definizione di Malafede: “comportamento malizioso posto in essere nella consapevolezza di discostarsi dalle comuni regole sociali di lealtà e di correttezza e di poter così pregiudicare gli interessi e persino i diritti altrui”.
Detto ciò, il “danno” è stato cagionato dall’incompetenza di chi ha deciso di voler cambiare il fornitore dei servizi informatici senza tener conto di tutti gli aspetti tecnici, amministrativi e legali che ciò avrebbe comportato. Se era consapevole di tutto ciò, allora è senz’altro in “malafede”.
PS: Come anticipato, abbiamo inoltrato alla procura della Corte dei Conti la richiesta per l’accertamento di eventuale danno erariale per il comune di Acri in questa vicenda.