Sito della Libera Associzione Cittadini Acresi

Mese: Ottobre 2015

Lettera aperta al Sindaco (1)

Riceviamo  e  pubblichiamo  una  lettera  di  un  nostro  concittadino  indirizzata  al Sindaco di Acri.

Egregio signor Sindaco, la tanto decantata trasparenza, fino ad oggi lascia molto ma molto a desiderare. SPRECHI continui, affidi diretti a ditte esterne, che vanno ad aggravare una economia locale già moribonda, per il solo gusto di fare dispettucci acittadini onesti che hanno il solo torto di non condividere le sue scelte. Si preoccupa solo ed esclusivamente, di aumentare la montagna di debiti (contraendo mutui), iniziati (da lei) sin dal 2000 e che negli anni aseguire altri hanno continuato afare le altre amministrazioni. Quando vi siete insediati, ed avete trovato tutti quei debiti, dovevate informare pubblicamente la cittadinanza e denunciare alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica tutte le malefatte dei precedenti amministratori. NON L’AVETE FATTO! Avete preferito amministrare a tutti costi, inventandovi miriadi di cavilli, pur di rimanere al comando di una nave che facevaacqua da tuttele parti.

Lei spessosiè vantato di aver salvato ACRI! Noi diciamo ad alta voce che sono bugie! Arrivati  a  questo  punto,  le  chiediamo  con  forza,  a  nome  di  tutti  i  cittadini  onesti:  “REALE TRASPARENZA” e a partire da subito, avviare le procedure in Consiglio comunale per l’approvazione del “BILANCIO SOCIALE”. In questo ultimo decennio, nel nostro Comune le spese folli, causate da tutti i politici,   di   centrodestra   e   di   centrosinistra   che   si   sono   alternati,   hanno  portato  ACRI  alla BANCAROTTTA!

Inutile giocare allo scarica barile, chi più e chi meno SIETE TUTTI COINVOLTI! Ritornando a parlare dei tributi, che sono esageratamente ALTI, e che lei, signor Sindaco, non vuole proprio saperne di abbassarli, creando solo malumori e preoccupazione tra i cittadini impossibilitati al pagamento. Sappiamo a priori che le casse comunali sono vuote ed è proprio per questo che chiediamo da SUBITO un’operazione “TRASPARENZA”, centellinando persino un EURO! Introduca  misure  di equità e  di detrazione per le famiglie, prestando maggiore attenzione per i disoccupati con famiglia e senza reddito!

In tanti ci chiedono di segnalare  il loro grave  disagio economico, perché impossibilitati a pagare i tributi e le tasse. Difatti, in molti, vivono con il sostegno dei genitori o dei nonni. Molti nostri concittadini, si iscrivono ai Centri per l’Impiego (carrozzoni da CHIUDERE), in attesa di una chiamata, che non arriverà MAI, anche solo per fare delle giornate lavorative. UNA VERA VERGOGNA!!! Molti nemmeno si iscrivono più, nemmeno lo cercano più un lavoro scoraggiati come sono.

I posti di lavoro, da sempre, in questa nazione INCIVILE li ha dati il politico di turno! Fregandosene altamente dei bisogni reali della povera gente. Cosa farà il nostro Sindaco per questa povera gente? Gli farà lo sconto del 15% o del 25%? Secondo noi sarebbe giusto che non pagassero nemmeno un EURO! Ma se questi poveri sfortunati non lavorano, come si fa a pretendere il pagamento dei tributi?

Speriamo tanto che il ns. Sindaco, dia ascolto, ma soprattutto un aiuto a questi “INVISIBILI”; faccia maggiore informazione (non solo sul web) tramite avvisi pubblici distribuiti nei bar e in altre attività, spiegando loro di recarsi in Comune affinché facciano richiesta per la esenzione, in attesa di avere un reddito! In tutti i paesi europei (tranne l’Italia) ai senza reddito danno un tetto dove abitare, la luce, il riscaldamento e una chiamata di lavoro “CERTA”. da noi gli arrivano solo bollette da capogiro e se non le pagano arriva Equitalia.

Tutto ciò è un comportamento da paese INCIVILE!

Cari politici e amministratori, fate qualcosa e in fretta, perché la pentola sta per esplodere!

Lettera Firmata

Tenuta costanza

Le Denunce di Pettinato ed i conti della coppia Tenuta – Costantini

Era il marzo di quest’anno, quando in un impeto di passione, il consigliere Pettinato, tuonava contro gli sprechi dell’amministrazione, di cui egli è parte integrante. In quel momento, forse aveva preso coscienza della pochezza dell’azione amministrativa, voleva fortemente un cambio di rotta. Ma poi, tutto, chissà perché, finì in una bolla di sapone. Ma andiamo per gradi.

Abbiamo poi, Nicola Tenuta (classe ’55) e Antonio Costantini (classe ’42). L’affinità elettiva che li lega indissolubilmente ha radici lontane. Laureati entrambi in discipline economiche, hanno fatto dell’economia la loro maestra di vita. Commercialisti e revisori dei conti, con i conti hanno un debole che va al di là della tavola pitagorica. Non ci sono dubbi. E si stimano. Tanto. Fin dal primo insediamento, di Nicola, come sindaco di Acri. Appena arrivato ha avuto un pensiero affettuoso per il collega. L’ha eletto Direttore Generale del Comune, dall’anno 2000 al 2005. Con la sua rielezione nel 2013, doveva richiamarlo perché aveva bisogno di confrontarsi con lui sui conti che non tornavano perché altri, a suo dire, avevano lasciato in sospeso. Non potendolo più eleggere Direttore Generale lo ha voluto direttamente con sé. Nel suo staff. Per “l’irrisoria” cifra annua di 35 mila euro, più 6 mila di indennità, e rimborsi spese. Questi ultimi non si negano mai a nessuno. Tanto che, in netto ritardo sui tempi, il sempre attento consigliere Pettinato, interveniva a gamba tesa sull’incarico a Costantini, ma che portavano anche il portavoce designato, a perdere la voce e l’incarico. Ma al sempre vigile consigliere Pettinato, non poteva nemmeno sfuggire l’opacità dell’operazione trasparenza della Fondazione Trasparenza, che ci costava la bellezza di 35 mila euro, per la consulenza del prof. Jorio, e per la formazione del personale  mai effettuata. Ma, il Nostro ci faceva notare, anche che Sindaco e assessori, a luglio 2014, in pompa magna si affannavano a giurare sulla sua gratuità. Tenuta, però, non si faceva intimorire, non poteva rinunciare a Costantini. Non poteva scegliere un esperto migliore. Addirittura vicepresidente della Commissione tributaria di Cosenza. Avere uno come lui direttamente a casa propria è sempre una buona cosa. E quando, alla fine dello scorso anno, è stato costretto ad allontanarlo, in conseguenza del Decreto Madia, lo ha subito richiamato quale Nucleo di Valutazione interno. E, quindi, Costantini da Staff ovale, dietro la scrivania, è stato promosso Nucleo rotondo a sé stante, dirimpetto alla porta d’ingresso di Tenuta. A questo punto, al consigliere Pettinato non restava altro che allinearsi, per senso del dovere, e per non far soccombere la maggioranza, anche perché l’estate acrese era alle porte e non si poteva dare un brutto spettacolo. Ma intanto, le famiglie composte da sole unità hanno continuato a moltiplicarsi. Immobili di 85 metri quadrati sono diventati 100. Le bollette dell’acqua e della TARI hanno ripreso a gonfiarsi fino ad esplodere. Esercizi commerciali da 300 a mille. Così facendo i due esperti di bilanci sono riusciti a bilanciare tutto in eccesso. Tutto a cento o a mille. Alla pari, dunque. Per evitare che qualcuno scoprisse l’arcano, hanno fatto aggiungere alle segretarie qualche numero spurio e qualche virgola. I due non se la sentivano, così affezionati alle loro conclusioni. E se per i milioni di euro, che i cittadini acresi sono stati costretti ad accollarsi per trent’anni, non abbiamo contezza, l’abbiamo invece per i rimborsi delle spese che sostiene il vicepresidente della Commissione tributaria di Cosenza per raggiungere il Nucleo di Acri. Nei mesi che vanno da marzo ad agosto Tenuta gli ha riconosciuto ben 2539 euro di benzina a fronte di 90 viaggi sostenuti. Le guide Google maps e Michelin, che svolgono il servizio di calcolare i costi del singolo viaggio, si fermano a 12,64 euro. I commercialisti dei conti del Comune di Acri, invece, sono arrivati a calcolarne ben 28,21. Più del doppio. Probabilmente Tenuta ha suggerito di arrotondare a 30 euro e qualche segretaria di Costantini ha sottratto un euro e dispari. Proprio per non farla sporca. Sempre che i viaggi sono stati veramente 90. O hanno arrotondato pure questi?

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Come volevasi dimostrare…

Purtroppo abbiamo avuto conferma che le nostre paure erano fondate. L’ospedale di Acri sarà privato di un’altra attrezzatura essenziale per il rilancio del nostro nosocomio: la Risonanza Magnetica.

Nel giugno 2012 L’ASP di Cosenza autorizza l’acquisto di 5 RM per gli ospedali di Acri, Cetraro, Rossano, Praia a Mare, e nel poliambulatorio di Quattromiglia di Rende, insieme ad 8 TAC e 2 mammografi, per un costo complessivo di 5 milioni e mezzo di euro, con la motivazione di abbattere le liste di attesa. Una delle 5 RM (nessuna di queste ancora istallata), quindi, è stata destinata ad Acri. Sono stati individuati gli spazi nei quali sarebbe stata collocata, con tanto di studio di fattibilità pagato, ma ci sarebbero voluti dei lavori di adeguamento da parte dell’ASP per poterla installare, i quali non sono mai stati effettuati. Per intoppi burocratici, e anche perché nel frattempo le condizioni e le opportunità politiche sono cambiate, ma non certo le esigenze della popolazione, che inevitabilmente ne paga le conseguenze. Sono stati necessari circa 3 anni per appaltare gli stessi lavori, ad inizio 2015, ma solo a Cetraro sono in corso.

Adesso, cosa sta pensando il DG dell’ASP di Cosenza, dott. Filippelli, nominato a marzo scorso da Oliverio, con l’incarico scaduto e rinnovato, non si sa per quanto ancora (noi speriamo per poco)? La sua intenzione è quella di ricollocare le risonanze magnetiche di Praia a Mare allo spoke Paola- Cetraro, e quella di Acri allo spoke Corigliano-Rossano, con la scusa ufficiale di potenziare gli spoke. Questo nell’attesa di “specializzare le strutture territoriali e per le quali acquistare strumentazione adeguata”, che tradotto significa “intanto io mi prendo le attrezzature e poi, se sapremo cosa fare di voi, vi compreremo qualche strumentazione!”. Dovrà decidere  il Dipartimento di Sanità regionale se autorizzare o meno lo spostamento. Ricordiamo che una delle 5 RM era già destinata proprio all’ospedale di Rossano ed un’altra a Cetraro.

Vogliamo evidenziare, che altre attrezzature mediche, come quelle delle sale operatorie dell’ospedale di Acri sono state portate via, potenziando Castrovillari, e che ora devono necessariamente ritornare ad Acri.

Situazione analoga si potrebbe dire, al poliambulatorio di via Julia ad Acri, dove sono presenti bravissimi medici specialisti, che devono essere messi in grado di effettuare visite nel migliore dei modi. Qui, solo per citare alcuni casi, nel corso degli ultimi anni sono stati sottratti un ecocardiogramma, necessario a diagnosi accurate a livello cardiaco, un combinato per lo studio dentistico che ovviamente ha cessato la propria attività, a beneficio di altri poliambulatori e studi privati. L’elenco degli “scippi” di attrezzature mediche è  molto lungo, ce ne  occuperemo nel dettaglio quanto prima.

Solo 2 settimane fa il sindaco Tenuta ci voleva tranquillizzare sul destino del nostro ospedale, e sull’attivazione della RM, ma questo è l’amaro risultato.

Avere  un  ospedale  ed  un  poliambulatorio  che  rispondono  alle  esigenze  della  popolazione, eviterebbero, inutili e dispendiosi viaggi della speranza, per pazienti e per la Sanità regionale.

Tutto è ancora molto nebuloso, nell’attesa del famigerato decreto correttivo del commissario Scura, l’unica certezza sono le liste di attesa che continuano ad aumentare.

Non siamo più disposti a subire questo trattamento da parte di tecnici politicizzati. Ci opporremo con tutte le forze a questo ennesimo scippo ai diritti fondamentali della persona!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Niente di nuovo sotto il sole!

Con ogni probabilità, entro la fine di ottobre, verrà emanato un decreto “correttivo” del piano di riordino della rete ospedaliera calabrese. Noi lo avevamo chiesto già ad aprile. Purtroppo, però, leggendo le dichiarazioni dello stesso Scura, questo ennesimo decreto commissariale, non risponderà alle richieste del territorio acrese del suo Hinterland. Infatti, riprende integramente il decreto n.18 del 2010 di Scopelliti, ed i successivi decreti che hanno portato l’ospedale di Acri nella situazione attuale. Non capiamo di cosa debba essere soddisfatto il Sindaco Tenuta e gli esponenti del PD locale e regionale. E’ “la montagna che ha partorito il topolino”.

Ma vediamo nel dettaglio cosa dovrebbe accadere nel prossimo futuro.

Il laboratorio analisi, che Scura già ad aprile aveva detto che non doveva essere chiuso, rimarrà indipendente da Corigliano, ma delle 5 unità mediche di laboratorio previste, solo 4 attualmente sono operative, di cui una è prossima al pensionamento. Il rischio chiusura non è affatto scongiurato. Per noi, invece, andrebbe potenziato, richiedendo le unità mediche mancanti e prevedendo altri 2 tecnici di laboratorio, rispetto a quelli attuali. Occorre utilizzare a pieno regime tutte le attrezzature presenti, come ad esempio i servizi di microbiologia, attualmente sottoutilizzati e necessari per la determinazione delle malattie reumatologiche ed epatiche

I posti letto rimarranno sempre 62, come previsto nel DCA n.9 2015, appena 2 in più della soglia di chiusura, imposta dall’accordo della conferenza Stato-Regioni, il cosiddetto “Patto per la Salute” 2014-2016.

La lungodegenza (portata a 16 posti letto), in pratica una Geriatria, prevista già dal 2010 ai tempi di Scopelliti, non è stata mai attivata, e non lo sarà sicuramente nell’immediato futuro, visto che non ci sono gli spazi ed il personale per realizzarla.

Analogamente il Percorso Nascita, anche esso previsto e mai realizzato, nonostante vi siano le attrezzature già in carico all’Azienda Sanitaria. Dubitiamo fortemente della sua attivazione, visto che non ci sono assicurazioni in tal senso.

La Chirurgia, con una sala operatoria all’avanguardia, una delle migliori della provincia di Cosenza, potrebbe far fronte ad interventi di reale emergenza, come ad esempio una peritonite o una rottura di milza. Ma con questo decreto ciò non potrà accadere, infatti, la parola d’ordine in questi casi sarà sempre: ”Trasferimento”! Sempre che ci sia posto in altri ospedali, con tutte le conseguenze ed i pericoli derivanti da un trasporto in emergenza! Potranno essere effettuati solo piccoli interventi programmati. I posti letto saranno 10, ma questi ultimi, sono in dubbio, visto che devono essere approvati dal Ministero della Sanità. Si avrà, inoltre, un ulteriore spreco di risorse poiché è previsto la stipula di convenzioni con altri ospedali (Hub e Spoke), senza utilizzare le unità e le competenze presenti ad Acri formatisi in tutti questi anni.

Lo spoke Acri-Castrovillari non esiste più. Ma paghiamo ancora le sue influenze nefaste! Noi chiediamo il rientro immediato dei medici e delle apparecchiature trasferiti da Acri, e che non hanno più ragione di operare  verso presso ospedale di Castrovillari, visto che quest’ultimo è diventato ormai quasi un Hub, a discapito di Acri e con il beneplacito di Oliverio. Devono rientrare soprattutto i 2 ginecologi che prestano servizio ad Acri solo nei giorni pari, perché ciò causa notevoli disagi alle donne che necessitano assistenza, negando nel contempo le necessarie consulenze specialistiche d’urgenza all’unità di PS.

Non si è intervenuto sulle liste di attesa per le diverse prestazioni ambulatoriali, che anzi sono in aumento. L’ASP di Cosenza ha imposto la riduzione del numero di prestazioni giornaliere, senza apparente motivo. Una follia! Se il pubblico non soddisfa la domanda, lo farà certamente la sanità privata, che di certo non fa beneficenza! Gli ambulatori vanno potenziati, cosa che si potrebbe fare anche a costo zero.

Il problema principale riguarderà le conseguenze, ma anche la reale applicazione di questo decreto. I politici di ogni schieramento, locali e non, in tutti questi anni, invece di denunciare i DG

dell’ASP per la mancata applicazione dei decreti, hanno buttato fumo negli occhi dei cittadini, permettendo che l’ospedale sia rimaneggiato in maniera irresponsabile.

L’amministrazione attuale, colpevolmente, ha preferito seguire la propria strada affidandosi ad “esperti” di dubbia preparazione e di insufficiente conoscenza della materia, piuttosto che confrontarsi a campo aperto con tutti gli operatori del settore. Tutto questo, nonostante il 29 aprile scorso a gran voce la cittadinanza ha chiesto il rispetto che merita. Mentre il sindaco, invece di mettersi a capo della comunità per combattere insieme questa battaglia, senza rispetto per gli acresi, si è infilato tra la folla, è bene ricordalo, in maniera anonima.

Noi invece, abbiamo dal canto nostro, raccolto tutti gli spunti, le indicazioni ed individuato le criticità provenienti dal settore ospedaliero, confrontandoci anche con gli altri comitati degli ospedali di zona montana (C.O.MoCal.). Ne è scaturita una proposta fattibile e con nessun impatto sui conti disastrati della Regione.

Fermo restando questa proposta di base, abbiamo formulato anche un’altra ipotesi, ancora più ambiziosa. Proponiamo di realizzare un ospedale spoke di zona montana con San Giovanni in Fiore, tipologia che esiste e funziona in maniera efficiente in altre regioni.

Di tutto questo l’amministrazione non ne ha voluto sentir parlare.

Alla luce di quanto accaduto, abbiamo chiesto un incontro urgente con il commissario Scura, per illustrare la nostra visione della Sanità che funziona e che garantisca un’assistenza degna di questo nome!

Firmato: Libera Associazione Cittadini Acresi.

IL CONCETTO DI DEMOCRAZIA

In matematica c’è il concetto di “Insieme”. Cioè quella teoria secondo la quale una collezione di oggetti forma un altro oggetto più generale. Ad Acri, invece, abbiamo il concetto di “Insieme per Tenuta”, quella peculiare nozione sociopolitica secondo la quale chi la pensa in modo diverso dal sindaco, Nicola Tenuta, viene espulso. Anche se è stato fondamentale per la sua vittoria elettorale, come i consiglieri Viteritti e Cavallotti. Anche se è di parere contrario per spirito democratico, perché si permettono di avanzare richieste di modifiche ad atti pubblici palesemente dannosi per la collettività, e quindi nell’interesse di tutti.

L’ultima accezione di “Insieme per Tenuta” l’abbiamo riscontata con l’allontanamento dei suddetti consiglieri di maggioranza dalle Commissioni Bilancio e Urbanistica. Proprio dove, nel corso dell’attuale governo locale, “si sono permessi” di porre in rilievo alcune incongruenze dell’esecutivo. Come la questione della tariffa minima dell’acqua. Questione che, insieme a quelle della TARES e della TARI, nonché dell’ospedale e della viabilità, tutte promosse dall’attivismo del nostro Comitato prima ed Associazione ora, hanno portato per strada oltre 5 mila persone in due occasioni. C’era qualcosa che non andava. Tanto che il dibattito politico poi si è spostato dalla legittima erogazione dei bollettini da pagare in capo ai cittadini alla legittima e paranoica percentuale di errore da parte dell’Amministrazione di Tenuta band. La band ballerina di Nicola Tenuta.

Di cosa sono rei i due “furfanti”? Di aver espresso parere negativo all’ennesimo bilancio “taroccato”, che si va ad aggiungere alla lunga serie di bilanci edulcolorati delle precedenti amministrazioni. Poi, l’alienazione del patrimonio immobiliare e naturalistico del Comune. La rinegoziazione dei mutui, che costringeranno gli acresi, vita natural durante, ad accollarsi non solo il debito ma anche gli interessi, e sulla cui natura, la cittadinanza, non ha ancora certezza di quanto debba pagare. E anche sulla questione dell’ufficio legale. Una richiesta, questa che Cavallotti e Viteritti, non dovevano fare. Perché la chiamata diretta degli avvocati, evidentemente, conviene, se non ai poveri cittadini, almeno al sindaco e alla sua band. E molte altre. Ma la goccia che avrebbe fatto traboccare il significato di “Insieme per Tenuta” pare sia stata la mancata approvazione del bilancio di previsione lo scorso 28 luglio. Una goccia velenosa che Tenuta non è riuscito a mandare giù. Tanto che il figlio, Raffaele, presentatore della lista del padre, insieme all’amico Vincenzo Ritacco, hanno vietato ai due di “utilizzare, nelle sedi istituzionali, il simbolo ed il nome della lista civica Insieme con Tenuta.” Solo nelle sedi istituzionali, però. Perché nei bar, in piazza, su facebook sono ancora liberi di formulare teoremi arzigogolati su come si può stare e non si può stare con il Sindaco.

Noi come Associazione evidenziamo l’ennesimo sopruso verso la Città. L’assoluta mancanza di democrazia e trasparenza. L’assenza più totale di un costruttivo dibattito politico in seno all’attuale maggioranza.

Esempio lampante, è l’ultimo consiglio comunale, incentrato essenzialmente alla “risoluzione” delle scelte scellerate di questa amministrazione. Si è assistito ad una farsa in cui l’interprete corregge se stesso. L’annullamento di un regolamento per l’utilizzo dell’acqua potabile per uso irriguo, dopo che centinaia di persone sono state costrette a provvedere, a proprie spese, a realizzare pozzi artesiani per l’irrigazione dei propri appezzamenti. Il Caffè  Letterario, che  ha necessitato addirittura la modifica al regolamento del M.A.C.A., per sanare una vicenda che ha del dilettantesco.

Chiederemo al signor Prefetto di porre fine a questo calvario a cui siamo tutti condannati. Di anticipare la fatidica data del 2018, quando ricorrerà la fine naturale della Tenuta band.

Di riconsegnarci la libertà di scegliere un’altra amministrazione e di tornare al nostro caro e amato concetto di “insieme”. Così come lo abbiamo studiato a scuola.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

 

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