CI RISIAMO!
“Il Lupo perde il pelo ma non il vizio!”, il significato è presto detto.
Il Sindaco Tenuta ha attribuito i disservizi della fatturazione del servizio idrico al programma gestionale Andromeda, ed ha promesso di rivalersi verso l’azienda per i problemi che gli utenti hanno avuto. Ma come altre promesse, anche questa è andata disattesa. Infatti, come se nulla fosse, sono stati liquidati € 4543,78 di canoni di luglio ed agosto (det. 18/2 del 17/09/2015), per l’assistenza alla suddetta società.
Con determina n. 181/1 del 20/08/2015, l’onnipresente Giovanni Cofone, e assessore di riferimento Martelli, ed ovviamente con il beneplacito del Sindaco, hanno deciso di mandare 13.221 bollette di acconto ad altrettanti utenti, sembra tramite le poste private, al costo di una decina di migliaia di euro ad invio, senza la dovuta relata di notifica (prerogativa dei messi comunali o Ufficiali Giudiziari), solo per far cassa. Questa è la prima volta che accade che i cittadini debbano pagare in due distinte rate.
Contestiamo fortemente questo modo di procedere. I cittadini hanno il diritto di sapere esattamente quanto devono pagare, con letture puntuali dei contatori. Ma l’amministrazione non ha programmato le letture da parte dei propri incaricati entro i termini prescritti. Non è stata nemmeno in grado di pubblicare avvisi alla cittadinanza per le autoletture, come prevede il regolamento. Inoltre, la fatturazione è relativa sempre al 2014, mentre le letture avverranno nel 2015. Per noi, andava fatta una bollettazione a saldo per il 2014, visto che le letture sono state effettuate, e poi semmai una fatturazione di acconto per il 2015 con saldo a lettura eseguita. Questo è il segno che alcuni non imparano dai propri errori!
Nel numero complessivo delle bollette ci sono anche quelle che hanno un consumo virtualmente nullo, in pratica un canone, palesemente illegittimo, che ha solo cambiato forma! Chi ha un consumo nullo, è costretto comunque a pagare, poco ma ha pagare!
Avendo potuto controllare nel dettaglio centinaia di bollette, non solo quelle dell’acconto 2014, ma soprattutto quelle “sballate” del 2013, si possono notare anche importi di pochi euro. Tenendo conto delle somme virtualmente da incassare, rispetto alle spese di invio agli utenti e delle tasse postali da pagare per l’incasso rispetto alla somma irrisoria della singola bolletta, tutta la procedura è priva di ogni logica, almeno per noi, non certo per i nostri amministratori.
Facciamo un esempio, nemmeno troppo raro, per pagare un consumo totale di 1 m3 (utenza commerciale), per un totale di €1,19, per un costo di recapito almeno di €0,60 ad invio (€1,20 totale). Si spendono 1,20€ per incassarne 1,19 €, davvero un bell’affare per le casse comunali! Inoltre, l’utente dovrà spendere € 3,00 per i 2 bollettini postali, acconto e saldo, (1,50 € a bollettino), il danno e la beffa! Ricordiamo inoltre, che è prerogativa dell’amministrazione di ricevere o effettuare pagamenti al di sotto di una certa somma, che per le tasse statali è 12,00 euro.
Il Sindaco, nonché assessore al Bilancio, è notoriamente un commercialista, abituato a “far tornare i conti”, ma non si è fatto nessuno scrupolo a provocare questa sorta di danno alle casse del Comune ed alle tasche dei contribuenti, nonostante le ripetute e motivate richieste della cittadinanza!
Tutti sono tenuti a rispettare la legge ed a pagare i tributi, ma come abbiamo più volte ribadito, nella giusta misura. Sono anche e soprattutto gli amministratori a dover osservare le norme e dare il buon esempio, senza dimenticare il buon senso. Purtroppo, come abbiamo potuto appurare questa amministrazione non sappia più cosa sia!
Rimane, inoltre, aperta la questione di chi non è allacciato alla rete fognaria comunale e che non usufruisce del servizio di smaltimento dei liquami, costretto suo malgrado a pagare anche questo servizio non usufruendone.
Consigliamo a tutti i nostri concittadini di verificare la propria lettura attuale del proprio contatore dell’acqua e confrontarla con quella fatturata. Riteniamo giusto, anzi dovuto, richiedere la compensazione dei canoni idrici pagati ingiustamente, mediante una richiesta formale all’Ufficio Tributi del comune di Acri, controllando le bollette pagate negli ultimi 5 anni. Questo riguarda soprattutto chi non ha consumato nulla, ma anche chi ha consumato meno di 140 m3 annui. Alleghiamo, ancora una volta, un modello di richiesta personalizzabile per chiunque volesse procedere a tale richiesta.
“Pasquale” ringrazia per l’attenzione!
Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”